Tornasse Ennio
Flaiano a farci visita si divertirebbe moltissimo ed altrettanto divertirebbe il
popolo. Quasi tutto il popolo. Non riderebbero solo quelli con l’ego
ipertrofico e i monomaniaci. Quantità trascurabili ma estremamente pericolose.
L’Ennio potrebbe spaziare a tutto tondo: dalla politica al sociale e dal laico
al clericale. Una vera bazza.
Chissà
come si divertirebbe il Flaiano con il Renzi. Il quieto Gentiloni, che lo definì
come “il bambino che mangia i comunisti”, aveva avuto una santa visione ma
peccava per difetto. Oltre ai comunisti (che poi sono ex) il bimbo in questione
si è slappato anche vecchi piazzisti e aspiranti bancarottieri. Con lo stomaco
che si ritrova, e che in qualche immagine fa bella mostra di sé, più che a un bambino assomiglia a un’anaconda.
Taglia gigante. Di oppositori riesce a papparsene anche cinquanta alla volta
neanche fossero ostriche. Però forse un po’ cozze lo sono e per questo gli
viene facile. A giustificazione un ex dissidente, tra quelli che all’ultimo
momento gli votano a favore, si giustifica dicendo che non può votare contro il
suo segretario di partito che è anche presidente del consiglio. Situazione che
fino ad ora gli deve essere sfuggita, povero. Comunque stiano tranquilli i dissidenti
il vice, Guerini Lorenzo, rassicura che contro i discoli che non verranno presi
provvedimenti disciplinari. D’altra parte tanta bontà d’animo era già stata
dimostrata con i dieci della commissione costituzionale: sollevati dal loro
incarico solo per toglierli dall’imbarazzo di votare una legge che la loro
coscienza non approva. Roba che un redivivo Iosif Vissarionovič Džugašvili
dovrebbe venire a prendere lezioni per poter capire un po’ di stalinismo. Stalinismo
2.0.
Farebbe
la gioia di Flaiano anche il ministro
del lavoro Poletti Giuliano per due buoni motivi: il suo peso (poco) nel
governo e il suo feeling (poco) con i
numeri. Ogni volta che i giornalisti gli chiedono delle prossime mosse del
governo sui temi di sua competenza risponde che «Non so. Non si è ancora
riunito il consiglio dei ministri» Che è come dire che solo lì scopre la linea
del suo ministero. Sui numeri poi è disarmante. Dato che Renzi ha deciso che il
job act deve funzionare lui si sforza di sostenerlo e spara numeri a raglio. I nuovi occupati nel bimestre gennaio-febbraio
2015 disse « sono oltre 400mila» e sono risultati 13 (esatto tredici). A marzo disse
«grazie al job act la disoccupazione
diminuisce.» È aumentata.
E
poi ci sono anche i boys e le girls, politicamente parlando. Oddio i boys e le
girls, sempre politicamente parlando, si assomigliano tutti/e: stesso
atteggiamento, stesso modo d’interrompere l’interlocutore, stesse
argomentazioni. Se gli cambi il cartellino non si riesce a distinguere quelli/e
che sono del “papi” da quelle/i che sono di Renzi. Anche perché se si chiudono
gli occhi sentire delle differenze tra Renzi e il “papi” viene difficile.
Ma
non solo di sola politica laicità si nutrirebbe il Flaiano. Avrebbe a
disposizione anche papa Francesco che si dà al femminismo e giudica scandaloso
che una donna guadagni meno di un uomo. Il che di suo è anche giusto se non
fosse che nella Chiesa le donne, che lì chiamano suore, vanno in giro con il
capo coperto (come le mussulmane ortodosse) e quando va bene si occupano della
cucina altrimenti gli tocca la lavanderia. A Francesco
questa volta la storia della pagliuzza e della trave gli deve essere sfuggita.
Così come ha fatto un altro scivolone sulla questione dell’ambasciatore di
Francia. Sui gay aveva detto che non si sentiva di giudicare poi quando ha l’occasione
di incontrarne uno, l’ambasciatore di Francia appunto, pone il veto neanche questo
avesse il colera.
Se
ci fosse Flaiano sai che divertimento.
Comunque due integrazioni : 1) per i 50 convertiti sulla via dell' Italicum il motto per la repubblica proposto dal grande Ennio "Tengo famiglia". 2) per l'eleganza con cui i tre vati (NB ho usato la v semplice) del momento ( Renzi, Grillo e Salvini) trattano la dissidenza interna la fulminante definizione sempre opera del Nostro : Trifolco
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