Ciò che possiamo licenziare

domenica 24 gennaio 2016

Caro Papa Francesco, questa volta non ci siamo proprio

Lettera aperta a Papa Francesco: aveva guadagnato punti simpatia con le telefonate, le ammissioni di colpa, l’affermazione di non poter giudicare gli omosessuali e la guida della sua macchinetta. Ne ha persi alcuni non mostrando come parcheggia, moltissimi non ricevendo il Dalai Lama e tutti quelli restati con la frase sulla famiglia voluta da Dio.

Caro Papa Francesco, 
eh così proprio non va. In questi anni ha avuto molti alti e qualche basso, pure importante, ma ora si sta un po’ disunendo, come quei ciclisti che dopo una lunga fuga cominciano a pedalare disordinatamente. L’ultima sua frase sulle unioni civili proprio non ci sta: «Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo d’unione.»  

Era partito bene con quel “buona sera” il giorno della Sua elezione e senz’altro s’era attirato simpatia da parte di tantissimi: credenti e non credenti. Le prime telefonate avevano fatto colpo, anche se, essendo fatti privati, nella riservatezza avrebbero dovuto rimanere. Quando poi hanno cominciato ad essere ripetitive, oltre che sempre più sbandierate, sono arrivate a noia e hanno cominciato a sollevare qualche dubbio stimolando magari  anche un po’ di scetticismo. E non a caso il suo ufficio stampa le ha tolte dal palinsesto delle informazioni. Però quasi tutto, ma non tutto lo scetticismo, è stato spazzato via quando se ne è uscito con il fatto che le tasse vanno pagate da tutti, anche dalle imprese della Chiesa e che i preti pedofili vanno puniti e allontanati. Qualche dubbietto è risorto quando non ha voluto incontrare il Dalai Lama. È stato un po’ come dire che un conto è parlare ed un altro è razzolare: e nella sua istituzione parlar bene e razzolare male non è stato ne è così infrequente. Anzi.  Comunque, caro Papa Francesco Lei aveva maturato un bel credito.

Non male l’idea di farsi vedere in giro con la sua vetturetta e per qualcuno è stato un bell’esempio se non proprio di democrazia almeno di una qualche vicinanza con uno dei piccoli problemi della gente. Però nessuno l’ha mai visto parcheggiare che se l’avesse fatto, specialmente dalle parti della Sinagoga di Roma, avrebbe guadagnato indubbiamente qualche altro punto. Però il massimo dell’apprezzamento, almeno per una buona parte, forse maggioritaria del mondo occidentale, è stato quando lo scorso maggio ha detto:«Chi sono io per giudicare.» Già, non è facile giudicare specialmente quando si parla degli uomini. Quella volta la sua frase era rivolta agli omosessuali e compiutamente diceva: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?» Già, chi può giudicare su questa “materia”.?

Però venerdì scorso ha azzerato tutto il suo credito quando se ne è uscito con:«Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo d’unione.» Frase infelice per tanti motivi. Innanzitutto perché non ha riscontro in natura. Anzi. Non solo gli uomini hanno gusti diversi in fatto di sesso ma anche molte specie di animali, c’è chi ne ha contate 1500. Quindi come dire che la pretesa regola da Lei annunciata valga solo per una delle specie vivente sul globo, il che francamente è ridicolo. Anche considerando che le altre specie vivono di istinto e non di libero arbitrio. E poi non tiene conto della realtà ovvero di quello che succede quotidianamente. La famiglia di cui lei parla non sempre è un bell’esempio da vedere per la carica di violenza e di squallore che mette in campo. Anche la questione dell’adozione dovrebbe essere guardata con misericordia. Non è questo l’anno della misericordia? Non dimenticando mai quello che con linguaggio burocratico viene definito «l’interesse del minore» che dovrebbe essere sempre in cima ad ogni pensiero e superare anche il sovrastrutturale concetto di legalità. Se la legge crea un innocente infelice meglio farne a meno.

A questo proposito varrebbe la pena che riprendesse in mano un vecchissimo libro edito nel 1884 che lei senz’altro conosce, dal titolo “l’origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato” di Federico Engels. E se ne ha voglia anche uno fresco di stampa scritto da Remo Bodei dal titolo “Il limite”. Quest’ultimo, in particolare, segna un punto fondamentale: rendere indifferenti le differenze. Magari ci riuscisse anche la Sua istituzione millenaria che di vergognosi attacchi alle differenze  da farsi perdonare ne ha parecchie.

