Giornata dadaista quella del 18 ottobre con protagonista assoluto il Berlusconi Silvio. Due soluzioni: studiarlo e scompisciarsi. Ognuno scelga la sua. Ma c’è sempre la responsabilità dei cittadini.
Freud, Jung e
persino Lacan se avessero avuto sentore della giornata di ieri avrebbero
chiesto al cielo di ritardare il loro ritorno alla casa del padre. E l’avrebbero
fatto anche Groucho Marx, Buster Keaton e Totò. Mai si sarebbero perse le
performance del Berlusconi Silvio. I primi l’avrebbero fatto per studio mentre
i secondi per scompisciarsi. Il dubbio su quale delle due posizioni scegliere è
più che amletico e quindi non resta che godersi l’evolversi della situazione.
Il Berlusconi Silvio, dopo aver insultato politicamente (votazione per la
presidenza del Senato) e poi personalmente /prepotente, arrogante, supponente …)
la leader del suo schieramento, in poche ore è passato dal biascicare scuse per
il ritardo all’appuntamento in via della Scrofa, al ribaltare quanto appena (apparentemente)
condiviso con la “Signora Meloni”. E così ha riassunto la sua andata alla sede
di FdI in fasi. Fase uno: non mi ci ha spinto nessuno, ci sono venuto di mia
spontanea volontà, siamo d’accordo su tutto, la “Signora Meloni” mi ha chiesto
di essere il suo consigliere. Scompiscio o studio? Fase due: anche la “Signora
Meloni” è d’accordo sul nome di Maria Elisabetta Alberti (Casellati è il
cognome del marito) al Ministero della
Giustizia, vedrò (chissà quando) il senatore Nordio solo per conoscerlo,. Scompiscio
o studio? Fase tre: “sono stato il fondatore del centrodestra” e racconta di un
dolcissimo scambio alcolico con Vladimir Putin: vodka contro lambrusco. Scompiscio
o studio? Fase quattro: presenta l’elenco dei ministri del prossimo governo
senza aver avuto ancora l’incarico. Se
mai l’avrà. Scompiscio o studio? Fase cinque: ricorda alla “Signora Meloni che “il
suo uomo lavora per Mediaset”. Ha voluto sottolineare alla “Signora Meloni” che
nessuno è non ricattabile al 100%. Se
questo è il ricatto c’è di che scompisciarsi, non si sta parlando di un oscuro
dipendente, ma di un personaggio, suo malgrado, ormai diventato pubblico. Andrea
Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni, è un giornalista e se il Berlusconi
Silvio decidesse di licenziarlo troverebbe, con molta probabilità, un'altra collocazione in meno d’un battito d’ali.
Comunque tutto ciò posto: l’inflazione avanza, l’economia dimostra tutta la sa
fragilità, la povertà e le differenze invece pure, la guerra tra Ucraina e Russia
continua e dimostra una volta di più di non essere un pranzo di gala. Ma per
saperlo non era necessaria anche questa prova. E dulcis in fundo il Lollobrigida Francesco Capogruppo di FdI alla
Camera, nonché cognato della Meloni Giorgia, dichiara di non temere nuove
elezioni. E i cittadini? Al di là delle scuse (banali) nella realtà dei fatti
se ne fregano e hanno quel che si meritano. Scompiscio o studio?.
Buona settimana.
Buona fortuna.
Maramaldo, tu uccidi un uomo morto.
RispondiEliminaPurtroppo è, politicamente, ancora vivo. Troppo vivo.
EliminaComplimenti bravissimo
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