Il 3 di agosto
ennesima inaugurazione del ponte sul Polcevera, ci si augura l’ultima. Hanno
parlato in tanti, Sergio Mattarella e
Renzo Piano avrebbero dovuto essere gli unici e gli altri a far da contorno. Ma
così non è stato.
E così il 3 di agosto, dopo un anno e trecentocinquattaquattro giorni dal disastro sul Polcevera, si è inaugurato il nuovo ponte che collega il levante ed il ponente di Genova. Non è questa la prima inaugurazione, ma si spera ardentemente che sia l’ultima. Di retorica e sproloqui ce n’è d’abbondanza in giro. Gli organizzatori hanno voluto una manifestazione sobria e per questo è stata chiamata la pattuglia delle frecce tricolori, oltre centomila euro di spesa, e si sono scomodate le più alte cariche dello Stato che a muoverle di scorte, sicurezza, trasporti, annessi e connessi di denari ne sono andati a badilate. Ciascuno, comunque, è stato ben preparato per la recita dell’usuale pistolotto, scritto da altri, e per la passerella. Hanno preso la parola il Presidente del consiglio, la Presidente del Senato, il Presidente della Camera, il Presidente della Regione Liguria, il Commissario straordinario all’opera nonché Sindaco di Genova. Ha parlato anche l’Architetto Renzo Piano che tra i sei in questione era l’unico ad averne pieno titolo e senza alcun interesse personale: non deve essere rieletto, non ha bisogno di rinverdire la sua immagine, di suo ha fama internazionale e non provinciale e ha pure deciso di non guadagnarci un centesimo avendo lui e il suo studio lavorato gratuitamente al progetto. Peraltro l’Architetto Renzo Piano non è nuovo a simili atti eversivi: usa la sua indennità di Senatore a vita, giustamente tassata, per pagare lo stipendio o borsa di studio a cinque giovani architetti. E’ l’unico tra i Senatori a vita a compiere questo alto atto di civismo,mentre altri pur avendo introiti diversi intascano senza batter ciglio anche questi. Così va i mondo.
Era presente all’inaugurazione anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella, non ha parlato. E avrebbe dovuto essere l’unico a farlo rappresentando l’unità del popolo e della nazione avendo gli altri come comprimari silenti. L’architetto Renzo Piano escluso,
Il Presidente Sergio Mattarella ha preferito incontrare privatamente, senza giornalisti, uffici stampa et similia, ventidue parenti delle quarantatre persone uccise dall’incuria e dall’avidità di pochi. E’ stato quello del Presidente un grande gesto del tutto non capito dalle alte cariche dello Stato che gli stavano attorno. La prova di non aver capito l’hanno data parlando. L’architetto Renzo Piano escluso.
Poi per essere chiaro il Presidente Sergio Mattarella il giorno dopo ha detto di rispetto della Costituzione e di non assalto alla diligenza. Grazie Signor Presidenti per questi suoi due gesti.
Buona settimana e buona fortuna.
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