Se poi, come scrive Massimo Franco sul Corriere della Sera, Lei è stato trascinato a quella Sua affermazione dalla piazza perde ancora altri punti: la capacità di discernimento va oltre la piazza. Una cosa buona non lo diventa di meno solo perché in tanti (o anche tantissimi) non la capiscono o la avversano. Così come una cosa cattiva non diventa buona solo perché foss’anche la maggioranza la vuole. E le storie dei gatti neri, delle streghe e di Galileo Galilei insegnano. Non si faccia riportare al concilio di Trento, resti coi piedi e la testa ben piantati nel nostro tempo. Altrimenti saremmo alle solite, con la Chiesa come supermercato delle idee e delle opinioni: una per ogni tipo di target.

Castruccio Castracani. Ghibellino senza alcuna fede
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http://ilvicarioimperiale.blogspot.it/2013/09/per-francesco-solo-cose-grandissime-o.html




12 commenti:

  1. Perché pensavate forse diverso dagli altri?

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    1. Non si pensava che fosse diverso. Si constatava che stava/sta attuando una strategia diversa dai precedenti e come fa ogni buon entomologo va analizzata e studiata

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    2. ehheheh da buon gesuita...... qual è ha capito benissimo l aria che tira in questo periodo..... e vende fumo e rivoluzioni a più non posso.... se qualcuno abbocca...............................

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  2. Come osservano I precedenti commentatori, bisogna tornare alla realta', quella del Vaticano, dei gesuiti e dei preti cattolici. Temo che con questa ultima uscita Francesco abbia cancellato molte speranze e dato il via alla rivincita'. Non oso immaginare....Un grande peccato. Ma il mondo che noi conosciamo e' in direzione uscita. Difficile che qualcuno, anche se papa, riesca a fermarlo.

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  3. Caro Castruccio, non condivido il tuo commento. Ora mi chiamerai pro vaticanista, ma non lo sono. Forse, il tuo prezioso commento doveva essere spedito al Parlamento italiano. Prima che prende ci la penna, dovevi documentarsi meglio. Sono per le coppie gay, al loro riconoscimento, ma, attingere anche loro alle adozioni di bambini significa che non sei stato onesto e ne tanto meno intelligente di come vuoi passare. Documentati, in campo psichiatrico, in campo storico e naturale, sii onesto con te stesso. Il tempo ci è galantuomo a rurri e due, ma penso che hai scritto cose senza senso e senza stile, come ti sei sempre contraddistinto. Ma stavolta hai toppato. E ti saluto.

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  4. Scusami, caro amico, ma stavolta hai mancato il punto.
    Il punto è molto più semplice: il sovrano assoluto della teocrazia vaticana entra a gamba tesa nel dibattito pubblico italiano, in epoca di varo di una legge sulle unioni civili, sostenendo che, cosa è e cosa non è famiglia, lo decide imperativamente un fantomatico dio (uno tra migliaia) e i suoi sacerdoti (di cui Francesco è il gran capo investito del privilegio della infallibità teologica).
    Quello stesso dio, ricordiamolo, che classifica l'omosessualità come abominio. E quei sacerdoti e quella chiesa, ricordiamo anche questo, che gli omosessuali li squartavano e li bruciavano.
    Francamente, il problema è quel "voluta da dio", che puzza di violenza religiosa fanatica come raramente ne abbiamo.sentite in occidente negli ultimi decenni...

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    1. in verità è proprio questo che il pezzullo vuole dire. collegando diverse situazioni.

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  5. La cosa peggiore è che i nostri politici gli vanno dietro. In Francia lo avrebbero scacato.

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  6. Marco Novefebbraio Capodaglio24 gennaio 2016 alle ore 22:42

    Anch'io sono rimasto stupito , non tanto dal senso dell' intervento, ma dal tono, che appunto come sottolinea Castruccio stride con i precedenti . Mi chiedo se non contribuisca a far capire la analogamente pesantissima stangata dedicata a Marino, che non dimentichiamo era stato protagonisti di una polemica sul registro dei matrimoni all' estero

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  7. no, il papa è il papa. e se qualcuno si era distratto lui ce lo ha ricordato. un monito per chi si era illuso del contrario. 'sta cosa mi ricorda l'entusiasmo per pio ix da molti considerato papa liberale. bastarono i pochi mesi della repubblica romana per fargli riprendere il vizio di far tagliare teste.

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  8. http://www.comune.fi.it/.../com.../ultime_notizie/e0594.html

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  9. e non parliamo dello IOR che resta la banca vergognosa di sempre, degli archivi vaticani sulla pedofilia clericale ancora inaccessibili alle magistrature di tutto il mondo, della bella vita dei suoi fratelli cardinali con i soldi delle elemosine, del sessismo etc. etc. etc.
    Però ha regalato ombrelli ai senzatetto, una doccia pubblica per i poveri, va in negozio a comprare gli occhiali e telefona a noi poveri mortali...sempre rigorosamente a favore di giornalisti e telecamere

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