Se si guarda solo l’ultimo fotogramma del film viene difficile capire la trama. Papa Francesco nei panni dell’aggressore. Ma basta riarrotolare il nastro per capire che o si va al nocciolo della questione o la soluzione finale non ci sarà. Se si usa il linguaggio degli spaghetti western difficile immaginare una vera vittoria.
E Papa Francesco
disse:«Ma se il dottor Gasbarri (organizzatore dei viaggi papali) che è un
amico, dice una parolaccia contro la mia mamma si aspetta un pugno». Era il
gennaio 2015 e il riferimento del Papa era alla libertà di stampa (Charlie
Hebdo) e alla libertà di religione (integralismo, non solo islamico). A guardare
la situazione messa in scena da Papa Francesco e quindi, come dicono quelli che
si intendono di cinema, fare un fermo immagine appare che il Papa aggredisce, è
l’aggressore, e il dottor Gasbarri è l’aggredito.
Se però facciamo scorrere il film all’indietro di qualche minuto scopriamo che,
nella finzione, Gasbarri, l’aggredito, ha grande responsabilità: ha offeso la
mamma del Papa. Al dunque quindi: che fare? Risposta banale: andare alle radici
della questione con uomini e donne di buona volontà per risolvere il punto alla
base di tutto. Banale, ma non facile: troppi gli interessi in gioco. E questo
vale per le situazioni Ucraina-Russia, Israele-Palestinesi, immigrazione clandestina.
Se si continua a sfruttare l’Africa, a corrompere i politici locali, e pagare alla
fronte le materie prime meno di un bicchier d’acqua, o giù di lì, sarà
difficile bloccare l’immigrazione, sia da guerra sia economica. Se si permette
il massacro di minoranze per indebolire il nemico di sempre e porre le basi per
una guerra per procura, difficile fare passi in avanti. Se si occupano
territori altrui, anno dopo anno per oltre sett’anni, in virtù solo della
potenza militare difficile poter parlare di sopravvivenza. Se poi il linguaggio
usato assomiglia più al dialogo di uno spaghetti western invece che a quello
della politica che vola alto, difficile immaginare soluzioni solide. Infine una
domanda rivolta a chi ne sa: ammesso e non concesso che si possano uccidere tutti
i terroristi di Hamas (separatisti russi e trafficanti di esseri umani), sicuri
che a breve, stante la situazione attuale, non nasca una nuova Hamas?
Buona settimana
e buona fortuna.
Condivisibile. Sarebbe molto gradita una riflessione più ampia su questi temi. Attendiamo fiduciosi.
RispondiEliminaCaro Anonimo, credo che in questo articolo ci sia la risposta alla tua implicita domanda: https://www.thetimes.co.uk/article/42422de2-69d0-11ee-853b-c0bf92ce36b1?shareToken=0291ff50459811c554f932c8e119b4c0
Elimina