Ciò che possiamo licenziare

venerdì 13 ottobre 2023

Il fatto e l’antefatto.

Se si guarda solo l’ultimo fotogramma del film viene difficile capire la trama. Papa Francesco nei panni dell’aggressore. Ma basta riarrotolare il nastro per capire che o si va al nocciolo della questione o la soluzione finale non ci sarà. Se si usa il linguaggio degli spaghetti western difficile immaginare una vera vittoria.

E Papa Francesco disse:«Ma se il dottor Gasbarri (organizzatore dei viaggi papali) che è un amico, dice una parolaccia contro la mia mamma si aspetta un pugno». Era il gennaio 2015 e il riferimento del Papa era alla libertà di stampa (Charlie Hebdo) e alla libertà di religione (integralismo, non solo islamico). A guardare la situazione messa in scena da Papa Francesco e quindi, come dicono quelli che si intendono di cinema, fare un fermo immagine appare che il Papa aggredisce, è l’aggressore,  e il dottor Gasbarri è l’aggredito. Se però facciamo scorrere il film all’indietro di qualche minuto scopriamo che, nella finzione, Gasbarri, l’aggredito, ha grande responsabilità: ha offeso la mamma del Papa. Al dunque quindi: che fare? Risposta banale: andare alle radici della questione con uomini e donne di buona volontà per risolvere il punto alla base di tutto. Banale, ma non facile: troppi gli interessi in gioco. E questo vale per le situazioni Ucraina-Russia,   Israele-Palestinesi, immigrazione clandestina. Se si continua a sfruttare l’Africa, a corrompere i politici locali, e pagare alla fronte le materie prime meno di un bicchier d’acqua, o giù di lì, sarà difficile bloccare l’immigrazione, sia da guerra sia economica. Se si permette il massacro di minoranze per indebolire il nemico di sempre e porre le basi per una guerra per procura, difficile fare passi in avanti. Se si occupano territori altrui, anno dopo anno per oltre sett’anni, in virtù solo della potenza militare difficile poter parlare di sopravvivenza. Se poi il linguaggio usato assomiglia più al dialogo di uno spaghetti western invece che a quello della politica che vola alto, difficile immaginare soluzioni solide. Infine una domanda rivolta a chi ne sa: ammesso e non concesso che si possano uccidere tutti i terroristi di Hamas (separatisti russi e trafficanti di esseri umani), sicuri che a breve, stante la situazione attuale, non nasca una nuova Hamas?

Buona settimana e buona fortuna.


2 commenti:

  1. Condivisibile. Sarebbe molto gradita una riflessione più ampia su questi temi. Attendiamo fiduciosi.

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    1. Caro Anonimo, credo che in questo articolo ci sia la risposta alla tua implicita domanda: https://www.thetimes.co.uk/article/42422de2-69d0-11ee-853b-c0bf92ce36b1?shareToken=0291ff50459811c554f932c8e119b4c0

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