Il
Tribunale di Sorveglianza, su sollecitazione di Ghedini, commina una pena esemplare a Berlusconi. Pigeonrights, ong per i diritti dei piccioni, protesta con vigore e si appresta a scendere in piazza. Inaccettabile non
poter uscire di sera.
Il tribunale di
Sorveglianza di Milano, allo scadere del quinto giorno, si è espresso. Meno
male. La difesa di Berlusconi già paventava l’ennesimo rinvio che forse,
diconsi forse, avrebbe potuto far cadere in prescrizione anche la pena. E loro
no, questo non potevano accettarlo. La pena la volevano tutta e tutta intera. Perché qui si vuole dimostrare all’Europa,
inglesi e tedeschi innanzitutto, che quando una pena è giusta la si accetta
anzi la si sollecita. Uomini dal retto sentire.
Silvio Berlusconi, ex cavaliere,
ex senatore, ex presidente del consiglio nonché ex puritano ed ex di un sacco di altre cose, ha scavallato i domiciliari anche da lui
ritenuti troppo blandi per avere l’affidamento in prova ai servizi sociali per
un anno. Pena dura senza paura.
Infatti che pena
sarebbe stata quella di starsene tutto il giorno in casa con Dudù e la Pascale
o gironzolare nel vasto parco o andare a visitare le scuderie dove il povero
amico Mangano aveva passato gli anni migliori della sua vita? E poi magari
anche far qualche tuffo in piscina o andare a rivisitare il dancing con il palo della lap dance? Bei ricordi di un tempo. Roba da straziare il cuore. E poi tutti quei confort, che levati. No, ci voleva qualcosa di più duro. Qualcosa che ancora facesse
spillare sudore da quella fronte spaziosa e fremiti lungo quella schiena.
Quindi sono stati gli
stessi difensori a pretendere una pena esemplare. Hanno chiesto ed hanno ottenuto.
Da non si sa quando, una volta alla
settimana, il vecchio e mai domo chançonier
metterà la sua verve al servizio di
coetanei, magari meno fortunati di lui. E perché la pena non si trasferisca da
Berlusconi Silvio ai vecchietti si è stabilito che questa permanenza sarà solo
di quattro ore consecutive. Insomma un po’ di giustizia anche per i deboli. Hanno
vinto questo privilegio gli ospiti della Sacra Famiglia di Cesano Boscone. La struttura
dista ben 38 kilometri da Arcore. Praticamente un viaggio, come se si andasse
al santuario di Santiago de Compostela. Ma
la pena non è finita qui.
Il Berlusconi Silvio
potrà dal martedì al giovedì andare a Roma e rimettersi sulle spalle l’intero
peso del paese o almeno quella parte che Renzi e Napolitano, uomini senza cuore,
con cattiveria gli appiopperanno. D’altra parte i giovani d’oggi sono sfaticati
e soprattutto non sono più come quelli di una volta. Terzo capitolo della
condanna: il Berlusconi Silvio non potrà incontrare pregiudicati che è come
dire togliergli la vicinanza degli amici più cari. Ma una pena dev’essere pena altrimenti che
pena è? Infine e qui la condanna, detto
con il massimo del rispetto per i giudici rasenta il sadismo, il condannato
Berlusconi Silvio non potrà uscire la sera: dalle ore 23,00 fino alle 06,00 del
mattino successivo dovrà starsene a casa. Ad Arcore. Un ergastolo. Pena
dura anzi duvissima.
A questo punto i falchi, le colombe e i piccioni (come ha detto Giovanni Toti) e i
gatti e i cani di Forza Italia non ci
hanno visto più e si stanno organizzando per fare dimostrazioni di protesta che
il G8 di Genova parrà una passeggiata. Sono stati chiamati a
raccolta da tutta Europa in primis i volontari
di Pigeonrights ma in secundis e in terzis ed in quartis anche quelli di tutte le altre associazioni umanitarie
compresa la neonata “più bocconcini per Dudù” e si stanno già attrezzando per
scendere in piazza e portare la loro vibrante protesta contro questa ignominiosa
pena. Tutto si poteva sopportare meno che la restrizione notturna un vero
insulto al senso umanitario.
Se i truffatori e gli
evasori d’Italia tremano come fossero foglie d’acero in gennaio i benpensanti
sono felici. Se questa sentenza farà
giurisprudenza chi mai più oserà truffare lo Stato? Chi vorrà incorrere in
questa duvissima punizione e trovarsi
a non poter uscire la sera, a dover raccontar barzellette ad anziani magari un
po’ duri d’orecchio che non rideranno alla prima battuta? E poi non incontrare i
cari amici d’un tempo e tutte le settimane, compresa quella di ferragosto, andare
a Roma dal martedì al giovedì? Nessuno oserà più. Infatti le prime proiezioni dopo il
pronunciamento del tribunale dicono già di un drastico calo tendenziale dell a propensione a questo reato.
Però non tutto è
perduto. Se il pregiudicato Berlusconi Silvio trovasse questa pena troppo dura
e volesse riposarsi un po’ nella magione che acquistò con l’aiuto del fido Cesare
Previti (che non può frequentare per i motivi di cui sopra) potrà sempre dire quel che pensa della magistratura e svergognarla di
fronte all’intero mondo. Se lo farà si guadagnerà la meritata pace che Ghedini
fa presto a fare il grande con con le pene degli altri.
l'unica manifestazione da fare sarebbe quella di non votare più per lui.
RispondiEliminadeve andare in galera come tutti anche se e' un massone e un mafioso!!!!
RispondiEliminaconoscendo la simpatia delle barzellette da crociera che racconta.. spero solo che qualche vecchietto, dopo essersi fatto tante risate (!), gli chieda di cambiargli il catetere
RispondiEliminaSi fa presto a dirlo, chi ce lo mette in galera?
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