Una volta si nasceva signori oggi indecenti e miserabili. Politici, nazionali e locali, il 30% di imprenditori truffaldini e tante partite IVA hanno chiesto senza bisogno. L’Alighieri aveva ideato belle pene per loro. Peccato non si possano adottare ai tempi nostri.
«Signori si nasce e io, modestamente lo nacqui» diceva Totò, in arte Principe Antonio de Curtis di Bisanzio. E lui signore lo era per davvero, almeno a sentire i racconti dei tanti che bussarono alla sua porta e se ne tornarono a casa con in mano la diecimila lire. E quelli erano tempi in cui con la diecimila lire si risolveva la questione pranzo e cena per un bel po’ di tempo. Da alcuni giorni s’è conclamato un altro detto: indecenti si nasce e, disgraziatamente per noi, molti lo nacquero. Non che ci fosse bisogno di questo scaldaletto da quattro soldi dei tre o cinque o quanti siano parlamentari ingordi di denaro pubblico cui vanno aggiunti una buona fetta di quei tremila, duemila o quanti siano amministratori locali che si sono messi in fila per raccogliere nei tre mesi quei duemiladuecento euro stanziati per dare una mano a chi effettivamente ne aveva bisogno. E neppure c’era la necessità di sapere che il 30% della Cassa Integrazione Guadagni è stata richiesta e a quanto pare erogata a imprese che non ne avevano diritto. Senza contare quelle furbette, adesso si usa chiamare così i truffatori, che hanno continuato a far lavorare i loro dipendenti dichiarandoli assenti. E poi ci sono tutti quei simpatici compatrioti, forse decine o centinaia di migliaia o più ancora, che pur non avendone assolutamente bisogno hanno incassato il bonus giustificandosi col dire: «se li danno perché non prenderli». Con ciò dimostrando grassa ignoranza, non sapendo cogliere la differenza tra chiedere e dare. Miserabili, Victor Hugo ci perdonerà, l’appropriazione indebita del titolo del suo capolavoro.
A parziale giustificazione di questi miserrimi individui, che a scusarli per intero non riesce neppure al più paraculo dei politici, si dice che in fondo nulla hanno fatto di illegale e che il vulnus sta nella legge sottointendendo, neppur troppo velatamente, che l’occasione fa l’uomo ladro. Omettendo però di aggiungere che ladri bisogna esserlo dentro altrimenti l’occasione di suo non funziona. E tralasciamo le scuse accampate da molti furbetti, penose: il commercialista, la moglie, la beneficenza, l’albergo chiuso, eccetra eccetra. È peggio il tacon del buso. Con ciò dimostrando la pochezza intellettuale di questi miserabili che adesso si affrettano a restituire. Per loro ci vorrebbe la lettera scarlatta. Il Governo si è giustificato dicendo che c’era fretta di sostenere famiglie ed economia e quindi non hanno posto limiti. Giustificazione puerile oltre il lecito ché, se fossero stati posti limiti e magari sanzioni le domande da vidimare sarebbero state molte molte di meno e quindi il lavoro avrebbe potuto svolgersi più speditamente. Balla sesquipedale dunque, dato che l’Italia è il secondo Paese al mondo per risparmio delle famiglie e il primo, giusto per qualche centinaia di miliardi all’anno, per evasione, elusione e lavoro nero. In altre parole, a parte casi veri, facilmente quantificabili, tutti gli altri avrebbero potuto tranquillamente andare avanti per qualche mese senza fatica. Così come dire che un’azienda che non fattura per trenta giorni sia al collasso significa dire che è un’azienda decotta.
La ragione vera di tanta fretta e di tanta generosità è da ricercarsi nella paura. Paura che demagoghi di basso cabotaggio alla Salvini, alla Meloni e alla Berlusconi, avrebbero cavalcato la tigre e allora si dia fondo alle regalie. La politica del tanto peggio tanto meglio nel breve paga sempre. E il peggio arriverà, non c’è che da aspettare.
L’Alighieri Dante nella sua Commedia, quella che viviamo quotidianamente è ben poco divina, aveva già individuato pene per gli ingordi e i ladri, categorie contigue. Ha condannato i primi a rotolarsi nel fango e i secondi a vivere in mezzo ai serpenti con le mani legate dai viscidi rettili. Non male. Soprattutto se queste pene potessero essere applicate ai giorni nostri. Con un unico aggiustamento: sostituire il fango con una materia prima più confacente ad entrambe le categorie.
Buona settimana e buona fortuna.
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