Ciò che possiamo licenziare

venerdì 14 ottobre 2022

Giorgia Meloni è al lavoro.

Ormai è diventato un mantra. Il primo frutto del suo lavoro è l’elezione di Ignazio Benito Larussa. Il secondo: aver dimostrato di poter fare a meno di Forza Italia. L'ha soppianta con truppe reclutate nell’opposizione, Non è una novità sarà da vederne il costo. Non vuole cedere il Ministero della Giustizia a Berlusconi. E questa è una prova di dignità. E se al suo posto ci fosse stato il Letta Enrico?


Giorgia Meloni è al lavoro. Questo il mantra ripetuto, ormai da qualche settimana, ogni giorno da tutti telegiornali. Giorgia Meloni è al lavoro, dicono. E lo dicono con sottili sfaccettature di tono. Talora obiettive: la Meloni Giorgia ha avuto una riunione, Talaltra apparentemente ossequiose, come dire già istituzionale. Talvolta sembrano invece vagamente irridenti e di quasi stupore, come dire non l’ha mai fatto. Altra affermazione ricorrente è definire la Meloni Giorgia come Presidente del Consiglio in pectore , ma fino alla conclusione delle consultazioni vale il detto del Trapattoni Giovanni: non dire gatto finché non l’hai nel sacco. D’altra parte i due accompagnatori della Meloni Giorgia saranno anche compagni di strada, ma è difficile considerarli amici-amici. Anzi sono ben pronti a sgambettarla, non tanto per farla cadere quanto per acciaccarla e metterla sotto tutela anche se la somma dei loro voti è di gran lunga lontana da quelli piovuti addosso alla Giorgia-donna-madre. Comunque giovedì13 ottobre un risultato apprezzabilissimo si è visto: ha messo in crisi il suo schieramento. Il casus belli sembra sia il non volere al Ministero della Giustizia la mandata di un condannato per truffa ai danni dello Stato e neppure un’altra sua inviata in un qualsiasi altro ministero di peso. Come darle torto. Un po’ di dignità. Ve l'immaginate il Letta Enrico nella stessa situazione? Però il suo lavoro, qualche frutto l’ha dato: ha dimostrato di avere amici anche nella minoranza, chiamarla opposizione sembra caricarla di eccessive responsabilità. Comunque è lecito pensare, e non si è nel regno della fantascienza, che i soccorritori si aspettino (o abbiano già contrattato, più probabile) una qualche forma di risarcimento. Ça va sans dire. La chiamano politica. Solo con l’intento di nobilitare la cialtronaggine, ma è storia antica. Attenzione però: i mercenari sono al soldo del miglior offerente, come i centoeuno che affossarono il Prodi Romano. Alcuni politologi sostengono che così facendo la Meloni Giorgia si sia indebolita, ma non è vero. Ha dimostrato di poter fare a meno di Forza Italia:, ha buoni rimpiazzi. E  contestualmente, ha metacomunicato al Berlusconi Silvio di darsi una calmata e di stare al suo posto. Al dunque, il collezionista principe dei busti di Benito Mu. nonché quello che disse: mi iscriverò ad Alleanza Nazionale un minuto prima di morire, così a morire sarà uno dei loro, adesso è la seconda carica dello Stato. Cosa vuol dire saper cambiare idea. Auguri a Ignazio Benito La Russa.  In ogni caso la Meloni Giorgia deve attendersi una qualche rappresaglia. Potrebbe succedere che durante le consultazioni i suoi amichetti propongano in sua vece qualcun altro. Magari in un impeto di dadaismo potrebbero proporre Lando Buzzanca, il merlo maschio,  o Claudia Gerini rigorosamente o Enrico Beruschi, una brutta fazenda o il cipollino Massimo Boldi. Anche questi sanno organizzare spettacoli e anche loro, a volte, riescono a far ridere.

Buona settimana e Buona fortuna.

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