Resteranno forse Riccardi e Severino. Di Terzi non si è mai notata la presenza. «Occorreranno
sempre più persone preparate, serie, capaci di leggere il
cambiamento»
dice Monti
Aria di primavera al governo.
Mario Monti scruta il futuro per noi |
Nonostante la stagione inclemente e la
neve che ha imbiancato gran parte dell'Italia rendendo un pochino più
respirabile l'aria di alcune grandi città, le polveri sottili sono
state schiacciare a terra senza pietà, Mario Monti ha deciso che è
primavera.
Si apriranno le finestre del governo e
si comincerà a far circolare aria nuova. Sono programmate,
metaforicamente, le pulizie di primavera. Via le coperte pesanti,
cambio di vestiti e nuova tinteggiata alle pareti della casa.
Evviva.
Evviva. Evviva.
I corazzieri, già precettati per
cantarla a squarciagola, stanno ripassando le strofe di Mattinata
fiorentina che dovrà essere gorgheggiata come lo faceva Rabagliati.
Per i più giovani: documentatevi con genitori, nonni e zie. Se non
li avete a portata di mano cercate su wikipedia e informatevi su
canzone, cantante e contesto storico.
Nonostante negli ultimi mesi il
pensiero del primo ministro sia stato un pochetto ondivago, giusto
quel pochetto che serve a dare l'idea, passando da «a fine mandato
torno in Bocconi» a «se il Paese ne ha bisogno potrei anche
restare» per poi dire che «noi abbiamo iniziato altri finiranno»
immediatamente doppiato da «sarebbe bello finire il lavoro iniziato»
e corroborato da «prima delle vacanze dirò quello che farò» oggi
si sono finalmente sentite delle parole chiare e nette. Era tempo.
A tutti piace sapere che i propri
leader hanno idee chiare e sono decisi.
Queste le parole testuali di Mario
Monti «Oggi bisogna essere consapevoli che ogni rinuncia è una
perdita grave. Non possiamo e non dobbiamo permettercela, bisogna
reagire, non dobbiamo essere rinunciatari neanche nelle circostanze
più difficili. Abbiamo messo in sicurezza il paese nel 2012 e ora
dobbiamo ripartire. Occorreranno sempre più persone preparate,
serie, capaci di leggere il cambiamento e di saperlo guidare». Bella
l'ultima frase. Bellissima.
Che decisione. Che afflato.
Fornero e Passera |
Questo sì che è un vero leader.
Nota di metodo: un leader si differenza
da un gregario perché questo dice verità titubanti mentre il primo
spara cavolate, ma decise.
Se si vuole sostituire il termine
cavolate con qualcosa di più colorato o fantasiosamente esplicativo
si può fare. La lingua italica in questo offre tantissime
interessanti varianti.
A beneficio della Fornero, che così
potrà capirne il senso: cavolate (e sinonimi) in inglese si può
tradurre con bullshit.
Choosy e non-choosy intendono.
Quindi, se la discriminante verterà su
preparazione, serietà e capacità di visione, data la legge sulla
impenetrabilità dei corpi, bisognerà che chi c'è si tolga
graziosamente dai piedi. E lasci spazio a quegli altri. Quelli
preparati, seri, capaci, ecc, ecc...
Che quindi, se due-più-due-fa.quattro,
la prima a dover sloggiare sarà la confessa non-competente Fornero.
Gli altri, che chiacchiere a iosa ma fatti concreti pochi, tipo
Passere e Clini e Profumo e Polillo che i sottosegretari non sono
esenti, dovranno seguire a ruota.
Che bello un gabinetto fatto di
competenti capaci di leggere il futuro che quelli fino ad ora a
disposizione non riescono a compitare neanche il passato prossimo.
Chissà che lista di personalità avrà
in mente Marione nostro. Magari di gente fuori dall'università,
visti i precedenti. D'altra parte si sa che “buona la prima” è
raro.
Occorrono fuoriclasse e qui non ce n'è
neanche l'ombra.
Anzi. Di norma per i compiti importanti
si fa prima la minuta e poi si stende la bella copia.
Pare sia successo così anche
nell'Eden: a quel che si dice Adamo fu la minuta e poi venne Eva. La
bella copia. Appunto.
Quindi caro Marione nostro, si proceda
pure a mettere in pratica quanto detto e tutti, o quasi, saranno
felici.
Un suggerimento agli attuali ministri:
se il presidente del consiglio li invitasse al cenone di capodanno
declinino.
Fosse mai che li faccia buttare dalla
finestra come si faceva un tempo con le cose vecchie, rotte, inutili
e ingombranti.
E che magari portavano pure un po'
male.
Quando li licenzierà? Quando risarà primo Ministro o prima?
RispondiEliminain effetti, se lui rimane , occorrerà essere proprio capaci per riuscier a leggere il cambiamento. E se oltre a persone capaci di leggere il cambiamentro, ce ne fossero anche di capaci a realizzarlo non sarebbe male.
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