Ne hanno parlato Giorgio napolitano, Ernesto Gali della Loggia e monsigor Bregantini. Pensare che Mafia Capitale nasca da due scardellati, per quanto carogne, è illogico. Il marcio
nel pesce, ma non solo, parte dalla testa. Vanno chiamati ladri o sottraenti?
Il termine antipolitica
è vecchio assai ne facevano già uso i sofisti ai tempi di Pericle, quindi
niente di nuovo sotto il sole. Al solito. Dalle nostre parti la parola ha
cominciato ad avere corso corrente da relativamente poco tempo ed ogni volta
che si è scoperchiato un qualche verminaio che vedeva coinvolti politici
tradizionali. Che tutto sommato ci sta. Quando un corpo si ammala nascono gli
anticorpi. Anche se talvolta questi sono così deboli da farsi assorbire dal
corpo malato. Il caso della politica italiana dei venti anni passati.
Negli ultimi giorni di
antipolitica si è parlato spesso. Anzi addirittura troppo. Anche in questo caso
la miccia è stato un bel pateracchio messo in piedi da esponenti della politica
in quel di Roma. Sarà molto interessante vedere se la magistratura sarà in
grado di scoprire qual è stato il vero punto di partenza. È già, perché pensare
che il tutto nasca da un ex assassino pure ex redento e da uno sparatore dei
Nar, mai redento, suona strano. Anzi stranissimo. O meglio illogico. Quando si
arriverà, se si arriverà, in fondo probabilmente ci saranno delle belle
sorprese. E magari le mani di qualche solone tuttora tromboneggiante saranno
ancora sporche di marmellata. Altro che due scardellati. Come dire che il pesce
puzza dalla testa. In fondo come quando si scoprì in tempi di prima repubblica
che esisteva il “conto protezione” che tutti proteggeva meno il soggetto per
cui era nato. Peracottate italiche.
A parlare di
antipolitica in genere ci si fa male. Non foss’altro per i begli esempi dati
dalla politica: il consiglio della Lombardia ai tempi di Formigoni, l’altro
ieri, contava più inquisiti che consiglieri regionali, e alcuni con simpatiche
frequentazioni in ambito mafioso. In contemporanea c’era stato il caso della
regione Lazio e subito dopo quella della regione Emilia-Romagna. Tanto per
dirne solo tre. Che si fa prima a dire i consigli regionali puliti, elenco
breve, che quegli altri: elenco lungo. Poi c’è il caso di Venezia con il Mose,
e quello di Milano con Expo e adesso Roma. Senza contare del centinaio di
parlamentari tra inquisiti e condannati. A proposito: i condannati ad andarsene
non se ne danno per inteso. Che qualcuno, a questo punto, abbia qualche
voltastomaco ci sta.
Comunque il Presidente
Napolitano ha monitato, forse una delle ultime volte, sostenendo che l’antipolitica
non solo non è bella, ma è «Eversiva». Addirittura. Che magari lo sarebbe meno se
invece di gridare «Fuori i ladri» si mormorasse, ancor più sottovoce: «Accompagnante
alla porta i sottraenti le pubbliche risorse.» A stretto giro gli ha risposto
con spiccato senso dell’umorismo monsignor Bregantini sostenendo che «Un
politico corrotto è più eversivo di un antipolitico onesto.» Al solito il Vaticano
gioca sul sicuro. D’altra parte con simili assist
viene difficile non andare in rete. E chi è abituato a giocare di rimessa ci
riesce benissimo. Poi è stata la volta
di Ernesto Galli della Loggia che ha semplicemente detto quel che molti pensano
e sanno: la pulizia è morale ancor prima che tangibilmente fisica. E
soprattutto che negli ultimi venti e passa anni, l’analisi del fenomeno non c’è
proprio stata. Tirar fuori la lettera di un suicida, peraltro in quegli anni ampiamente
strumentalizzata, oggi proprio non serve. Soprattutto se per quelle stanze
bazzicano sempre le stesse facce. E le stesse famiglie. Che un altro Letta, Guido, corra, legittimamente, per la carica di segretario generale della Camera dei
deputati, al di là dei quasi certi indubitabili meriti, suona poco chic. Ma tant’è.
Sostenere poi, come certi bolliti fanno che «La
politica costa» significa dimenticare la storia della Società di Mutuo Soccorso,
delle Cooperative e delle Case del Popolo Il «sistema» in termini qualitativi un
po’ è cambiato ma poi neanche tanto: entrati in politica con le pezze ai
pantaloni taluni, quanti?, ne sono usciti con ville, poderi, eccetera eccetera.
Meglio non approfondire. O no? Dal punto di vista della quantità invece il
cambiamento c’è stato: oggi sono molti di più. E questo non è bello.
Al dunque il fenomeno dell’astensione cresce,
quindi sempre meno cittadini si interessano della cosa pubblica per via del
lezzo. Chiudersi nel fortino di Montecitorio autonominandosi non servirà. Per
finire la domanda epocale: chi sono l’antipolitica? Quelli che la pulizia non
la fanno o quelli che la vogliono?
L'ANTIPOLITICA E LA RISPOSTA DEL POPOLO AL MALGOVERNO CONTINUO
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