Ciò che possiamo licenziare

martedì 15 marzo 2022

Morire per l’Ucraina?

Solidarietà tanta, assistenza tanta, armi pochine. La drammatica ammuina sulla pelle degli altri.I plenipotenziari di USA e Cina si incontrano a Roma mentre Draghi e gli altri UE si vedono a Versailles.  Oggi si scopre che la libertà ha un costo che si pagherà con inflazione, speculazione e freddo.                                                                  

A far la asettica polaroid della situazione, fuor da ogni da ogni pregresso storico e contesto presente a cui il primo fa da corollario, la domanda non è peregrina. Da un lato l’orso aggressore e dall’altro l’agnello ucraino. Quindi: morire per l’Ucraina? La risposta è unanime: no, grazie. E la motivazione è di quelle inoppugnabili, come il direttore di La Stampa, che conta come il due di picche,ripete  pedissequamente una sera sì e l’altra pure a otto-e-mezzo, trasmissione pretenziosa oltre il lecito: scoppierebbe la terza guerra mondiale. Dopo della quale, a dar retta ad Albert Einstein, la successiva sarebbe fatta con le pietre e i bastoni. E questo lo sanno tutti: sia i russi sia gli americani sia i cinesi. Gli altri, l’Europa, giusto per dire, contano come il Giannini Massimo e il Molinari Maurizio e quindi fanno tappezzeria. Plasticamente emblematico l’incontro a Roma tra il plenipotenziario americano e quello cinese mentre il presidente del consiglio italiano se ne sta a Versailles con i virtual big della UE. Come dire: ho deciso che organizzo una festa a casa tua, ah, non ci sei, va bene lo stesso. Al dunque per l’Ucraina, a parte Volodymyr Zelens'kyj, la sua vice Iryna Vereschuk, gli altri membri del suo governo e gli ucraini,che l’hanno votato, non pare ci siano molti altri disposti a versare sangue per la sacra causa. Solidarietà quanta se ne vuole, assistenza ai profughi altrettanta, soprattutto da chi fino a ieri si è dannato l’anima  e  versato denari per costruire muri anti immigrati e armi qualcheduna. Magari di quelle vecchiotte e date con il contagocce. E così dopo diciannove giorni si è al punto di partenza con Vladimir Putin che, per politica interna, si ammanta viepiù dei panni di Alexander Nieskj’i (1221-1263, sconfisse i cavalieri teutonici e i loro alleati svedesi che volevano prendersi la Russia) e Volodymyr Zelens'kyj, che fa la vittima sedotta e abbandonata e si va avanti di ammuina in ammuina. Purtroppo però questa ammuina ha effetti collaterali: i morti che anche fosse solo uno sarebbe troppo, i feriti che anche fosse solo uno sarebbe troppo, i dispersi che anche fosse solo uno sarebbe troppo e le famiglie separate che anche fosse solo una sarebbe troppo. Ha un bel sgolarsi il Caracciolo Lucio nell’indicare nella trattativa l’unica via, prospettando la soluzione che tutti conoscono, ma che nessuno sa come mettere in pratica senza auto sbertucciarsi.  E fare, coram populo, la parte del bischero. E così per salvare la faccia a quattro fessi che han giocato d’azzardo, due di qua e due di là, si fanno sanzioni che danneggiano più chi le fa di chi dovrebbe patirle, l’inflazione avanza, la speculazione invece pure e la ripresa (magari a volume piuttosto che a valore) si allontana. E dato che alla storia piace prendere per i fondelli i minchioni i nostri leader da diciannove giorni, guarda il caso, vanno raccontando che la democrazia ha un costo che, per inciso, non aveva quando c’era la guerra fredda e l’impero dell’URSS arrivava a confinare con l’Austria, che si dove essere orgogliosi adesso di impoverirsi e felici nel prossimo inverno di patire il freddo e riscaldare la zuppa nel camino per una santa causa. Manca solo che dicano Dio lo vuole e il quadretto sarebbe completo. Tanto a lor signori di tutto questo non gliene può fregar di meno.

Buona settimana e buona fortuna.

1 commento:

  1. Ineccepibile. La tragedia è in queste tue parole : "i morti che anche fosse solo uno sarebbe troppo, i feriti che anche fosse solo uno sarebbe troppo, i dispersi che anche fosse solo uno sarebbe troppo e le famiglie separate che anche fosse solo una sarebbe troppo." E così Europa e USA e Cina, e anche mondo Arabo (perché no ?) fanno troppo poco di quello che - uniti - potrebbero fare. Non fosse che USA e Cina e anche mondo arabo (perché no?) tutto sommato un qualche interesse a non fare nulla ce l'hanno, ma l'Europa ?

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