I dati ufficiali dicono che in Italia i contagiati sono lo 0,4 della popolazione e a livello mondiale lo 0,16. I guariti sono rispettivamente l' 80% e il 55%. E il vaccino ancora non è stato trovato. Quindi perché avere paura del CoronaVirus? Qual è il problema che si trovano davanti i governanti?
Foto ricordo dei Premier europei |
Perché si ha
paura del Covid-19? La questione può apparire oziosa e la risposta banale.
Ovvero: perché di Covid-19, in arte CronaVirus, ci si ammala e si muore .
Giusto. Ma in che misura? I numeri in Italia dicono che i contagiati, dato di
ieri, rappresentano lo 0,4% della popolazione, i decessi purtroppo il 14% dei
contagiati, che quand’anche fossero solo lo 0,1% sarebbero troppi e i guariti rappresentano
per contro l’80%. Da notare, ancora in
assenza di vaccino. Quindi non si sa bene come abbiano fatto a guarire. E
comunque, per quanto riguarda i decessi non è dato sapere
quanti sono di o da CoronaVirus e quanti con
CoronaVirus. Nel mondo la situazione non cambia di molto 12milioni di contagi
su una popolazione di 7,5 miliardi di persone, tradotto lo 0,16% con oltre il
55% di guariti, sempre con le modalità di cui sopra, mentre i decessi
rappresentano il 4,5%. Statisticamente,detto con il massimo rispetto, si tratta
di numeri percentualmente piccoli. Nulla a che vedere con la spaventosa stima di
Oxfam, cito la dichiarazione di Francesco Petrelli policy advisor: «entro la
fine dell’anno a causa della pandemia oltre 270 milioni di persone, che già
lottano per sopravvivere a guerre, disuguaglianze, cambiamenti climatici,
potrebbero finire nella morsa della fame cronica, vale a dire un aumento
dell’82%, rispetto all’anno scorso». Cioè,
senza la pandemia gli uomini e le donne e
bimbi stretti nella morsa della fame oggi sono oltre 150 milioni, anche
senza pandemia. Però di fame, di malaria (2), di HIV non si parla così
tanto non sono considerate così
pericolose come il CoronaVirus. Perché? Forse
perché riguardano relativamente poco il mondo occidentale e sono concentrate
nelle zone povere del pianeta. Povere non per mancanza di materie prime, di cui
vengono allegramente depredate, ma povere per sfruttamento da parte dei grandi brand occidentali, per le fortissime
disuguaglianze sociali determinate da uno sviluppo a compartimenti stagni che
riguarda solo le classi agiate. Tanto per citare un vecchio libro del 1899³ .
Allora perché? Perché, per dirla
semplicemente, il CoronaVirus sta dimostrando all’occidente industrializzato e
ricco che il sistema scricchiola paurosamente, perché il modello di sviluppo
così come è stato concepito che prevede una crescita costante e continua ed un
consumo compulsivo di qualsiasi bene non funziona più. Non basta avere soldi
per comprare, devono essere fatte salve almeno altre tre condizioni: la
necessità del bene, ancorché solo di immagine, la stabilità sociale e la fiducia nel futuro CoronaVirus sta dimostrando con
una certa brutalità che il re è nudo. Credo che la cosa sia ben chiara a chi siede
nei piani alti del potere politico, il
fatto è che costoro non sanno come dirlo ai loro sventurati governati, che
forse qualche cosina già l’hanno capita.
Per questo i denari che con tanta generosità il governo italico e anche gli
altri europei che lo stanno seguendo stanno distribuendo, non sono destinati a
spese, ma più realisticamente ai risparmi. Del
doman non c’è certezza. E anche i bonzi dell’industria e della finanza
l’hanno già capito, ma si stanno domandando come spiegare ai loro azionisti e
ai mercati, per usare lo stucchevole lessico montianforneriano, che le
trimestrali non reggono più e che l’industria deve fare piani strategici di
lungo periodo e non vivere nel day by day.
La nuova società ha bisogno di beni immateriali piuttosto che di packaging. Si dovrà o è più cauto dire
si dovrebbe ragionare sui costi e sui benefici sociali di ogni azione e non sul
miserrimo tornaconto del singolo ente o della singola azienda o comparto. Che
peraltro anche loro sono agenti sociali. Impresa difficile. Ma da affrontare
prima che a qualcuno girino a elica i cabasisi, che quando accade si sa come si
parte , ma non si sa come si arriva.
Buona settimana e buona fortuna
------------------
1)https://www.bing.com/search?q=quanti+morti+per+corona+virus+in+italia&pc=MOZD&form=MOZLBR
2) 300 ai 500 milioni di
nuovi casi di malaria l’anno, con almeno 2 milioni di
decessi concentrati soprattutto in Africa. https://www.reccom.org/2020/01/24/fa-piu-morti-la-malaria-che/
3) la teoria della classe agiata – Thorstein Veblen
– Giulio Einaudi
Nessun commento:
Posta un commento