Alla fine il nuovo che
avanza ha tagliato il suo primo traguardo: Matteo Renzi ha vinto le
primarie e sarà il nuovo segretario del Pd.
Vittoria ben chiara come
d'altra parte lo fu la sua sconfitta con Bersani Pierluigi. Questa
volta è toccato a Renzi assaporare il dolce di una percentuale che
veleggia intorno al 68% contro uno stiracchiato 18% di Cuperlo
Giovanni, in arte Gianni, e un eclatante risultato di Civati Giuseppe
detto Pippo, che è lì lì per superare il 14%.
Cuperlo Gianni, tre
volte deputato, ex pupillo di D'Alema e di lui ex-ex scrittore ombra
di discorsi, come si conviene si è fatto carico di tutte le colpe
della sua sconfitta a partire dal dire di «non
essere stato all'altezza della bellezza delle nostre idee»
e dal confermare di «aver
indossato talvolta le cravatte sbagliate.» Il fatto é che ha
seguito i suggerimenti di D'Alema sulle questioni politiche e non su
come vestirsi, avesse fatto il contrario probabilmente avrebbe
raggiunto quel 30% di voti di cui era accreditato. Invece Cuperlo si
deve accontentare di poco più della metà. Ma come tutti i dalemiani
o ex tali non sa meditare sulle sconfitte, d'altra parte il suo capo
corrente non s'è mai esercitato in questa nobile ed utilissima
pratica anche se spesso avrebbe dovuto e quindi lancia trasversali
minacciosi messaggi. Nello stile criptico caro alla tradizione
vetero comunista e anche un po' democristiana comunica che «abbiamo
fatto un pezzo del viaggio … ma i binari non sono finiti … e non
scenderemo dal treno.» Il tutto tradotto suona come se avesse detto:
«anche con il poco che abbiamo staremo lì e daremo del filo da
torcere.» Beppe Grillo avrebbe tradotto la metafora in modo assai
più diretto e colorito ma di tanto in tanto bisogna ricordarsi
dell'esistenza di madama Buona Creanza.
Civati
ha fatto onore al suo nome, Pippo, e se l'è cavata con due battute,
la prima:«se D'Alema mi avesse attaccato un po' di più avrei
ottenuto un risultato migliore.» Come dargli torto. La seconda ha
sapore bersaniano: «sono un terzo arrivato quasi secondo» Poi ha
fatto maliziosamente notare che tra i supporter di Renzi c'era
l'ingombrante presenza di Fassino Piero (ex parlamentare, cinque
volte, ex segretario ds, per due, poi ci si domanda perché il Pd è
nato così male, ex ministro prima alla giustizia e poi al commercio
estero, in entrambi i casi nessuno mai s'è accorto della sua
presenza, attuale sindaco di Torino, auguri alla città, e poiché
non gli piacciono le cariche è anche presidente dell'Anci) che
rilasciava alle televisioni esultanti interviste sulla vittoria del
sindaco fiorentino. Il caso vuole che proprio nello stesso momento
Renzi dicesse:«non stiamo cambiando la sinistra ma i giocatori della
sinistra». Leggasi il vecchio gruppo dirigente che guarda caso
comprendeva anche quel Fassino lì. Il quale forse del fatto non s'è
ben reso conto (ma di cosa mai s'è reso conto?) a meno che Renzi non
stia mettendo in pratica il proverbio latino: «Vulgus
vult decipi, ergo decipiatur (il
popolo vuol essere inganno e allora inganniamolo)» E d'altra parte
non sarebbe la prima volta. Silvietto docet.
Ora
si tratta di attendere e verificare se il budino
Renzi, che va
assaggiato e cioè messo alla prova, è buono come dice. Sarà
questione di ore dalla composizione della segreteria si capirà se si
parte con nuovi inciucini o se, nell'interesse del paese, si useranno
metodi un po' spicci. E salutari.
«Ora
tocca a noi» dice Renzi e i due milioni e briscola (forse quasi tre)
di militanti-s impatizzanti-elettori che hanno fatto la fila per
votare, ed hanno sborsato i due euro d'ordinanza che a occhio fanno
un bel cinque milioncini che come finanziamento al partito non è
male, sono lì ad aspettare che il sogno divenga realtà.
Il
fatto vero è che, come in una rappresentazione di Samuel Beckett,
c'è un Pd fuori dal Pd. E si spera che il Pd che sta dentro il Pd
almeno per una volta non faccia harakiri.
Perché poi
difficilmente ci sarà un'altra possibilità.
E il "Partito Democratico" si è definitivamente trasformato in "Partito Democristiano" per colpa di un banale bias cognitivo. Bene. Fantastico. Bellissimo. Passatemi la vodka.
RispondiEliminaSI E' AVVERATA LA PROFEZIA DI AVANZI :- Un comunista abbandonato ha 19 possibilità su 20 di finire sotto una macchina o peggio di votare Renzi Segratario del Pd, se abbandoni un comunista lo uccidi.
RispondiEliminama cosa volete il vecchio pci anni 30?
RispondiElimina