Ciò che possiamo licenziare

mercoledì 22 agosto 2012

Calderoli, la scorta e “i calcoli”.


E' molto probabile che i più si siano dimenticati di Calderoli Roberto, senatore (che per la Repubblica certo non è un vanto), leghista, simil-padano, che è stato anche ministro, questo a disdoro di Berlusconi Silvio (ma non è l'unica sua pecca, anzi forse tra quelle venali, il che è tutto dire), e si è occupato di semplificazione. Sob!
Giusto per ricordarlo (sempre ai più, perché la democrazia è importante)  Calderoli Roberto ha goduto di un quarto d'ora di celebrità per il suo faccione costantemente paonazzo, le orrende camice verdi, la bocca spalancata e la mano sul cuore mentra canta alle celebrazioni leghiste, l'essere stato estensore di una legge da lui medesimo definita "porcata", aver acceso un falò nel cortile del ministero (che ha mobilitato vigili del fuoco, quindi con ulteriori costi per i contribuenti), per aver voluto trasferire alcuni ministeri in quel di Monza comprando i mobili, pare, a Catanzaro. I  monzesi-padani ci rimasero un cicinin male. Speravano nell'appalto pubblico. L'ultima sua è stata di accusare Mario Monti di aver organizzato la privata cena natalizia a spese dello Stato. Naturalmente è stato anche in questo caso ridicolizzato. Con tanto di scontrini fiscali. Insomma un personaggio che si immagina più adatto ai vecchi cinepanettoni che ad occuparsi della res pubblica. E invece no. Anche lui un segno dei tempi.
Il Calderoli Roberto tra le varie minchionate annovera anche quella della maglietta anti islam. Una fessata di quelle che solo lui poteva pensare (pensare è ovviamente parola grossa). Considerandolo minacciato e anche in virtù della sua posizione, l'italico stato si è fatto carico della sua sicurezza: 4 uomini di scorta a Roma, 4 a Bergamo e, come non bastasse 8 a vigilare, anche in sua assenza, alla padronale villa situata in quel di Mozzo, ridente località nota per l'esistenza di un booling, situata a pochi chilometri da Bergamo.
In un soprassalto di buon senso l'italico stato ha deciso di risparmiare qualche soldo e togliere  le inutili scorte, tra gli altri anche al Calderoli. Così è saltata almeno la vigilanza sulla villa: 8 persone per 365 giorni all'anno, per una spesa di circa 900.000€, nota il sindacato di polizia. Il Calderoli che vive di confusioni prima dice:”il taglio sulla scorta? Ben venga”. Poi per essere coerente aggiunge “senza scorta io rischio: qualcuno ha pubblicato la foto di casa mia” e finisce con “cifre inventate. Sarei curioso di veder i calcoli”. Che poi magari sarebbe più appropriato parlare di conti. Che i calcoli, quelli renali, non glieli auguriamo proprio. Ma tant'è, non si starà a guardare il capello.
Ammesso e non concesso che l'ex ministro sappia far di conto, e la sua storia politica induce questo dubbio, basta che consideri uno stipendio netto medio di 1500€ mese (che poi significa oltre 3000€ costo azienda) e lo moltiplichi per tutto il personale coinvolto (front line e back office) cui andranno aggiunti indennità di servizio notturno, sostituzione ferie, spostamenti e manutenzione automezzi e scoprirà, anche senza essere un tecnico bocconiano, che l'importo risultante è parente stretto di  quei novecentomila già indicati.
E poi, egregio ex ministro alla semplificazione, ma si semplifichi la vita: chi vuole che si occupi di lei?

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