Nulla di nuovo sotto il sole. Si conferma che le
banche fallite prestavano soldi solo a
chi li aveva, come a prezzemolino Denis Verdini. Si riparla di Costituzione e di date per il referendum: Renzi e Boschi
impazzano.. Ma anche di migranti che a Capalbio li accettano ma solo se
lavorano: la geniale idea di Chicco Testa.
Elena Boschi e Chicco Testa ridono. Che avranno mai da ridere |
Banche decotte.
Racconta un
vecchio detto che per far fallire una banca e una assicurazione bisogna essere incapaci
o inetti. Dimenticava l’autore della massima di aggiungere che bisognava avere
anche molti amici. Come ti sbagli. È il caso, tra le altre, di Veneto Banca che
prestava vagonate di milioni a chi, in teoria neanche ne aveva bisogno e che,
comunque, sembra non abbia restituito. Almeno per tempo. Nell’elenco dei
clienti cosiddetti affidabili, ma in realtà incagliati, si notano i nomi di
Francesco Caltagirone Bellavista, già arrestato nel 2013 per il crac del
porticciolo turistico di Fiumicino, deve solo 50 milioni. Nel club del crac ci sta anche Vittorio Casale,
anche lui arrestato per il fallimento dell’hotel Dolomiti, ha avuto crediti per
78 milioni. Poi, per non farsi mancar nulla, tra ecco la crème industriale e
politica: Giuseppe Stefanel, Gianfranco Zoppas, Marco De Benedetti, Giancarlo
Galan che lì era di casa e nientepopodimenoche prezzemolino Denis Verdini.
Alleluja brava gente.
Referendum
Costituzione 1
«Chi vota No al
referendum non rispetta il lavoro del Parlamento» dice Maria Elena Boschi. Il
che è come dire che il Parlamento è infallibile e bisogna essere d’accordo a
prescindere. Nel ’68 si voleva la fantasia al potere adesso la si ha. Magari
con più fantasia la ministra avrebbe potuto dire e non è detto che non lo dirà
che chi vota No al referendum «non è figlio di Maria non è figlio di Gesù e
quando muore va laggiù, laggiù da quell’ometto chiamato diavoletto»
Referendum
Costituzione 2
Sul definire la
data del referendum Matteo Renzi dice che non c’è fretta. Anzi aggiunge che a
fare un sondaggio sulla riviera romagnola si scoprirebbe che la questione per
nessuno è una priorità. Poi con volo pindarico dice che cambiare la Carta è
fondamentale e che lo si aspetta da millanta anni. Se è vera la seconda tutti dovrebbero
essere interessati alla data del referendum. Se è vera la prima il cambiamento
della Carta non è una priorità. È solo questione di logica. Ad averla.
Referendum
Costituzione 3
Matteo Orfini
dice che sta girando l’Italia per spiegare la nuova Costituzione e che «quando si
entra nel merito tutti capiscono che la vittoria del sì rafforzerebbe il Paese.»
Sarà. Viene il dubbio che non parli mai del nuovo articolo 70. Leggendo le sue
dichiarazioni si capisce cosa intendeva Lenin quando parlava degli utili
idioti.
Referendum
Costituzione 4
Art. 70 vecchia
maniera: «La funzione legislativa è
esercitata collettivamente dalle due Camere.»
Art. 70 nuovo
corso:« La funzione legislativa è
esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della
Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di
attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze
linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui
all'articolo 71, per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione
elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle
Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei
Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini
della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della
normativa e delle politiche dell'Unione europea, per quella che determina i
casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di senatore di cui
all'articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto
comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono
comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo
comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate,
modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del
presente comma. Le altre leggi sono
approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge
approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della
Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi
componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato
della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle
quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato
della Repubblica non disponga di procedere all'esame o sia inutilmente decorso
il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia
pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. L'esame del Senato della
Repubblica per le leggi che danno attuazione all'articolo 117, quarto comma, è
disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi
disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni
proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi
componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta
dei propri componenti. I disegni di legge di cui
all'articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono
esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione
entro quindici giorni dalla data della trasmissione. I Presidenti delle Camere
decidono, d'intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate
secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Il Senato della Repubblica può,
secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive,
nonché formulare osservazioni su atti o documenti all'esame della Camera dei
deputati».
E adesso alzi la
mano chi, entrando nel merito, l’ha capito.
Migrati a Capalbio
1
Scandalo degli
scandali ben cinquanta, diconsi cinquanta, migranti verranno mandati a
Capalbio. L’allegra cittadina ha quattromila abitanti quindi i cinquanta inciderebbero
nella misura del 1,25%. Una enormità. Il sindaco Pd e renzianissimo protesta
veementemente: «È un complotto». Come al solito.
Migrati a
Capalbio 2
Protesta, ma con
più classe, il principe Caracciolo:« Anche cinquanta migranti possono essere
molti in un paese che ha come prima economia un turismo di qualità» E, si
potrebbe aggiungere, anche di molti arrampicatori sociali, apparatiniki e personaggi
senza arte né parte che devono la loro agiatezza solo alla politica. Facile essere
ecologisti e democratici come il Caracciolo quando si tratta di difendere la
proprietà dalle autostrade e dai palazzinari altro è quando si parla di
accoglienza. Not in my lawn.
Migrati a
Capalbio 3
Sul tema non
poteva non intervenire Chicco Testa, ex aspirante ministro, che peraltro a Capalbio
neanche ci abita. Il Testa Chicco ha una ricetta rivoluzionaria: «Devono
lavorare e non bighellonare» Come non averci pensato prima. Visto che in Italia
i disoccupati si contano sulle dita di una mano e le aziende fanno fatica a
trovare dirigenti, impiegati ed operai. E
infatti i guardacoste della marina vanno a prendere i migranti in mezzo al
mediterraneo solo per poterli impiegare in qualche lavoro. L’intervista al
Testa forse è stata fatta in tarda
serata, prima che andasse a coricarsi ma magari dopo la canna serale. Come da
sua dichiarazione a Un giorno da pecora.
E poi molti gli domandano perché si chiami Chicco.
Sciagura
RispondiEliminaCosì avete la servitù gratis..in più il malloppo che vi prendete da questi disgraziati..
RispondiEliminaEh, essi ci hanno da ridere sì
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