Letta ha in mano le liste dei futuri percettori dell’indennità parlamentare vero e proprio reddito di cittadinanza top di gamma. Per ora di sicuro-sicuro di riceverlo c’è solo il Cottarelli Carlo, gli altri sgomitano. Tutti vogliono candidarsi in Emilia-Romagna anche (si dice) il Guerini Lorenzo che è di Lodi.
Il Letta Enrico ha l’inopinato sospetto di essere un politico, lungimirante, abile, astuto, e spregiudicato: se gli capitasse di incontrare il gatto e la volpe se li mangerebbe a colazione. E in questi giorni sta dimostrando tutta la sua abilità. Aver chiuso un accordo in perdita è stato uno tra gli ultimi suoi exploit per fortuna l’ha salvato il Calenda Carlo, andandosene. In compenso ne ha chiuso uno con il Di Maio Luigi: non gli porterà neanche un voto, ma si prenderà un po’ di collegi sicuri e lui senz’altro non salverà il Letta Enrico dalla sua ennesima corbelleria. Come di Maio ha sconfitto la povertà di chi non riusciva a mettere d’accordo il pranzo con la cena così il Letta Enrico deve sconfiggere la povertà di chi ha fatto della politica il suo mestiere. Avere in mano le liste elettorali significa avere in mano le indennità parlamentari vero e proprio reddito di cittadinanza top class. Se quello di Di Maio cuba poche centinaia di euro/mese, e per i percettori truffaldini ci sono sanzioni oltre la sospensione e la restituzione del mal-preso.Chi poserà le terga sugli scranni che furono di De Gasperi, Nenni, La Malfa, Pertini, Ingrao. incasserà un paio di decine di migliaia di euro/mese con annessi bonus, pensione supplementare (per garantirla agli attuali si vota il 25 settembre e non il 18 come si sarebbe dovuto) sconti, pasti quasi gratis se consumati alla mensa di pertinenza e tessere per il cinema e senza alcuna condizionalità, neanche quella di essere presente. Per il momento il primo ad aver ottenuto questa chance (per fortuna ci sono anche gli elettori) è un pensionato, tal Cottarelli Carlo in pensione da quando aveva 59 anni oggi ne ha 67, Il Cottarelli Carlo. voleva così tanto entrare in Parlamento da dichiararlo fin dal settembre 2020 e pensare di fondare un partitino con il Bentivogli Marco manifestando tuttavia un dubbio: «Ma non so se sono capace di essere un bravo politico.» Evidentemente ha sciolto il dubbio che invece lo dovrebbe attanagliare notte e giorno. Ma i dubbi sono cose da filosofi non da contabili. Senz’altro il Cottarelli Carlo è uno ben capace di tagliare le spese altrui. Sue sono state le proposte di tagli alle sedi decentrate dello Stato, ai vigili del fuoco, alle capitanerie di porto, all’illuminazione pubblica fino ad arrivare alla sanità pubblica. Naturalmente è contrario al reddito di cittadinanza per i poveri ed è favorevole alla legge Fornero di cui vorrebbe alzare i limiti d’età, tanto a lui che gli frega è pensionato da otto anni. Così come era contrario al taglio dei parlamentari, risparmio di 57 milioni all’anno, 285 milioni per legislatura. Forse aveva paura di non riuscire ad entrare tra gli eletti. In compenso era favorevole a tagliare tutto il Senato. Chi lo capisce è bravo. Per questo Letta Enrico è bravo: lui lo capisce. E lo capisce fin dal 2013. Nei prossimi giorni si saprà degli altri a cui garantire uno stipendio, reddito di cittadinanza plus, anche se quasi certamente saranno sempre i soliti. Questa volta tutti con un solo desiderio: essere candidati in Emilia-Romagna dove stanno i collegi detti sicuri. Sono così certi di aver fatto bene il loro lavoro in questa legislatura da non avere il coraggio di presentarsi a casa loro. Il Fassino Piero ne è stato un esempio alle scorse elezioni: lui torinese candidato a Ferrara. Anche il superfalco Guerini Lorenzo, ha il suo feudo in quel di Lodi, si dice voglia candidarsi un po’ più in là: lui democristiano e anche renziano vuole i voti dei comunisti. Dei suoi proprio non si fida.
Buona settimana e buona fortuna.
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