I poveri
piangono da sempre, i ricchi da pochi anni adesso frignano anche i carabinieri:
a tutti i livelli. In alto metaforicamente, in basso per davvero. Nella
settimana dei pianti ci è stato bene anche il senatore Monti Mario. Attenzione
prò a muoversi disordinatamente quando la palta è a livello del mento
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Prima ridevano ora frignano come bimbi colti a rubar pizzette |
Anche i carabinieri piangono. Una volta piangevano
solo i poveri e ne avevano millanta ragioni, Poi negli anni ottanta-novanta del
secolo scorso hanno cominciato a piangere anche i ricchi. Per motivi ben
diversi, ovviamente, per la squadra di calcio che non vince il campionato, per una
sola mal riuscita tirata allo Stato, per
la moglie divorziata troppo esigente che però conviene tacitare dato che conosce
alcune cosette che è meglio non divulgare. Comunque, alla lista dei piangenti in
settimana si sono uniti i carabinieri. Non tutti naturalmente, sono oltre centodiecimila
e i malavitosi rappresentano una minoranza percentualmente esigua. Forse
infima. Adesso, a un quarto del secondo millennio, cominciano a piangere loro.
I vertici dell’Arma, a partire da quelli territoriali fin su su al comando
generale, lo fanno metaforicamente.
Per
ora. Mentre quelli incarcerati già da subito hanno cominciato a farlo
materialmente. Che poi dire piangere è un eufemismo, più che piangere questi frignano.
Frignano come bambini presi a spazzolare del vassoio le pizzette avanzate dai
grandi, anche se questi carabinieri non hanno spazzolato pizzette. Questi
frignano non come quelli che pestavano a sangue, pure immobilizzati e
impossibilitati a difendersi, che invece piangevano onestamente per davvero,
per il dolore delle botte ricevute. Che a essere magari in tre o quattro a
picchiare uno legato ci vuole veramente poco, molto poco coraggio e tanta,
tanta vigliaccheria. Ma i frignoni di solito sono vigliacchetti di
quart’ordine
e questi non sembrano
sfuggire alla regola. Che a squarciare divani e materassi, rubar denaro e ori e
droga durante le perquisizioni, quando si è protetti dalla divisa, qualunque
divisa, è un gioco da ragazzi, che i ragazzi per bene non fanno. E i rapinati,
per tanto antica quanto stupida tradizione che fa le guardie e i ladri uguali,
non denunciano conoscendo bene bene l’omertà della catena di comando e
l’impunibilità dei bulletti in divisa.
Nella settimana appena passata non ha pianto, ma
avrebbe dovuto, il Monti Mario, senatore a vita per grazia del Napolitano
Giorgio, reso livido dall’intervento di un operaio della Corneliani. Aveva esordito il Monti Mario a In Onda dicendo, a proposito
dell’intervento dello Stato nell’azienda mantovana: «Grande simpatia umana (balla
ipocrita oltre il giusto) per questi artisti dell’abbigliamento, ma non è così
che un’economia va avanti. L’economia moderna è fatta dalla distruzione
creatrice».
Distruzione creatrice, una di quelle scempiaggini sesquipedali che il
capitalismo si inventa per autogiustificare bassi salari e ricchi profitti e
disinteresse per il sociale.L'ha capito anche il Calenda Carlo. E bene ha fatto l’operaio con i piedi ben piantati
per terra a ributtare in faccia al libresco tecnocrate una lezione di vera
economia. E soprattutto l’operaio non ha accettato la provocazione del Monti
Mario di buttarla in caciara.
Ad andare avanti sul fronte dei carabinieri
frignoni se ne scopriranno delle belle perché a muoversi disordinatamente si fa
l’onda e quando la palta è già a livello del mento trovarsela in bocca è un
attimo.
Buona settimana e buona fortuna.
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