Raffaele Bonanni (rai news 24) |
Forse alcuni di voi, pochi si può
facilmente arguire, ricorderanno una epocale frase pronunciata da
Raffaele Bonanni, segretario generale della CISL, il 17 dicembre 2011
durante il presidio a piazza Montecitorio (1).
Non che le frasi di Bonanni Raffaele abbiano alcuna possibilità di
passare alla storia politica del Paese se non, con più merito, a
quella della satira. La citazione cui si fa riferimento per
l'appunto apparterrebbe a questo secondo genere se non che in giro ce
ne sono di meglio e, ahinoi, più devastanti. Ebbe a dire il
sindacalista con il pizzetto che vagamente riprende quello del
moschettiere Porthos, che la manovra varata dal governo Monti
“avrebbe potuto farla anche mio zio che non capisce niente di
economia”. L'affermazione fece scalpore per qualche minuto. Con
ciò sottolineando nell'innocenza un tratto comune alla famiglia che
si tramanda da zio a nipote. Forse che non è stato da innocenti
credere alle promesse del barbudo Marchionne? Comunque, viste le recenti prese di
posizione, dichiarazioni e, malauguratamente, fatti lo zio di Bonanni
potrebbe essere rivalutato e magari anche di una qualche utilità al
Paese. Se
lo zio non capisce niente di economia (dice il nipote maligno) che
dire di tal Silvio Berlusconi? Neanche lui sembra sia particolarmente
ferrato in materia e sopratutto pare abbia memoria cortissima che per
un aspirante politico è cosa grave. Infatti il Silvio parla (2)
come se fino a novembre 2011 avesse gestito (che magari sarebbe stato
pure meglio) l'edicola all'angolo. Con grande sicumera quel tal
Silvio, autor di una canzonetta ove si tratta di un suo omonimo che
per
(s)fortuna c'è (ra),
ci racconta che la situazione greca è stata “affrontata
con ritardo” e
che bisognerebbe “muovere
su Bruxelles per denunciare gli errori”
e che oggi “ci
vorrebbe ben altro”.
Che il ben-altrismo è sempre stato approdo sicuro per quelli che non
han nulla da dire ma lo san esporre con molte parole. Domanda
che probabilmente farebbe lo zio, con il sano buon senso degli
abruzzesi della Val di Sangro: dov'era egli, lui medesimo prima del
novembre 2011? Perché non l'ha fatto invece di andare a contare i
coperti nei ristoranti e le prenotazioni sui voli e negli alberghi?
Senz'altro lo zio Bonanni, originario di Bomba in provincia di
Chieti, queste cose non le avrebbe fatte e, sospettiamo, neppure
pensate perché non capire di economia non necessariamente significa
essere stupidi. Così come l'essere cattedratici e bulimici di titoli
accademjci,come la dottoressa Fornero si perita di ricordarci con una
pertinacia degna di miglior causa, ripetutamente e più volte al
giorno (neanche fosse una medicina da assumersi dopoogni pasto) non
significa necessariamente avere buon senso (3).
Anzi tutti questi hanno il pregio di rammentare ai non edotti e agli
smemorati la seconda
legge fondamentale della stupidità di
cui siamo debitori al grande storico Carlo Maria Cipolla (4):
la
probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da
qualsiasi altra caratteristica della stessa persona
(intendendosi razza, sesso, età, religione, classe sciale, grado di
istruzione, nazionalità, residenza,ecc).
Allegro ma non troppo |
E poi, quasi
sicuramente, sarebbe più diretto e magari ci costerebbe anche
qualche cosina in meno e sarebbe un tantinello più determinato nelle
decisioni e nelle scelte.
Raffaele Bonanni
non sia geloso: tiri fuori lo zio. E lo lasci lavorare in pace
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(1) www.ifatto
quotidiano.it “Manovra? Sembra fatta da mio zio” 17 dicembre 2011
(2) Francesco
Verderami “Bersani ci ha teso una trappola” Corsera 19 maggio
2012
(3) Massimo
Mucchetti “Fornero smemorata o forse no” in Sette n. 20 del 18
maggio 2012
(4)
in Allegro
ma non troppo,
che dovrebbe essere reso obbligatorio in tutte le scuole superiori e
facoltà universitarie ed essere reso testo d'esame per poter
accedere a qualsiasi posto di responsabilità. E che la sua
conoscenza dettagliata divenga condizione necessaria per poter
accedere a qualsiasi carica pubblica.
Sono d'accordo con Castruccio, ma vorrei solo, mi consenta, con questo post, solo 'perfezionare' il tiro...accanto a Cipolla, autore di un testo che sono d'accordissimo con Castruccio, dovrebbe diventare testo obbligatorio oserei dire anche delle scuole medie ( bisogna incidere da subito...dopo i 18 anni è tardi)andrebbero ricordati due stimatissimi giornalisti: Fruttero&Lucentini, autori di un altrettanto mitico testo: " La prevalenza del cretino."...Diciamo che è un libro propedeutico a quello di Cipolla...diciamo più semplicemente anticipatore. Due libri che non dovrebbero mancare nelle nostre biblioteche personali. A proposito...l'Istat ci informa che gli italiani leggono sempre meno. Insomma, continuiamo a farci del male...
RispondiEliminaCastruccio, a leggere rimarremo in pochi, fidati di un vecchietto...
buona lettura...