Giulio Tremonti |
Il mondo, mediamente, non è popolato da generosi. Anzi.
La storia ci racconta di un solo samaritano e qualcuno dubita pure di quello. Ma l'Italia no. Non essendo un Paese normale di gente che vuol dare il suo contributo ce n'è a bizzeffe.
Ovviamente il primo posto nella classifica dei generosi tocca a Berlusconi Silvio che, a ogni piè sospinto, ci racconta che a portarlo in politica è stata la sua grande generosità, che se fosse stato un tantinello più sparagnino ci saremmo risparmiati un sacco di guai e senz'altro anche qualche figuraccia internazionale. Poi, per essere bipartisan, c'è da menzionare Melandri Giovanna, che ha abbandonato alla tenera “età di 35 anni una promettente carriera in Montedison per servire il suo Paese” (1). Il Paese non si è reso conto del servigio ma, in ogni caso, sentitamente ringrazia. Non foss'altro che per educazione. E contemporaneamente si augura che la signora non ne fornisca altri, di servigi.
La lista dei generosi comunque lunga, non va di citarli tutti anche perchè ci sono quelli a loro insaputa e non vorremmo svegliarli, oggi si è arricchita di una new entry, niente-popo-di-meno-che: Giulio Tremonti.
Giusto per intenderci quello che in un'epica puntata di Porta a Porta fu definito “una macchietta” da un D'Alema stranamente lucido. Per questo, la lucidità di D'Alema, la puntata fu epica.
Ci dà la ferale notizia Paola Di Caro sul Corsera a pag. 8. Solo un anno fa Giulione avrebbe avuto la prima. E già questa collocazione, un po' in disparte, pare un buon segno. Però tutti quelli che già si stavano abituando all'idea di dimenticare il ministro della finanza creativa hanno avuto un sobbalzo.
Ma come? Torna? E con che faccia? Con la sua naturalmente. Faccia che fisicamente non è di bronzo anche se a quel materiale un pochino ci assomiglia.
il ritorno |
L'occhiello dell'articolo testualmente dice: i progetti dell'ex ministro pronto a dare il “suo contributo”. Le virgolette sono del Corsera, l'ironia forse non è involontaria.
Pare che il Tremonti Giulio voglia fondare un nuovo partito. Sarebbe questo il contributo. Accidenti.
Signor ex ministro, per amore del Paese a cui vuol dare “il suo contributo” desista. Lei ha già dato. In verità anche troppo e, francamente, il Paese non vorrebbe abusare della sua generosità. Ne potrebbe sopportarla ancora. Per dirla francamente.
Ha dato corpo a promesse incredibili come il nuovo miracolo economico, che in dieci anni di suo ministero nessuno ha visto, ha dato il maggior numero di condoni che governo abbia mai concesso, dopo aver giurato che non ne avrebbe firmato uno, ha dato il via alle cartolarizzazioni, ha lanciato i Tremonti bond, alleluja, ha tentato di aprire la banca del sud, ma non ci è riuscito, ha negato l'esistenza della crisi, coprendosi di ridicolo a Davos (2006), ha dato dimostrazione di come si paghi in nero l'affitto di casa, ma questo molti lo sapevano già fare, spergiurando peraltro che voleva combattere l'evasione fiscale. E infine nella patria di Dante ha dato una perla delle sue dicendo che con la cultura non si mangia. Complimenti. Appena un filino più alto di chi sentendo parlare di cultura aveva la mano che correva alla pistola. Di nuovo complimenti.
Guzzanti: il Tremonti che piace di più |
Però: ha dato la possibilità a Corrado Guzzanti di far ridere l'Italia con molte sue imitazioni. Memorabile quella della scommessa sul “cavallo tvottolino nella quavta covsa.” Per rimettere i conti in ordine. Naturalmente.
Il paese ridendo ha apprezzato. Il Guzzanti.
Ha dato, signor ex ministro, ha dato fin troppo. Si rilassi, vada magari a pescare sul Mallero o sull'Adda, anche loro sono di Sondrio.
Aveva un po' illuso il titolo del suo ultimo libro: “uscita di sicurezza”, che pareva ai più di buon auspicio: e la imbocchi signor ex ministro, questa uscita di sicurezza e vada, vada tranquillo. Senza voltarsi indietro.
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(1) http://www.ilvicarioimperiale.blogspot.it/2012/02/ecco-giovanna-melandri-il-ritorno.html
Per conto di Paolo Pennacchio: erra chi dice che nulla fè Tremonti per l'italian progresso. Al governo egli andò vuoto del tutto, a casa ritornò pien di sè stesso.
RispondiEliminaPer conto di Franca Paniconi: volte ritornano. Chi altri vuole contribuire? Il buon Silvio ri-scende in campo, Bossi minaccia di non arrendersi, gli "antichi" socialisti sono sempre lì, pronti a contribuire. AIUTOOO..
RispondiEliminaPer conto di Elio Notarbartolo: non gli "antichi",i vecchi socialisti quelli che hanno assorbito tutto il male di Craxi snza nemmeno le briciole di bene che pur ha fatto
RispondiEliminaPer conto di Franca Paniconi: Antichi nel senso "mussoliniano" del termine: farsi fascisti e baciapile per convenienza: cioè "omm 'e niente"
RispondiEliminaPer conto di Paolo Pennacchio: tutti prendono le distanze da Berlusconi, tutti sembrano voler presentare liste in piena autonomia, ma se rimane questa legge elettorale saranno spazi in più nei quali cercano di razzolare per poi portare tutto all'ammasso comune della concentrazione berlusconiana. Tremonti è stato quello che ha suggerito l'inganno dell'8 per mille, appartiene quindi a quella schiera di così detti laici che, per dirla con Salvemini, non vedono l'ora di essere invitati a cena dallo zio prete.
RispondiEliminaPer conto di Veleria Borgia: Il fatto è che le poltrone piacciono... ci rimangono affezionati.
RispondiEliminaPer conto di Barbara De Luca: Questi scontati ritorni,queste storie trite e ritrite, queste pappe riscaldate, mi hanno veramente stufato.Non se ne può più
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