Nella tradizione buddista sono indicati i tre veleni, in qualche misura
l’equivalente dei vizi capitali della nella tradizione cattolica dove però sono
indicati nella misura di sette. Agli
occidentali e ai latini in particolare, si sa, piace il largheggiare, mentre
gli orientali, si sa, tendono ad essere un pochino più parchi e quindi
nell’elencazione si sono fermati a tre: l’ira, l’avidità e la stupidità.
Non sappiamo se il Benetton Luciano sia un
iracondo, lo potrebbero dire con maggior cognizione di causa i suoi manager e
il suo personale di servizio, in compenso è oggettivamente certo che la frase «trattati
peggio delle cameriere» è stupida. Sommamente e intrinsecamente stupida. Che più
stupida non si può. In verità quella frase è anche un vaso di Pandora di
nefandezze, infatti implicitamente include anche classismo, autoritarismo,
arroganza, sessismo, misoginia e tanto altro ancora che qui sarebbe troppo
lungo enunciare. A riprova di quanto
quella frasetta, senz’altro pensata, soppesata e valutata, sia stupida.
Ed è stupida, la frasetta, non solo per tutte le
cose succitate, ma, in particolare, perché coinvolge senz’altro una larga parte
delle persone che vivono, con-vivono, con il Benetton Luciano: quello che
eufemisticamente viene catalogato sotto la definizione di “personale di
servizio”. Tutto quelle persone che sono adibite alla cura della persona
Benetton Luciano. A partire dalla cameriera che tutte le mattine gli rassetta
il letto, gli serve la colazione, controlla che le pulizie della camera siano
fatte nel migliore dei modi e inoltre gli sistema la biancheria nei cassetti e
i vestiti negli armadi, decide quando chiamare la rammendatrice, mandare giacche
e pantaloni in tintoria e far lucidare le scarpe. E in più vede tante cose che
è bene non siano raccontate in giro. Insomma una persona, o come si usa dire
oggi una risorsa, senz’altro importante, molto importante per il benessere del
Benetton Luciano. Ora questa persona così importante scopre che il Benetton
Luciano la considera praticamente all’ultimo gradino della sua personale scala
sociale. E lo dice pure pubblicamente. Anzi quel raffrontare la sua famiglia ad
una cameriera dice la misura dell’umiliazione bruciante che sta patendo
nell’affare autostrade. Ha da augurarsi il Bentton Luciano che la sua cameriera
sappia abbozzare e non se la prenda troppo, in altre parole che sia
professionale oltre la stupidità di quella frase. Altrimenti ci sarebbe da star
poco tranquilli nell’infilarsi sotto le lenzuola la sera o nel sorbire il caffè
o il the durante la colazione al mattino e anche nei pasti successivi. La
vendetta, come il Guttalax, tanto per dire, è a portata di mano.
Ora non sappiamo se il Bentton Luciano sia
buddista, però perché no visto che ha passato gli ultimi otto anni in barca in
giro per il mondo, ma il modesto suggerimento di dare un’occhiata ai tre veleni
ci sentiamo di darglielo. Non s’è parlato dell’avidità. Ma forse non ce n’è
bisogno.
Piuttosto una domanda: affidereste un asset di
qualunque importanza a uno che dice frasi così stupide e dalle conseguenze
imprevedibili?
Buona settimana e buona fortuna.
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