Ciò che possiamo licenziare

martedì 15 aprile 2014

Pena a Berlusconi: Pigeonrights e altre associazioni umanitarie si ribellano. Previste manifestazioni di piazza.

Il Tribunale di Sorveglianza, su sollecitazione di Ghedini,  commina una pena esemplare a Berlusconi. Pigeonrights, ong per i diritti dei piccioni, protesta con vigore e si appresta a scendere in piazza. Inaccettabile non poter uscire di sera.

Il tribunale di Sorveglianza di Milano, allo scadere del quinto giorno, si è espresso. Meno male. La difesa di Berlusconi già paventava l’ennesimo rinvio che forse, diconsi forse, avrebbe potuto far cadere in prescrizione anche la pena. E loro no, questo non  potevano accettarlo. La pena la volevano tutta e tutta intera. Perché qui si vuole dimostrare all’Europa, inglesi e tedeschi innanzitutto, che quando una pena è giusta la si accetta anzi la si sollecita. Uomini dal retto sentire.

Silvio Berlusconi, ex cavaliere, ex senatore, ex presidente del consiglio nonché ex puritano ed ex di un sacco di altre cose,  ha scavallato i domiciliari anche da lui ritenuti troppo blandi per avere l’affidamento in prova ai servizi sociali per un anno.  Pena dura senza paura.

Infatti che pena sarebbe stata quella di starsene tutto il giorno in casa con Dudù e la Pascale o gironzolare nel vasto parco o andare a visitare le scuderie dove il povero amico Mangano aveva passato gli anni migliori della sua vita? E poi magari anche far qualche tuffo in piscina o andare a rivisitare il dancing con il palo della lap dance? Bei ricordi di un tempo. Roba da straziare il cuore. E poi tutti quei confort, che levati. No, ci voleva qualcosa di più duro. Qualcosa che ancora facesse spillare sudore da quella fronte spaziosa e fremiti lungo quella schiena.

Quindi sono stati gli stessi difensori a pretendere una pena esemplare. Hanno chiesto ed hanno ottenuto.  Da non si sa quando, una volta alla settimana, il vecchio e mai domo chançonier metterà la sua verve al servizio di coetanei, magari meno fortunati di lui. E perché la pena non si trasferisca da Berlusconi Silvio ai vecchietti si è stabilito che questa permanenza sarà solo di quattro ore consecutive. Insomma un po’ di giustizia anche per i deboli. Hanno vinto questo privilegio gli ospiti della Sacra Famiglia di Cesano Boscone. La struttura dista ben 38 kilometri da Arcore. Praticamente un viaggio, come se si andasse al santuario di Santiago de Compostela.  Ma la pena non è finita qui.

Il Berlusconi Silvio potrà dal martedì al giovedì andare a Roma e rimettersi sulle spalle l’intero peso del paese o almeno quella parte che Renzi e Napolitano, uomini senza cuore,  con cattiveria gli appiopperanno.  D’altra parte i giovani d’oggi sono sfaticati e soprattutto non sono più come quelli di una volta. Terzo capitolo della condanna: il Berlusconi Silvio non potrà incontrare pregiudicati che è come dire togliergli la vicinanza degli amici più cari. Ma una pena dev’essere pena altrimenti che pena è? Infine e qui la condanna, detto con il massimo del rispetto per i giudici rasenta il sadismo, il condannato Berlusconi Silvio non potrà uscire la sera: dalle ore 23,00 fino alle 06,00 del mattino successivo dovrà starsene a casa. Ad Arcore. Un ergastolo. Pena dura  anzi duvissima

A questo punto i falchi, le colombe e i piccioni (come ha detto Giovanni Toti) e i gatti e i cani di Forza Italia  non ci hanno visto più e si stanno organizzando per fare dimostrazioni di protesta che il G8 di Genova parrà una passeggiata. Sono stati chiamati a raccolta da tutta Europa in primis i volontari di Pigeonrights ma in secundis e in terzis ed in quartis anche quelli di tutte le altre associazioni umanitarie compresa la neonata “più bocconcini per Dudù” e si stanno già attrezzando per scendere in piazza e portare la loro vibrante protesta contro questa ignominiosa pena. Tutto si poteva sopportare meno che la restrizione notturna un vero insulto al senso umanitario.

Se i truffatori e gli evasori d’Italia tremano come fossero foglie d’acero in gennaio i benpensanti sono felici.  Se questa sentenza farà giurisprudenza chi mai più oserà truffare lo Stato? Chi vorrà incorrere in questa duvissima punizione e trovarsi a non poter uscire la sera, a dover raccontar barzellette ad anziani magari un po’ duri d’orecchio che non rideranno alla prima battuta? E poi non incontrare i cari amici d’un tempo e tutte le settimane, compresa quella di ferragosto, andare a Roma dal martedì al giovedì? Nessuno oserà più. Infatti le prime proiezioni dopo il pronunciamento del tribunale dicono già di un drastico calo tendenziale dell a propensione a questo reato.

Però non tutto è perduto. Se il pregiudicato Berlusconi Silvio trovasse questa pena troppo dura e volesse riposarsi un po’ nella magione che acquistò con l’aiuto del fido Cesare Previti (che non può frequentare per i motivi di cui sopra) potrà sempre dire quel che pensa della magistratura e svergognarla di fronte all’intero mondo. Se lo farà si guadagnerà la meritata pace che Ghedini fa presto a fare il grande con con le pene degli altri.

4 commenti:

  1. l'unica manifestazione da fare sarebbe quella di non votare più per lui.

    RispondiElimina
  2. deve andare in galera come tutti anche se e' un massone e un mafioso!!!!

    RispondiElimina
  3. conoscendo la simpatia delle barzellette da crociera che racconta.. spero solo che qualche vecchietto, dopo essersi fatto tante risate (!), gli chieda di cambiargli il catetere

    RispondiElimina
  4. Si fa presto a dirlo, chi ce lo mette in galera?

    RispondiElimina