Ciò che possiamo licenziare

lunedì 27 luglio 2020

Usi obbedir piangendo

I poveri piangono da sempre, i ricchi da pochi anni adesso frignano anche i carabinieri: a tutti i livelli. In alto metaforicamente, in basso per davvero. Nella settimana dei pianti ci è stato bene anche il senatore Monti Mario. Attenzione prò a muoversi disordinatamente quando la palta è a livello del mento
Prima ridevano ora frignano come bimbi colti a rubar pizzette
 Anche i carabinieri piangono. Una volta piangevano solo i poveri e ne avevano millanta ragioni, Poi negli anni ottanta-novanta del secolo scorso hanno cominciato a piangere anche i ricchi. Per motivi ben diversi, ovviamente, per la squadra di calcio che non vince il campionato, per una sola mal riuscita tirata allo Stato, per la moglie divorziata troppo esigente che però conviene tacitare dato che conosce alcune cosette che è meglio non divulgare. Comunque, alla lista dei piangenti in settimana si sono uniti i carabinieri. Non tutti naturalmente, sono oltre centodiecimila e i malavitosi rappresentano una minoranza percentualmente esigua. Forse infima. Adesso, a un quarto del secondo millennio, cominciano a piangere loro. I vertici dell’Arma, a partire da quelli territoriali fin su su al comando generale, lo fanno metaforicamente.  Per ora. Mentre quelli incarcerati già da subito hanno cominciato a farlo materialmente. Che poi dire piangere è un eufemismo, più che piangere questi frignano. Frignano come bambini presi a spazzolare del vassoio le pizzette avanzate dai grandi, anche se questi carabinieri non hanno spazzolato pizzette. Questi frignano non come quelli che pestavano a sangue, pure immobilizzati e impossibilitati a difendersi, che invece piangevano onestamente per davvero, per il dolore delle botte ricevute. Che a essere magari in tre o quattro a picchiare uno legato ci vuole veramente poco, molto poco coraggio e tanta, tanta vigliaccheria. Ma i frignoni di solito sono vigliacchetti di quart’ordine  e questi non sembrano sfuggire alla regola. Che a squarciare divani e materassi, rubar denaro e ori e droga durante le perquisizioni, quando si è protetti dalla divisa, qualunque divisa, è un gioco da ragazzi, che i ragazzi per bene non fanno. E i rapinati, per tanto antica quanto stupida tradizione che fa le guardie e i ladri uguali, non denunciano conoscendo bene bene l’omertà della catena di comando e l’impunibilità dei bulletti in divisa.
Nella settimana appena passata non ha pianto, ma avrebbe dovuto, il Monti Mario, senatore a vita per grazia del Napolitano Giorgio, reso livido dall’intervento di un operaio della Corneliani.  Aveva esordito il Monti Mario a In Onda dicendo, a proposito dell’intervento dello Stato nell’azienda mantovana: «Grande simpatia umana (balla ipocrita oltre il giusto) per questi artisti dell’abbigliamento, ma non è così che un’economia va avanti. L’economia moderna è fatta dalla distruzione creatrice». Distruzione creatrice, una di quelle scempiaggini sesquipedali che il capitalismo si inventa per autogiustificare bassi salari e ricchi profitti e disinteresse per il sociale.L'ha capito anche il Calenda Carlo.  E bene ha fatto l’operaio con i piedi ben piantati per terra a ributtare in faccia al libresco tecnocrate una lezione di vera economia. E soprattutto l’operaio non ha accettato la provocazione del Monti Mario di buttarla in caciara.
Ad andare avanti sul fronte dei carabinieri frignoni se ne scopriranno delle belle perché a muoversi disordinatamente si fa l’onda e quando la palta è già a livello del mento trovarsela in bocca è un attimo.
Buona settimana e buona fortuna.

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