Nomi
di spicco in platea, tra gli altri don Inzoli, accusato di pedofilia ed Elton
John, evocato da Mario Adinolfi. Ignazio
La Russa definisce «culattone» un giovane gay. Maroni lancia un altro convegno
da tenersi durante l’Expo. Il mondo comprenderà il significato della parola «pirla»
Non s’è parlato di come curare i gay.
Parterre
de rois al convegno sulla famiglia organizzato da Alleanza Cattolica, Obiettivo Chaire, Nonni
2.0 e Fondazione Tempi e naturalmente la Regione. Non manca il simboletto di
Expo che è stato portato lì a sua insaputa. Ma da quelle parti è normale.
Nella prima fila hanno trovato posto: il ministro Maurizio Lupi,
Roberto Formigoni, i fratelli Ignazio e Romano La Russa, Roberto Maroni e un
altro bel tot di leghisti. In seconda fila, i posti della prima non sono
infiniti e proprio dietro Maroni, in modo da poterne ammirare la chierica,
nientepopodimenoche don Inzoli. Non male. Lui è uno che essendo prete alla
famiglia ci tiene e anche tanto.
Il don in questione indossa il clargyman e non è uno da poco:
è stato presidente del Banco Alimentare, e, forse lo è ancora, personaggio di
punta di Comunione e Liberazione. Inoltre, come non bastasse si vocifera che
fosse anche il confessore del Celeste alias Formiga alias Formigoni. Però
questa ultima notizia non è certa. Il don Inzoli era anche noto presso i
parrocchiani e magari la gerarchia, come don Mercedes per l’amore portato alla
casa tedesca e alla bella vita. Però è
risultato abbastanza noto anche a papa Francesco che gli dedicò del tempo e gli
inviò una lettera nella quale è scritto: «in considerazione della gravità dei
comportamenti e del conseguente scandalo, provocato da abusi su minori, don
Inzoli è invitato a una vita di preghiera e di umile riservatezza come segno di
conversione e di penitenza.»
Forse don Inzoli ha pensato che partecipare ad un convegno
sulla famiglia con i fratelli La Russa fosse un momento di umile
riservatezza e dar la mano a Roberto
Maroni facesse parte della vita di preghiera. In effetti pregare perché il
Maroni si tolga, per così dire, dai piedi, in qualche modo ci sta. Il Maroni sul
momento è parso contento dell’incontro, a quanto si capisce dalla foto. Poi
quando il giorno dopo ha letto sui giornali chi aveva alle spalle l’ha subito
scaricato nel più classico dei modi: «non lo conoscevo e se mi avessero detto
chi era l’avrei fatto espellere. »
In effetti don Inzoli nel clima del pomeriggio poteva anche
starci visto lo stile con cui l’onorevole Ignazio La Russa si è rivolto al
giovane universitario che si è presentato con l’idea di fare una domanda sul
concetto di famiglia che ai suoi occhi può essere diversa. L’onorevole La Russa
l’ha accolto con una sola parola: «culattone!» Ignazio La Ryussa è sempre stato un goliarda e va capito. Comunque, complimenti onorevole, anche se non
molto originale. Si poteva fare di meglio ma magari non si può pretendere di
avere prontezza di reazione e brillantezza d’eloquio nello stesso tempo. Ma
senz’altro ci saranno altre occasioni.
Come in tutte le convention
che si rispettino oltre ad un pubblico festante ci vuole anche una gest star ma non potendosela permettere hanno
ben pensato di evocarla. Si è prestato all’opera Mario Adinolfi, fresco
direttore del quotidiano La Croce. La
star evocata è stata Elton John con il suo compagno ed i loro due bambini. Sono
nati da madre surrogata, la stessa in entrambi i casi, con il seme fornito da Elton e dal suo
compagno David e questo per gli organizzatori del convegno è spaventoso. Che
poi i quattro siano una famiglia felice non è rilevante. Naturalmente.
Per questa volta non si è parlato di come curare i gay dalla
malattia dell’omosessualità, ma ci saranno altre prossime occasioni. Come ha annunciato nelle conclusioni Roberto Maroni che ha anche orgogliosamente dichiarato: «Non mi faccio
condizionare da quattro pirla.» Riferendosi alle associazioni Lgbt che all’esterno
contestavano il senso del convegno. Il convegno si ripeterà durante l’Expo. Per essere sotto i riflettori del mondo.
Complimenti, così il mondo saprà ben tradurre e dare significato all’esotica
parola «pirla». Avendone sotto gli occhi un esempio.
PENSASSERO AI GENITORI CHE GUARDANO AI LORO FIGLI DISPERATI PERCHÈ NON SANNO COME PAGARGLI UN TETTO DAR LORO DA MANGIARE E CURARLI AL BISOGNO.
RispondiEliminaE pensare che ieri in TV e passato il messaggio che Maroni non ne sapeva nulla della presenza del, scusate non rieso a dirlo.
RispondiEliminaGli ha stretto la mano ed ha sorriso solo perché non lo conosceva. Se l'avesse conosciuto chissà che feste gli avrebbe fatto
EliminaQUESTA È UNA REPUBBLICA GOVERNATA È VOTATA "DAGL'INCONSAPEVOLI " .......
RispondiEliminaper tanti anni ci hanno detto che una sola moneta in Europa avrebbe fatto stare meglio. Invece no stati stranieri e banche straniere alleate con gente di casa nostra ci stanno portando alla fame noi ei nostri figli senza futuro.
RispondiEliminaforse...di cosa nostra e non casa !!!
EliminaÈ gia non lo conosceva.........pensava che fosse TOTÒ RIINA!!
RispondiEliminaNon ci credo. Ma questi ecclesiastici, quando hanno rapporti, dicono: "dio sia benedentro"???? Maroni avevi una piastrella tra i calzoni e le mutande, o ti piace???? Non ci credo. Ma...
RispondiEliminaNon sanno mai niente sti vigliacchi
RispondiEliminaMaroni, quella stretta di mano e' una vergogna pensaci
RispondiEliminaQuesta foto mi dice tutto. Quel rapporto morboso tra i politici e le gerarchie ecclesiastiche
RispondiEliminaPartecipare ad un convegno con i fratelli La Russa, con l'on. Maroni e, se non ho visto male, con il filosofo Zecchi, non sarà forse un momento di riservatezza,; ma certamente un momento di penitenza.
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