Ciò che possiamo licenziare

venerdì 29 settembre 2023

Napolitano, la pesca miracolosa e sei ragazzi portoghesi.

Settimana ricchissima di fatti  ed eventi quella che si sta concludendo. E’ successo praticamente di tutto, ma ai normali cittadini non ne verrà gran che. Ad esclusione della noia montante per la ormai conclamata insipienza di una classe politica decotta.

Al dunque questa settimana, ricca ad abundantiam di fatti ed eventi tra funerali, decreti anti immigrazione, conti pubblici, caso  Regeni, pesca miracolosa e politica, lascia un encomiabile sensazione di vuoto che solo l’iniziativa di sei ragazzini portoghesi avrebbe potuto colmare, ma di loro, nel belpaese, si è occupato quasi nessuno.

I funerali del Napolitano Giorgio sono stati funestati da un profluvio di retorica quale non si vedeva da tempo, quelli allestiti per il pregiudicato Berlusconi al confronto sono parsi quasi sobri. La punta massima è stata toccata dal Letta Enrico: ha auspicato l’incontro e la riconciliazione tra i due nientepopodimenoche nel regno dei cieli. Come se lassù non avessero altre gatte da pelare. Tutti gli altri interventi si sono più modestamente impegnati a santificare l’illustre estinto. Si fosse stati in chiesa e non al Senato tutti avrebbero gridato “santo subito”. Almeno questo ci è stato risparmiato. Praticamente in contemporanea ci ha lasciati anche il Messina Denaro Matteo. Pure su questo funerale non è mancata una spruzzatina di retorica: si è rivendicata una nuova vittoria dello Stato sulla mafia. Secondo il giornalista Bianconi lo Stato ha vinto perché il Messina Denaro Matteo è morto in carcere. Con ciò dimenticando i trenta anni di latitanza, goduti alla faccia nostra, il suo arresto non proprio cristallino, di non essersi pentito e soprattutto di non aver detto una sola sulle sue criminali attività. Se così si vince chissà com’è quando si perdere. Codicillo a parte: il Messina Denaro Matteo dall’alto dei cieli se la deve proprio essere goduta la staffetta delle forze dell’ordine per scortare la sua bara da l’Aquila fino a Castelvetrano, con costi di immagine ed economici sempre in capo a noi. Il caso Regeni tocca un’altra tappa importante: il processo si può fare anche se gli imputati non hanno ricevuto le comunicazioni del tribunale e non saranno presenti. Così ha deciso la Corte Costituzionale. Di quasi certo non sapremo la verità e quindi avanzare qualche dubbio sul fatto pare lecito. Il governo Meloni non perde l’abitudine di emanare ferocissimi decreti anti immigrazione: non serviranno a nulla come le grida manzoniane. Viene quindi il dubbio che I promessi sposi sia stata una lettura poco frequentata e quindi il senso del ridicolo la fa da padrone. Last but not least per un paio di giorni governo ed opposizione si sono esercitati sullo spost pubblicitario di Esselunga con protagonista la pesca miracolosa. Le due fazioni hanno plasticamente dimostrato di non sapere di cosa stanno parlando, ma non è questa la sola volta. Purtroppo. Scarsa attenzione ha suscitato la prima udienza della causa legale intentata da sei ragazzi portoghesi contro i ventisette Paesi dell’Unione e Norvegia, Regno Unito, Svizzera, Turchia  e Russia. L’accusa è grave: non aver fatto nulla per contrastare il cambiamento climarico. Alle roboanti parole non è seguito alcun fatto concreto e così, in Portogallo, oltre un centinaio di persone sono morte per l’inanità dei sedicenti grandi della terra. La sproporzione qualitativa tra quest’ultima notizia e le precedenti è palese.

Buona settimana e buona fortuna.

2 commenti:

  1. Commenti concisi, ben scritto , chiari , che mi trovano concorde! Buona giornata a tutti!

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