Ciò che possiamo licenziare

sabato 22 febbraio 2025

Mettete dei cannoni nei vostri fiori.

 Negli anni ’60 il popolo del globo terracqueo si opponeva alla guerra, oggi la questione sembra non interessare alcuno salvo gli smandrappati asserragliati nei palazzi.



I Giganti, complesso rock degli anni ’60, cantavano il contrario: mettete dei fiori nei vostri cannoni, ma erano altri tempi. Gli ammerigani erano in guerra con il Vietnam del nord, annaffiato quotidianamente da bombe al napalm, foreste e villaggi erano devastati e nel pacchetto come al solito ci cascavano dentro anche civili: donne, vecchi e bambini. Così si faceva la guerra a quei tempi. Come s’è sempre fatta del resto. E si fa così anche oggi con un’unica differenza tra quei tempi andati e l’oggi: i giovani di tutto il mondo protestavano contro gli yankee, invitati a go home. Jane Fonda portò la sua solidarietà, per una rara volta concreta, andando ad Hanoi. E così il popolo del globo terracqueo (quanto piacerebbe alla Meloni Giorgia) a quel massacro insensato si opponeva con grandi manifestazioni chiedendo pace. Senza aggettivi, questi sono diventati di moda di recente. Ancora una volta Davide, piccolo, povero e male armato, abbatteva Golia, grande, grosso e anche un po’ minchione. Golia quella volta perse militarmente, gli yankee sloggiarono da Saigon buttando gli elicotteri in mare, e anche politicamente: alla fine tutto il mondo disapprovava. Ai giorni nostri invece il popolo mondiale, la famosa gggente, sembra disinteressato all’argomento. Gli studenti stanno ben chiusi nelle università, i pochi operai rimasti e gli impiegati sono sul chi vive per via delle delocalizzazioni e quindi delle chiusure dei siti produttivi. I partiti sono così liquidi da aver affogato tutti i militanti. Feste della porchetta a parte, ma sono delle vere e proprie sagre dove non si parla più di polita. Restano  i governi e questi vanno per le spicce: vogliono armamenti su armamenti e ne richiedono così tanti da non sapere dove metterli, esauriti  gli spazi negli arsenali e nelle cantine delle nonne alla fine dovranno nasconderli dai fioristi. Quindi tutto rimane nelle mani di pochi smandrappati: non sanno quali pesci prendere e giocano con la pelle di chi abita fuori dal palazzo a cui propongono indovinelli scemi oltre il giusto: preferite la libertà o i condizionatori? Detto a cavallo dell’estate sull’opzione, ancorché solo pensata, proprio non c’è storia, tanto il fronte è di là da venire. Oppure si ricorre alla caricatura del Moretti Nanni mentre fa la caricatura del D’Alema Massimo: Europa fai qualcosa di sensato …Europa fai qualcosa. Come se il generico qualcosa fosse la soluzione. E allora per stare sul concreto vai con le armi, che per inciso sono anche un bel business. Soprattutto un bel business. Ovviamente, come in ogni guerra, c’è un aggredito e un aggressore e pure un fatto e un antefatto, Luciano Canfora docet, preceduto a sua volta da un altro fatto e un altro antefatto e via così. Ma al dunque sembra che la situazione non interessi ad alcuno, tutti troppo presi dalle partite di calcio, si giocano ogni due giorni (Pier Paolo Pasolini l’aveva predetto) e spremersi le meningi per capire fa troppa fatica e allora lasciamo fare a loro. Almeno finché dura.

Buona settimana e buona fortuna

giovedì 20 febbraio 2025

Pane, olio e lavagna.

 


In quel di Montevarchi pane e olio ai nipotini della banda Bassotti. L’upgrading dell’ottocentesco pane e acqua. Magari ci fossero ancora le care vecchie lavagne.

 


