Epocale scoperta della Corte
Costituzionale. Non è normale in un Pese normale che le leggi porcata siano
costituzionali. In Italia ce ne si accorge dopo otto anni e ben tre elezioni
che poi sono tre parlamenti, tre legislature e un numero indefinito di vitalizi.
Forse si sta diventando un Paese normale. E comunque essersi liberati di una
porcata ha del miracoloso.
E così la Corte Costituzionale ha
stabilito che il porcellum era, ed è, una porcata. Mica male. E verrebbe d'aggiungere: bella scoperta. Ma soprattutto
meglio tardi che mai. Ovviamente i paludati giudici costituzionali non l’hanno
detto in modo rozzo come, per esempio, avrebbe potuto fare Calderoli. Quel
Roberto Calderoli che dopo aver scritto la legge e naturalmente averla
presentata e vistasela approvare dal parlamento ha pensato bene di darne una
sua personalissima definizione che, almeno per una volta, ha corrisposto
perfettamente alla realtà. Disse infatti «abbiamo fatto una porcata.» Bravo.
Ottima intuizione. La sua legge elettorale una porcata lo era
di nome e di fatto.
Ora che dopo ben otto anni dal suo varo e
la bellezza di tre legislature, quindi tre elezioni (2006, 2008 e 2013), dunque
tre parlamenti e la maturazione di chissà quanti vitalizi, se ne sono accorti
anche i giudici della Corte Costituzionale: più che un fatto bellissimo ha del
miracoloso. Da oggi gli italiani possono tirare, oltre che la cinghia anche un
bel sospiro di sollievo. La nazione è in buone mani. Questi giudici della Corte
Costituzionale sanno distinguere tra una buona legge e una porcata. C’è
la crisi ma non tutto in Italia va male.
Oddio, in un paese normale, magari
all’indomani della promulgazione della legge, sbandierata su tutti i giornali e
meritoria di infinite conferenze stampa ed interviste e pure dopo aver sentito
la calderoniana definizione a qualcuno della Corte Costituzionale, gli sarebbe
pure potuto venire venuto l’uzzolo di “guardarci dentro” a questa legge.
(L’espressione è volutamente dialettale per consentirne la comprensione anche
agli amici di Calderoli) E magari a quel solerte servitore dello Stato, anche solo
per averla scorsa e senza essere entrato nel dettaglio, gli sarebbe dovuto venire il
dubbio che se una legge è definita una porcata da chi l’ha
scritta forse con la costituzione aveva poco a che fare. Perché non è normale,
in un Paese normale, che le leggi porcata siano, come dire,
anche costituzionali. Di solito nei paesi normali si cerca di fare leggi che
siano quantomeno decenti. Poi se quel solerte servitore dello Stato nonché giudice
costituzionale avesse investito qualche minuto del suo prezioso tempo a leggere
il parto di Calderoli si sarebbe reso conto, quasi subito che, nell’ordine: le
segreterie dei partiti la facevano da padrone nella definizione degli eletti,
che gli elettori erano semplicemente chiamati a ratificare e non avevano
libertà di scelta alcuna e poi che una maggioranza relativa, che è pur sempre
minoranza per quanto cospicua, acquisiva la maggioranza assoluta del
Parlamento. Che poi il sistema di votazione del Senato fosse differente da
quello della Camera e di vantaggio quasi esclusivo per una sola parte politica,
come se, detto senza malizia, fosse stato studiato alla bisogna, l’avrebbe
capito anche un bambino.
Probabilmente pretendere tutto questo
sforzo in così breve tempo sarebbe stato chieder troppo ai quindici giudici
costituzionali in carica nel 2005. Già perché in Italia i giudici
costituzionali sono quindici mentre quelli della Suprema Corte degli
Usa, tanto per fare un esempio, sono nove e sono di riferimento ad una
repubblica federale composta da 50 Stati (contro le nostre 20 scardellate
regioni, di cui ad oggi 16 con rappresentanti inquisiti) e con una popolazione
di quasi 320 milioni che è come dire più di cinque volte il numero degli
italiani. Ma tant’è. Quindi per ben otto anni e, tre tornate
elettorali non è successo assolutamente nulla. O per meglio dire andava tutto
bene madama la marchesa Chissà come mai. Chissà perché. E questo, guarda un po’
il caso, nonostante tra gli attuali quindici due fossero già in carica prima
della presentazione della legge, tre lo fossero prima delle elezioni del 2008
e ben dodici prima delle elezioni del febbraio 2013. Evidentemente avevano
altro da fare.
Ora qualche dietrologo dotato di malizia
farà notare che la bocciatura del porcellum segue a ruota la
nomina di Giuliano Amato a giudice costituzionale. Un elemento di novità sia
rispetto a otto anni addietro sia rispetto alle successive scadenze ma Giuliano Amato invece oggi c’è. Sarà un dettaglio ma forse la cosa ha il suo
peso. Senz’altro lui è lì a portare in questo organismo tanto delicato quando
fondamentale per il buon funzionamento dello Stato un po’ della sua scanzonata
voglia di esserci e quella ventata di gioventù e aria nuova che tanto colpì, ai
tempi andati anche Bettino Craxi. Comunque bene quel che finisce bene e la fine
della legge porcata è già un bel risultato.
Si spera che
questa vicenda serva di lezione anche per gli attuali giudici costituzionali e
che magari buttino un occhio un tantinello più attento alla prossima legge
elettorale che di deputati e senatori che ambiscano ad imitare Calderoli ce n’è
a iosa. Ahinoi.
L'eccezione di incostituzionalità è stata presentata alla Corte il 17 maggio scorso (2013).
RispondiEliminanon funzionava il primo sistema non funzionava il mattarellum e non funziona il porcellum
RispondiEliminasiamo sicuri che è un problema di leggi e non di italiani ?