Ciò che possiamo licenziare

mercoledì 3 dicembre 2014

Non ci sono più i fascisti di una volta.

I fascisti veri, quelli dell’ordine e disciplina, quelli del  ridotto in Valtellina e poi del doppio petto sono spariti. Sono rimasti i soliti: picchiatori, delinquenti comuni e mafiosi integrati (questo l'aveva fatto anche Mussolini). In tanti si staranno rigirando nelle tombe: Starace, Pavolini, Almirante e anche Rauti. Doveva pestare con più forza sulla zucca di Alemanno. 

Achille Starace sul cavallo nero quello bianco
poteva solo saltarlo, era di Mussolini
A Roma la Guardia di Finanza e i Carabinieri si sono scatenati, però anziché dare la caccia a Rom e Sinti e magari pure qualche clandestino, si sono messi ad indagare su 100 bei personaggini. Ne hanno già messi dentro, nel senso di arrestati, 37 definiti «eccellenti.» Che il mondo è ben bizzarro, un tempo «eccellente» veniva utilizzato, solo nel senso di buonissimo, superlativo senza issimo, adesso invece no.  Sempre più spesso eccellente si accompagna con arresto. E sempre più spesso arresto eccellente fa rima con mafia cogente e capitale corrente. Deve essere colpa del rap e dei rapper. I tempi cambiano, ma le rime restano. 

Questa volta oltre alla solita carrettata di eccellenti, che eccellenti paiono poco essere, ci si sono infilati anche una bella schiera di fascisti. Neo fascisti, un poco fascisti, molto fascisti, fascisti pentiti, ex fascisti, insomma: fascisti. Il fatto è che guazzano con mafiosi e delinquenti comuni. E si danno da fare con estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta (anhe per la gestione dei campi Rom), false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e chissà cos’altro. Insomma quasi tutto l’armamentario mafioso che per averlo per intero bisogna studiare e fare molta pratica. Che salutare romanamente, avere lo sguardo truce e manganellare in tanti contro uno non basta.. 

Certo non ci sono più i fascisti di una volta: quelli abituati a marciare con passo fermo: alla Starace. Il quale forse si starà rivoltando nella tomba: lui voleva ordine e pulizia pure se ci aggiungeva un bel po’ di minchioneria. Fu addirittura mandato da Mussolini a commissionare la federazione di Milano (1928) che pareva in combutta con loschi figuri. Tipo la Roma d’oggi. Oppure quelli che vagheggiavano della bella morte e del ridotto in Valtellina (1945), dove volevano fare le Termopili del fascismo. Il campione di questa bella pensata era Alessandro Pavolini, un altro probabilmente in agitazione nel sarcofago. Lui si vedeva con l’elmo di Leonida in testa: tutto gloria ed eroismo. E mentre quello sognava il germanico colonnello Wolf sghignazzava su queste che definiva «stupidagini» e vendeva lui e gli altri in blocco.  Neanche si trattasse di un sottocosto. E li piazzò al primo colpo senza troppa pubblicità.  E non ci sono più neanche quelli alla Almirante, un altro in agitazione nella tomba, tutto doppio petto e ben azzimato anche se a Valle Giulia qualche sganassone l’ha mollato.. Quei fascisti non ci sono più? No, non ci sono più. Sono rimasti i soliti quelli di sempre: picchiatori, delinquenti comuni e mafiosi integrati. 

Un altro che probabilmente sta allegramente prillando nella bara è Pino Rauti. Ideologo e intellettuale, clerico-fascista tutto d’un pezzo. Mussolini era più laico. Pino Rauti prilla perché tra gli indagati, per ora a piede libero, c’è anche Gianni Alemanno, che è suo genero. E questo, data la situazione, non pare fine. Si rammaricherà, forse,  il vecchio Rauti di non aver pestato a sufficienza sulla testa del genero per fargli entrare nella zucca gli elementi fondamentali della mistica del fascio. Tutta nobili sentimenti, eroismi e impegno sociale che spazio per il venale ce n’era poco. Ma d’altra parte l’asino puoi portarlo all’acqua  ma vien difficile obbligarlo a bere. 

Sull’integrazione della mafia nel regime il fatto non è nuovo. Qualcosina l’aveva fatta anche Mussolini (il nonno) quando si intascò la Sicilia esonerando il Prefetto Mori. Nonostante che pure Mori viaggiasse con la camicia nera.  Quindi questi di Roma in qualche modo sono in linea. Bhè sì, alla fine i fascisti restano sempre fascisti. E non è bello.

2 commenti:

  1. te credo so caduti

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    1. ma soprattutto quelli di adesso non sono capaci di andare a cavallo e hanno paura di saltare nel cerchio di fuoco. ;-)

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