La notizia è di qualche giorno fa: in quel di Montevarchi, provincia di Arezzo, scuole elementari, l’amministrazione comunale ha deciso di punire i morosi della mensa con creatività. Ha infatti stabilito di somministrare ai bimbi fuori legge con i pagamenti di quella che una volta era chiamata refezione, solo pane e olio invece di primo, secondo, frutta, pane e acqua. È l’upgrading dell’ottocentesco pane e acqua. L’obiettivo implicito, specifico e meritorio è di impedire ai nipotini della banda Bassotti di incrementare il loro già pesante debito. E di questo la Corte dei Conti, nonché il Giorgetti Giancarlo, ministro dell’Economia e delle Finanze, per intenderci quello che voleva abolire il medico di base, giusto per dire, saranno incommensurabilmente grati. Finalmente qualcuno attento ai costi, capace di una spending review fatta come si deve, precisa, chirurgica quasi monadica e abbandonando quei banali rozzi e irritanti tagli lineari che vanno a capocchia. Con logica dadaista l’amministrazione di cui sopra, a proposito è di centro destra, ha sostenuto di  aver garantito in questo modo un pasto ai bambini, ancorché minimo. È indubbio come anche gli animi più duri possano intenerirsi al sentir raccontare di cotanta magnanimità. Neppure Francesco, quello da Assisi, avrebbe saputo trovare una simile caritatevole soluzione per rimettere il debito: pane e olio e per bere l’acqua del rubinetto. Quale debitore avrebbe mai potuto aspirare ad avere di meglio? Naturalmente non tutti gli aspetti sono ben chiari come ad esempio la dimensione della fetta del pane, l’intera fetta della pagnotta o solo la sua metà? e la quantità d’olio versata, giusto un filo? nonché la possibilità, per quelli con maggior appetito, di avere un bis o magari anche una terza porzione. Ovviamente per non discriminare e avere almeno una parvenza di egualitarismo i bimbi prendono il loro pasto, ricco o parco che sia, tutti insieme. Però questo afflato democratico presenta un vulnus: nega la privacy. I morosi sono immediatamente identificabili e quindi vengono privati del loro diritto ad essere morosi in incognito. Certo ci fossero ancora le care vecchie lavagne, quelle con il gessetto bianco e il cancellino la questione sarebbe immediatamente risolta. I nipotini della banda Bassotti potrebbero essere nascosti lì dietro, come si usava una volta con gli indisciplinati e chi non mandava a memoria Rio Bò. Evviva!.

Buona settimana e buona fortuna.

martedì 18 febbraio 2025

La sedia vuota.

La Meloni Giorgia così presente sui social si perde gli appuntamenti topici. Potrebbe dire la sua,  se solo ne avesse una.


La vulgata attribuisce a Winston Churchill l’aforisma: “un taxi vuoto corre per le vie di Londra e si ferma al numero 10 di Downing  Street e ne scende il Primo Ministro Attlee”. La creatività italica è riuscita a dare corpo oltre che sostanza all’aforisma efficace il giusto. Accade infatti che due ministri del governo della Meloni Giorgia siano chiamati a giustificare il loro operato, nel fatto della liberazione di un assassino stupratore e trafficante di esseri umani. Fatto grave: pone lo Stivale sotto l’attenzione dell’Europa tutta e, forse con un po’ di presunzione, l’intero globo terracqueo tanto caro alla Presidente Meloni Giorgia. Ora su un tema così importante e avendo come attori il ministro dell’Interno e quello della Giustizia la logica avrebbe voluto la presenza, soprattutto fisica, di chi il governo guida. Era il 5 febbraio. E invece no. Certo non ha voluto imitare il suo riferimento storico, quello che definisce il migliore: “assumo io (io solo) la responsabilità (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto”  La Meloni Giorgia non ne è in grado e quindi non si è presentata lasciando la sedia, di un bel rosso fiammante, desolatamente vuota. Poi, per non essere da meno ha deciso di disertare l’incontro europeo sull’intelligenza artificiale, 10 e 11 febbraio. C’erano tutti  e l’Italia è stata rappresentata da Adolfo Urso, ministro. Importante sì, ma non è la stessa cosa. Quindi l’incontro di Monaco: ancora una volta assente, aveva judo! Dopo di che il vice presidente Usa, J.D. Vance, spiega all’Europa quanto sia antidemocratica (con qualche argomento non peregrino) e di come da adesso se la debba vedere da sola. La Meloni Giorgia silente. As usual. Deinde il vertice convocato da Macron Emanuel: invita solo sette paesi, con la Francia otto, si mettono intorno a un tavolo per un paio d’ore e chiacchierano amabilmente del nulla. Questa volta c’è anche la Meloni Giorgia. Allegria. Ma arriva ultima, con mezz’ora o giù di lì di ritardo, quando il meeting è già iniziato. Ci va come obbligata, con l’atteggiamento mal mostoso della bambina presuntuosa. Qui non potrà urlare: fun-zio.ne-ra-nno. È assente anche quando è presente. Peraltro non s’è capito bene cosa pensi e che decisione prenderà. E neanche lei lo sa. Evvabbè. A tutte queste assenze, come cameo, la dichiarazione sul caso Santanché: «Non ho le idee chiare». Sic transeat gloria mundi.


giovedì 6 febbraio 2025

La Ragion di Stato

Qual è la definizione di Ragion di Stato? Di norma, cosa sta dietro questo concetto? Spiegare tutto con un lift speech.


