Ciò che possiamo licenziare

mercoledì 4 marzo 2020

Luca Zaia, i topi e i gatti.


Anche Topo Gigio entra nel girone del coronavirus grazie a Luca Zaia. Le abitudini alimentari di alcuni cinesi e di alcuni veneti non sono poi così distanti. Luca Zaia surclassa Attilio Fontana.


 
E’ in atto una lotta senza esclusione di colpi tra i due governatori leghisti di Lombardia e Veneto. La posta in gioco è alta: come passare alla storia con la dichiarazione o l’atto più sconvolgente. Senza dubbio il Presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha giocato tre forti atout in soli due giorni: prima dichiarando che, essendo stato in contatto con una sua collaboratrice colpita da coronavirus, si sarebbe messo in auto quarantena (e qui non pochi hanno sperato in un piacevole silenzio), poi dimostrando come un imbranato cerca di indossare la mascherina antivirus (e qui ci si è sganasciati) e infine decidendo di passare la notte negli uffici della regione (e qui ha rotto cabbasisi e zebedei a chi si è trovato di turno ai servizi generali). Insomma mica bruscoli.
A questo punto per l’allampanato Luca Zaia, la sfida si è fatta vibrante, ribattere al Fontana è diventato arduo. Una notte insonne di pensieri e ripensieri e, soprattutto, di telefonate con gli esperti della comunicazione trash  che più trash non si può ed ecco arrivare l’idea: dimostrare come tutta la colpa dell’epidemia sia dei cinesi. Sembra una banalità , ma se ci si mette dietro una robusta reason why magari la cosa può far colpo.  Quindi in quattro e quattrotto ecco allestita una bella intervista dove il presidente trevigiano dichiara che se in Veneto ci sono solo 116 casi positivi «di cui 63 stanno bene» questo è dovuto all’igiene della popolazione e al modo tutto locale di avere una alimentazione sana. Mica come i cinesi che, intradetto si lavano poco e, parole testuali: «li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi e altre cose del genere.» Topi vivi, topo Gigio incluso.. Avete capito bene. Lo Zaia Luca ha visto cinesi mangiare topi vivi. La notizia fa il giro del mondo, un modo pittoresco per allentare la tensione. Sembrerebbe. Ma in particolare la notiziola si ferma alla ambasciata cinese i cui diplomatici, con educazione,definiscono queste parole come “offese gratuite”. Charles Bukowski avrebbe senz’altro utilizzato parole più chiare e pertinenti.
Tuttavia in questo modo il governatore veneto ha dato la biada a quello lombardo e anche di diverse lunghezze, ma questo non gli è bastato ha quindi deciso di aumentare il distacco con scuse al di là del ridicolo: «sono stato male interpretato» ha detto, come se una bischerata di nove parole abbia bisogno di chissà quale sofisticata analisi ermeneutica. E poi non contento ha aggiunto: «Non era mia intenzione generalizzare. Intendevo fare una riflessione più compiuta.» Figurarsi che avrebbe detto se avesse fatto una riflessione (si fa per dire) buttata là, senza alcun approfondimento. In Veneto si dice “c’è peso el tacon del buso.”
Per inciso, tra i positivi casi veneti, non c’è neanche un cinese mentre ne sono stati registrati tre nel vicentino. Non sarà perché, come dice la tradizione, i vicentini sono magna gati?
Buona settimana e buona fortuna.

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