Le cattive notizie impediscono alle buone di emergere. Ma Benedetto XVI dimentica di dire chi sono gli autori degli scandali.
BenedettoXVI in piazza di Spagna |
L'Ansa dell'8 di dicembre racconta che secondo Benedetto XVI “ciò che è davvero "grande" passa
"inosservato", e il "quieto silenzio" è "più fecondo" del frenetico agitarsi contemporaneo.” Teatro della sconvolgente comunicazione piazza di Spagna, per il tradizionale omaggio alla statua della Madonna che in quella piazza si trova.Giusto, Benny, questa volta come si può non essere d'accordo. Anche il più ateo degli atei acconsentirebbe a sottoscrivere.
Di bello in giro non c'è granché.
Anzi ce n'è davvero poco. E molto di quel poco bello non trova posto nei media perché il cattivo assomma a così tanto da occuparne tutto lo spazio e quindi, una volta inserito il colophon non rimane neanche un centimetro quadrato libero per poter dare delle belle notizie.
Certo che la Chiesa ci mette del suo per riempire i media di brutte notizie. Non è bello che i suoi banchieri siano tutt'altro che cristallini o che i suoi moralizzatori siano spediti, per epurazione, negli USA o che diaconi, preti e vescovi (che così si sono coperti i tre gradi gerarchici) disattendano il precetto della non fornicazione. Così come non è bello che preda di quelle sconce brame siano bimbi e bimbe di tenera età o anche adulti in condizioni di sudditanza e non solo psicologica. E il riferimento al caso del cappellano di san Vittore non è casuale. Così come non è bello tentare di evadere le giuste tasse o ricevere sovvenzioni, più pudicamente definite donazioni, per non menzionare o addirittura tacere di mortali danni ambientali.
Certo che se la Chiesa desse minor scandalo, di quello quotidianamente praticato, sui media ci sarebbe ben più margine per il buono ed il bello . E magari allora quello spazio lo si potrebbe occupare raccontando dello scandalo suggerito dai vangeli o da Francesco. Quello di Assisi.
Un suggerimento a Benny: ma perché non si cerca un bell'esperto di comunicazione.
Un suggerimento a Benny: ma perché non si cerca un bell'esperto di comunicazione.
Che magari gli riveda i discorsi. Prima che li reciti.
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