Michaela Biancofiore, Siulvio Berlusconi e un cane. Dudù questa volta l'ha scampata |
Copywriting Michaela Biancofiore, la valchiria di Forza Italia. Il teatro della performance è stata la trasmissione di la7, piazza pulita. Il tema della serata, come ti sbagli, era la decadenza di Berlusconi da senatore e il titolo l'ultima trincea. Chi meglio della valchiria Biancofiore poteva avere l'onore di difendere Berlusconi?
Della valchiria l'onorevole Michaela Biancofiore ha praticamente tutto: è alta, è bionda (magari un po' tinta ma non si può stare a guadare il capello, per l'appunto), è di presenza, ha delle mani che sembrano delle palette e all'occorrenza potrebbero pure trasformarsi in armi contundenti. Quindi meglio starle alla larga nei momenti di tensione. Anche perché è sanguigna, sarà l'origine pugliese, ed ha la determinazione e la capacità di avanzare senza farsi scalfire da alcunché, meno che mai dalle critiche, dalla ragione e dal buon senso, quasi un panzer caricato a molla, anzi un vero panzer, sarà la nascita altoadesina, terra che vuol definirsi teutonica.
A volte guardandola mentre si esibisce in tv si ha la sensazione che sulla testa le si autoplasmi il vecchio elmetto prussiano, per intenderci quello con il chiodo in cima. Che tra calotta cranica elmetto in acciaio e chiodo si ha sempre la sensazione non ci sia soluzione di continuità.
Sa lanciarsi oltre l'ostacolo senza neanche avere la necessità di un ordine. Lei vive in simbiosi (ancorché platonica) con il capo, il presidente Berlusconi come usa chiamarlo, ne coglie il desiderio ancora prima che questi sia riuscito a pensarlo, sempre che il verbo non sia troppo forte. Sa avanzare contro il nemico senza paura, ha il passo pesante e fermo del montanaro ed capace di gettare oltre l'ostacolo tutto: non solo il cuore, ma anche il fegato, le coratelle, il cervello, il cervelletto e tutti gli altri optional di cui la natura può dotare un essere umano. Ancorché donna.
Il senso del ridicolo le è assolutamente sconosciuto. Ha capacità di argomentazione, anche senza sbagliare i congiuntivi e sempre con questi a portata di mano, che non è poco nel desolante panorama politico italico, sa contraddirsi che è un piacere. Ma lo fa con la naturalezza dell'integralista che definito il punto di arrivo non si perita, pur raggiungerlo, di adattarsi ad ogni compromesso con la logica. Anche se di questa , la logica, ha vaga coscienza e comunque scarsa frequentazione all'uso. Naturalmente nella puntata non si può non parlare del rapporto di Berlusconi con le donne: «le giovani donne che si offrono al drago» per citare la seconda ex moglie di Silvio Berlusconi. Tema oltremodo noioso ma oggi convergono più fatti: si è a un passo della decadenza e quindi dalla perdita dell'immunità parlamentare, c'è il remotissimo rischio che a seguito di questa il Berlusconi Silvio faccia un giro a Regina Coeli o a San Vittore e come soprammercato è una delle tante giornate (ipocrite) dedicata alle donne, questa volta è sulla violenza, e quindi non se ne può fare a meno.
Quando Veronica Gentili, un po' moralisticamente, fa notare che il ventennio berlusconiano ha privato una generazione, in particolare le giovani donne, di sogni la valchiria le si è scagliata contro (metaforicamente, è ovvio) chiamando a suo sostegno, che ci vuole bella faccia tosta, il femminismo e la gestione del proprio corpo salvo poi aggiungere che le sue nipoti mai si sarebbero prestate a simili giochetti. Ovviamente. E questo per la specchiata moralità della famiglia. In altre parole quelle sono quello che sono mentre le nipoti sue sono madonne. Ça va sans dire.
E poi giusto per rimanere in tema Alfano, l'Angelino, è bollato, testuale, come ruffiano «con la lingua appiccicata a Brlusconi» come nessuno. Le valchirie, si sa, sono un po' rudi e non sono tenute al bon ton. Altrimenti che valchirie sarebbero.
Poi un passaggio neanche tanto lieve sulla moralità del genere femminile: «Ho visto io ragazze di vent'anni mettere i bigliettini nelle sue tasche (di Berlusconi ndr). E anche di signore di una certa età ….» Insomma le nipoti son madonne mentre le altre (molte altre, forse quasi tutte le altre o addirittura tutte) vanno per sentieri opposti. Infine il garnde botto: «La stragrande maggioranza delle donne quando vede un potente ci si butta a pesce … ».
Che riassumere il tutto in soldoni e spiegarlo piatto piatto e con libera interpretazione a chi s'è perso la trasmissione perché andato al cine (che è stato meglio) suona così: ci sono le nipoti mie e quelle di tutte le famiglie bene (che votano Berlusconi) che sono delle madonne mentre poi la stragrande maggioranza delle donne sono delle, diciamo, poco di buono pronte a tutto per il denaro. Per cui Berlusconi Silvio che nulla ha mai fatto, ma se anche avesse fatto, è nella sostanza innocente.
Come dire che essendo uomo e masculo non poteva non cogliere quanto magnanimamente offerto. Perché sono le donne che vogliono il potere e sono disposte a tutto pur di ottenerlo. Compreso vendersi. O se si vuol dare una lettura più maliziosa che senz'altro l'intrepida valchiria non ha neppure immaginato, s'è trattato semplicemente di circonvenzione d'incapace. Dove l'incapace è il ricco scemo. Bel colpo valchiria.
A proposito, lo slogan femminista del sessantotto recitava: né puttane né madonne solo donne.
Che a capirne il senso basta essere solo normodotati. Magari ricordarsene durante le giornate (ipocrite) dedicate alle donne.
Guarda caso, lei con i poveracci non pare starci
RispondiEliminaprima omofoba ora maschilista chissà dove arriverà
RispondiEliminaHa detto la verita' della realta' !!siamo tutti onesti quando si tratta di Berlusconi !Imal pensanti definiscono le donne p...lei non ha insinuato questo!
RispondiEliminaQuindi x la proprieta' transitiva...
RispondiEliminaDi solito del prossimo notiamo solo le passioni che ci agitano: si vede che la Biancofiore è così che si sente!
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