.Nello stucchevole dibattito politico italiano delle ultime settimane ha fatto capolino il concetto di Ragion di Stato. È stato citato da alcuni occupanti gli scranni del Parlamento e del Senato e da qualche giornalista, in genere tra i più aggressivi e, sempre in genere, dei giornali di destra. Il concetto viene buttato là, come il menù in una trattoria da camerieri frettolosi, senza alcuna spiegazione del senso intrinseco ed estrinseco. Anzi, aggiungendo come carico da 11’, l’esoterica proposizione Interesse nazionale e, già che ci si è, patriottismo. Cosa sia la Ragion di Stato, con ogni probabilità, quasi nessuno dei parlamentari, portaborse e sottopanza inclusi è in grado di darne definizione ammesso che qualcuno abbia voglia di sentire sproloquiate sequipedali. Soprattutto, c’è da scommetterci, sarà in grado di sintetizzarlo in un lift speech. Provo, per burla, a sottoporre una versione: La Ragion di Stato è un atto politico (di base militare) confliggente con la morale. Magari dire che l’egoismo batte la morale 6-0, 6-0 ha lo stesso senso, ma con tutti i patrioti che circolano per lo stivale c’è il rischio che qualcuno se ne adombri. Magari senza motivo, se come viene attribuito a Samuel Johnson: il patriottismo è l’estremo rifugio delle canaglie. E a guardar le facce di certi patrioti o a scorrere certi curricula c’è da avere i polsi tremanti. Comunque, per tornare sul pezzo: la Ragion di stato venne codificata nel 1550 dopo che il Guicciardini disse: Quando ho detto di ammazzare o tenere prigionieri e’ pisani non ho forse parlato cristianamente, ma ho parlato secondo la ragione e l’uso degli stati, tanto per rendere edotti i più o i meno. Al dunque nel caso Meloni-Nordio-Piantedosi-Mantovano  la ragion di stato dove sta? Nei campi dove l’Eni sta conducendo le sue trivellazioni, negli italiani residenti in Libia per business e nei migranti che potrebbero essere liberati in un battito di ciglia ed arrivare a Lampedusa. Per poi, quota parte, farsi una crociera in Albania. Non è certo un ragionar da cristiani (Meloni: sono cristiana), ma così fanno i governi per arpionare consensi (Meloni: resteremo per i prossimi cinque anni). Tutto il resto è paccottiglia buona per la suburra.

Buona settimana e buona fortuna.



[1] Si intende per lift speech la sintesi massima di un concetto, di norma complesso, esplicitato nello spazio che intercorre ad un ascensore per passare da un piano all’altro.

[2] Dialogo del reggimento di Firenze, II, p. 163, ed. Palmarocchi

 


mercoledì 5 febbraio 2025

Non sono ricattabile

 Un conto è la non ricattabilità personale, altro è quella politica. Se cedi al primo aut aut la strada si mette in discesa.

                                                 RICATTABILITA'

La frase, non c’è che dire, suona bene. Copywriting Meloni Giorgia. Dimostra la forza e la determinazione dell’onestà. Fa il paio con male non fare paura non avere. E questo finché si rimane nell’ambito del personale. In effetti la Meloni Giorgia non ha mai frequentato minorenni a scopo di sollazzo e neppure dalla questura ne ha tirato fuori uno e figurarsi poi se sia mai stata una utilizzatrice finale.Inoltre non ha mai corrotto giudici, avvocati e testimoni. E la lista potrebbe essere lunga. Ci mancherebbe altro. Però un conto è la non ricattabilità personale e un altro quella politica. Ad esempio, ma solo a titolo di esempio, nulla ha a vedere con le presenti vicende, se ti mancano i voti delle correnti di partito in un paio di regioni, tanto per dire la Lombardia e il Piemonte, puoi continuare a occupare la posizione di leader? Se poi si sfila anche una regione del centro? Giusto per dire: la Toscna. E se finisci in minoranza? No, devi mollare il posto oppure arrivare a un compromesso, la qual cosa significa essere sotto scacco o ricatto: se tu non mi dai, io non ti dò. Ecco, questo è quanto accade all’Occidente tutto e anche alla povera italietta, la più esposta. Se non mi dai denari non organizzo lager, se non mi regali armi non tengo chiusi i campi, se non fai passare le mie merci (sic!) permetto il tana liberi tutti. E allora ecco il cruccio ecco l’assillo: liberare uno stupratore, assassino, torturatore di poveri infelici o tenere la schiena dritta e andare a braccetto con la giustizia? Magari invertendo i ruoli: se solo ci provi non sai quel che ti capita. Geddafi docet. Questo è il busillis. L’alternativa sta nell’impapocchiare scuse e spiegazioni contraddittorie, come s’è visto e si vedrà, dove staraciucoli da strapazzo si sono esposti al pubblico ludibrio vagolando per studi televisivi, dando colpe a destra e a manca e pure contraddicensosi l’un l’altro. Tra furbazzi di breve e statisti di lungo periodo opto per i secondi. Così si difende l’interesse nazionale.

Buona settimana e buona fortuna.