Anche quest’anno, nonostante la pandemia, torna il famoso Black
Friday con tutte le sue “imperdibili” offerte. Ma cosa c’è dietro questo famoso
evento digitale?
Crescita incredibile del Black Friday ma a che prezzo?
Non c’è dubbio che questi eventi ci portino diversi vantaggi in generale e ci permettano di risparmiare ma il tutto a che prezzo? La maggior parte delle persone fa un acquisto senza pensare a ciò che si nasconde dietro. Oltre ai maggiori imballaggi dei prodotti, la maggior parte degli acquisti riguarda dispositivi tecnologici e composti di plastica difficili da smaltire. Inoltre, l’altro grande problema riguarda l’inquinamento atmosferico, dovuto alle innumerevoli emissioni prodotte dai mezzi di trasporto di questi prodotti. Per non parlare della quantità di energia richiesta per alimentare i database sul cloud che hanno bisogno di una solida e veloce connessione internet. La stessa Chiara Campione, responsabile dell’unità “Corporate and Consumers” di Greenpeace Italia, riguardo gli effetti di questo evento sull’inquinamento ha dichiarato: “Il Black Friday è diventato uno dei picchi principali di consumismo. Questa sbornia di acquisti genera il più grande volume di rifiuti dell’anno. Un trend pericoloso che mette in pericolo il nostro pianeta. Acquistiamo senza pensarci un secondo, ma la spazzatura che creiamo durerà in alcuni casi per secoli”
Black Friday: cosa si nasconde dietro
Ormai ogni innovazione tecnologica deve rispettare certi requisiti per salvaguardare l’ambiente e non peggiorare l’attuale situazione già critica di suo. In particolare, guardando alla qualità dell’aria, ricordiamo che l’Italia detiene, sfortunatamente, il primato europeo per morti premature causate dalla cattiva qualità atmosferica (secondo i dati dell’Agenzia Europea). La causa principale di tutto ciò è il traffico, responsabile per circa 85% delle complessive emissioni. Riguardo l’inquinamento causato dal trasporto dei prodotti, è interessante calcolare l’effettivo impatto ambientale di particolari mezzi. A grandi linee, sappiamo che la velocità di un mezzo di trasporto è direttamente proporzionale al numero di emissioni che produce. Per esempio, un aereo emette circa 500 g/km di anidride carbonica con 171 tonnellate di merci mentre una nave produce circa 30 g/km con 193 mila tonnellate di merci trasportate. Il mondo in cui viviamo diverrà sempre più interconnesso e digitale. Tuttavia, le conseguenze di questo progresso tecnologico non saranno tutte positive. Per questo motivo, bisognerà stare attenti non solo a quello che succederà intorno a noi ma, soprattutto, a ciò che si cela dietro ogni cosa.
Fonte: https://www.
Nessun commento:
Posta un commento