Un politico non può
vivere senza assaporare quotidianamente il frutto della notorietà.
Ma questo matura su alberi frondosi. Bisogna esser capaci di salirvi
e di passare da un ramo all'altro come sapeva fare Tarzan e meglio di
lui la sua amica Cheeta.
Calderoli Roberto in posa da Tarzan, in Seanto, mentre,
si allena per esser pronto a salir su per li rami |
È
da un po' di tempo che i giornali non si occupavano di Calderoli
Roberto, vice presidente del Senato, per la terza volta. Che è un
bel record, in entrambi i casi.
Poiché
un politico vive di notorietà ecco che il senatore Calderoli si è
sentito costretto, lui sempre così modesto e misurato, di fare uno
sforzo per cercare di acchiappare un qualche piccolo ritaglio sui
media nazionali. Soprattutto ora che il suo partito veleggia intorno
al 4% ed è fuori dai posti che contano.
Già
c'era riuscito lo scorso 2 di luglio in occasione della festa
della Lega di Spirano, nei campi intorno a san Rocco. Quella sera il
Calderoli Roberto è stato baciato dalla fortuna perché, come poi a
spiegato, non doveva neppure esserci, lì a Spirano. Vi è proprio
capitato per caso e ha trovato il vecchio Bossi. L'Umberto. Quello
che fino a pochi mesi fa era chiamato con deferenza un po'
slecchignosa «il capo».
Poi si sa che gli anni passano i bimbi crescono e i papà imbiancano
con tutto quel che segue. Specie quando, magari, da spartire c'è
anche una qualche eredità. Politica, naturalmente.
Non
che il Calderoli fosse lì perché mandato da chissà chi a
bilanciare la presenza del vecchio fondatore. Nooo. A chi potrebbe
venire in mente un pensiero del genere? Soprattutto in un partito nel
quale tutti si vogliono bene e si danno da fare per tenere la casa
comune linda e pulita. Per questo usano ramazze e vanno di
espulsioni. Che se cacci la gente di casa senz'altro non sporca e non
lascia pedate.
Era
da quelle parti per caso il Calderoli Roberto ed è arrivato giusto
in tempo per sentirsi dare dal vecchio ex capo prima del
«democristiano» e poi
per essere apostrofato come «quello che dice str....zate.» Certo il
Calderoli nonostante sia abituato al felpato linguaggio dei leghisti
che è fatto di frasi tortuose, raffinati doppi o anche tripli sensi
e zeppe di subordinate che anche un vecchio doroteo farebbe fatica a
districarvicisi, ci ha messo un po' a capire il senso di quello che
il Bossi gli diceva. Ma d'altra parte è ancora giovane e si farà.
Bazzica per i salotti della Lega solo dalla finr degli anni ottanta
ed è alla sua quarta legislatura. A testimonianza che gli elettori
sanno sempre scegliere il meglio. Comunque un po' di spazio sui media
l'ha ottenuto anche se solo di riflesso perché i giornalisti erano
lì più per sentire il Bossi che non lui.
Comunque,
dopo la lezione ricevuta dal vecchio capo il Calderoli ha voluto
dimostrare di saper salire da solo, su per li rami della notorietà,
e di essere in grado pure di dondolarvisi e di avere pure l'abilità
di passare da un ramo all'altro come niente fosse. Intendendo con
«rami» i toni e le sfumature della più sofisticata comunicazione, che altro? Il Calderoli è un ex ministro mica un primate. Che è
utile, per tutti e due, mantenere, ben distinti i ruoli. Anche se magari
qualche volta, come a molti capita d'altra parte , un po' di voglia
di giungla ce la si porta addosso. E così si è lanciato, il
Calderoli, sabato 13 luglio, in quello che probabilmente ha ritenuto
essere un sofisticato discorso darwiniano affermando che «Quando
vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare ad un orango.» Certo è che alcuni leghisti hanno sviluppato una eccezionale
capacità nell' imbastire ragionamenti raffinati e di alto profilo
dal far impallidire al confronto le eccezionali qualità
comunicative di Cheeta (o se si preferisce Cita), l'amica di Tarzan.
Il
Calderoli che è laureato, come ci si immagina facilmente sentendolo
parlare e c'è chi dice addirittura con lode ma questa forse questa è una cattiveria di cui non va tenuto conto, deve avere una qualche
debolezza per il mondo animale perché appena può lo tira in ballo..
Già una volta portò a spasso un maiale che vederli l'uno accanto
all'altro era imbarazzante perché di solito l'accoppiata è con i
cani sempre poi che non siano questi a porta a spasso gli umani. E
comunque quando si fanno degli abbinamenti fuor di norma bisogna sempre
prestare la massima attenzione perché il rischio è che gli altri
non colgano le differenze.
Un'altra
volta dovendo definire una legge di cui era doverosamente padre non
trovò di meglio che definirla «porcata.» Poi qualcuno che aveva
studiato il latinorum
provò ad addolcire la cosa trasformando la porcata in «porcellum.»
ma il senso non cambiò di molto. Anche perché la proprietà
transitiva è un po' anarcoide e spesso si muove sua
sponte e senza regole.
Ora
il mondo che è cattivo ha preso male le parole rivolte dal senatore
Calderoli alla ministra Kyenge e allora lui, come nella più nobile
delle tradizioni le ha derubricate da ragionamento scientifico, come
è avvezzo fare a «battuta» Ma, come al solito essendo una battuta
troppo sofisticata nessuno l'ha apprezzata in pieno. Forse solo quei
pochissimi che sono al suo livello.
Allora,
come quelli che raccontano barzellette a cui nessuno ride, per trarsi
d'impaccio, che nel caso in questione è un bel lavoro, prima sie
scusato poi ha detto che spiegherà il senso delle sue parole e lo
farà direttamente con la ministra in quello che ha tenuto a
precisare, il Calderoli, sarà «un confronto franco e leale.»
Come
poi ci possa essere un confronto, ancorché franco e leale tra una
ministra ed il padre di una porcata sarà tutto da scoprire.
si arrampica e dondola come fanno adorabili, a differenza di lui, scimpanzé
RispondiEliminapropongo di segare il ramo in fretta e furia
RispondiEliminaBello Castrù te lo frego ! Però non posso mettere l' ulteriore commento che avrei voluto , su you tube non si trova lo spezzone di totò con la celebre frase "lei è un cretino, si informi !" c'è la versione con "lei è ridicolo si informi ", ma non rende abbastanza bene .
RispondiEliminail problema è che certe insane esternazioni incontrano sicuramente gli istinti e l'ignoreanza di tanti elettori della sua parte politica...
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