I
berlusconiani a prescindere dalla razza di appartenenza, falchi o colombe o lealisti o magari
anche diversamente berlusconiani hanno passato le ultime settimane soffrendo atrocemente
neanche fossero galline sul punto di fare l’uovo. Poi l’uovo l’hanno fatto e i
loro mal di pancia, per così dire, si sono trasferiti al resto delll’italico popolo.
Quagliariello finalmente rilassato dopo aver deposto l'uovo |
Nel caso in
questione quella seria parla di uomini e di donne in carne ed ossa e di
amnistia e di indulto e poi di delitti che devono essere contemplati e di pene
che non vanno rimesse. Che su quest’ultimo tema, pene e delitti, si dibatte dal
1764 quando cominciò a ragionarci un ventottenne che di nome faceva Cesare Beccaria.
E da allora si discute e si discute e poco o niente si quaglia ma questo fa parte
di quegli orpelli che ci si ritrova come optional obbligatori solo per essere
nati nel Belpaese. Poi, com’è normale in un Paese che normale non lo è mai
stato c’è la parte ridanciana che per
trovarla non bisogna andar troppo indietro nel tempo: basta fermarsi alle
ultime due settimane. Quando quelli del Pdl sulla questione decisero di metterci becco che è la
dizione esatta essendosi tutti autonominati pennuti ad honorem.
E infatti tutti quelli del Pdl, indipendentemente
dalla razza di appartenenza, sia che fossero falchi o colombe o lealisti o
governativi o ministeriali o magari anche diversamente berlusconiani o
veramente berlusconiani o decisamente berlusconiani o fintamente berlusconiani o
empaticamente berlusconiani (no, questi no perché si trovano nel Pd) hanno
passato le ultime settimane soffrendo atrocemente neanche fossero galline (per
mantenersi nel mondo dei pennuti) sul punto di fare l’uovo. E infatti si vedeva chiaramente che
trattenevano e stringevano e strabuzzavano gli occhi per non farselo scappare,
l’uovo. E quando parlavano tutti atteggiavano infatti la boccuccia come fosse,
metaforicamente parlando, le cavità nella quale l’uovo si culla.
E l’ovetto era sempre lì lì per uscire. Ma mai
pronto, poiché c’è momento e momento per presentarsi al mondo ed esservi
accolto con favore e non a colpi di uova marce. Per l’appunto. Non perché
stia male dove sta, l’uovo, quello vero. Coccolato, ben nutrito e
soprattutto al calduccio in mezzo a tutti quegli umori e, in più, senza tema di
rotture, quelle arriveranno con le frittate, né di sbattimenti, quelli
arriveranno con le crepes suzette.
È
alla gallina (anche a quella metaforica) che questa situazione di mezzo dentro e
mezzo fuori proprio non va a genio. Non solo per una ideologica questione di
chiarezza, che peraltro per parallelo proprio con la chiara dell’uovo si fanno
delle meringhe favolose, ma anche di sforzo fisico, di contrazioni e di spasmi che
proprio non è facile da reggere. L’
essere sul punto di … ma non quagliare mai è una sofferenza senza fine.
Poi finalmente si sono decisi. Finalmente l’hanno
detto: l’amnistia deve valere anche per Berlusconi.
«Per bacco - avranno detto
i più – chi avrebbe mai pensato di tenerlo fuori da quest’atto di onesta clemenza?» Oltre tutto lui, proprio lui che gli atti di clemenza se li cuciva addosso
allungando ed accorciando e prescrivendo ed introducendo che nelle sue mani il
diritto assomigliava di più ad una omelette
che non a un fatto serio.
E quindi ecco la frittata, con uovo debitamente
rotto ça va sans dire, che suona
così: «amnistia anche per Berlusconi. Poiché non s’è mai visto che una legge
sia fatta contra personam.» E
soprattutto contro quell’uno che non solo non è abituato a questo tipo di
trattamento ma che è anche un grande statista.
A pronunciare la esilarante
battuta può essere solo il più diversamente berlusconiano che ci sia, tanto da
essere stato considerato, a sua insaputa e con sua somma sorpresa, addirittura un saggio: Gaetano Quagliariello. Che peraltro, nomen omen, ha il
cognome uccellifero che più si adatta alla voga del momento. E quindi è stato
detto ciò che i più sospettosi subodoravano da tempo e i più ingenui davano per
impossibile.
Adesso la questione è sul tappeto in modo chiaro ed
in equivoco quindi che fare?
Finora i Von Clausewitz della politichella
italiana si erano nascosti dietro la sofferenza di 60.000 che per una buona
parte son poveri cristi, essendo la larga maggioranza dei delinquenti veri a
piede libero. Per mancanza di spazio nelle celle. Poi hanno sperato nei 101,
che se fossero cani sarebbe un tripudio di felicità ma invece son quelli che
hanno impallinato il prode Prodi. Ma adesso che l’uovo è uscito e ne è stata
conclamata la dischiusa bisognerà trovare il modo per gestire la questione
anche perché il pulcino di cui si dice di star chiuso in casa non ne ha punto
voglia e di tornare a fare il gallo ha un grande ardore.
è solo una fregnaccia, ma quanti fregnoni abbiamo in Italia
RispondiEliminaIn verità più di quanti se ne possano contare!
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