Ciò che possiamo licenziare

venerdì 23 luglio 2021

Una settimana esilarante, se non fosse tragica.

Primo record alle Olimpiadi di Tokio: le dimissioni. Draghi resuscita la Fornero: se non son miracoli questi? La Cartabia racconta il nulla e lancia le azioni concrete ignorando che non esistono azioni non concrete. Carlo Giugliani: un atto di difesa preventiva, come a Voghera. Arriva l’inflazione buona.

Settimana ricca di fatti, fattacci e fatterelli dove il comun denominatore è l’involontario (si spera) macabro umorismo. Ovviamente non si può che partire dalle Olimpiadi di Tokio. Passeranno alla storia come le Olimpiadi delle dimissioni e dei licenziamenti. In quattro-e-quattrotto hanno fatto le valige: Yoshito Mori, che le ha organizzate, per commenti sessisti, seguito da Hiroshi Sasaki, direttore creativo, insulti a una intrattenitrice over size, Kentaro Kobayashi, direttore della cerimonia di inaugurazione, licenziato per frasi scherzose sull’Olocausto pronunciate oltre venti anni fa e ultimo, al momento, Cornelius, musicista, per essere stato un bullo da bambino, oggi ha 52 anni. La domanda è come mai non se ne siano accorti prima? Comunque: meglio tardi che mai. Da noi cose del genere non succedono. Nel senso che nessuno viene licenziato o si dimette per le corbellerie fatte. In compenso c’è chi ritorna. Draghi sentiva che alla sua margherita di migliori mancava un petalo: qualcuno che gli spiegasse bene bene cos’è la questione pensioni e quindi chi meglio della Fornero? Risate a crepapelle. Qualcuno vagheggia l’obbligo di vaccinazione per tutto il personale della scuola, i tre sindacati: “sia l’ultima arma” dicono. Magari spiegassero quali sono quelle precedenti. Si saranno mica alleati con la Lega? Sempre in tema governo: Salvini sta con Draghi, dice, e ci mancherebbe, e la salute, e ci ri-mancherebbe. Poi aggiunge che sta anche con la libertà. E ci ri-ri-mancherebbe. Il fatto è che a sentirglielo dire sembra che le tre cose non vadano affatto d’accordo. Evvabbé.  La ministra Cartabia, alla Camera per dire dei fatti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, scomoda addirittura il nulla che in queste occasioni non si fa pregare. Quindi in un impeto di generosità afferma che ci vogliono azioni concrete. Bene, brava, bis.  Dovrà un domani, con calma, dopo un ripasso sulla grammatica delle elementari, spiegare come possa essere un’azione non-concreta. Solo allora potrà candidarsi alla carica di Presidentessa della Repubblica. Non contenta ha cercato di mettere una pezza alla sua scalchignante riforma dicendo che il processo breve, chiamiamolo così, non si applica ai reati che prevedono la pena dell’ergastolo. La gran parte dei reati commessi dai mafiosi non rientra in quella fattispecie e poi siamo sicuri che non si prefiguri anticostituzionalità nell’avere differenze di trattamento nel metodo? Magari un passaggio alla Corte Costituzionale, prima di mettere la fiducia, gioverebbe. Corre l’anniversario dei fatti di Genova 2001: documentari e rievocazioni a go-go. Si parla ovviamente anche di Carlo Giugliani. Il padre, Giuliano Giugliani, sostiene che il figlio stava lanciando l’estintore contro il mezzo dei carabinieri come atto di preventiva difesa. Evvabbé Corsi e ricorsi storici, magari la mette così anche lo sparatore di Voghera che ancor prima di cadere già impugnava la pistola. Infine un po’ di economia: l’inflazione al 2%, dicono, rafforza la fiducia delle famiglie e dei consumatori. Tradotto saremo tutti più felici sapendo che il nostro denaro vale il 2% di meno. La chiamano inflazione buona, poi magari gli scappadi mano come il Covid. Alleluia e risate a crepapelle.

Buona settimana e buona fortuna.

1 commento:

  1. Impagabile ! (infatti è gratis). Un cocktail al veleno perfetto per mitridatizzarci. (Non sio se si scrive così : è la prima volta che lo scrivo in vita mia e temo sia anche l'ultima).

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