Ciò che possiamo licenziare

lunedì 30 luglio 2012

Marione nostro (Monti) è un trasgressivo e un contestatore. In potenza.


Neanche fosse un big dello star system, Marione nostro si è confessato, ovviamente in esclusiva,  con Sette, il supplemento del venerdì del Corriere della Sera.
L'obiettivo, dichiarato fin dalla prima riga da Ferruccio Pinotti che ha condotto l'intervista, era di dimostrare che l'attuale Presidente del Consiglio è “umano”. Cosa di cui non avevamo alcun dubbio. E' un nonno e tutti i nonni, per diventare tali, hanno avuto dei trascorsi di tenerezza. Talvolta malgrado loro.
Ma questa “confessione” è andata oltre le più rosee previsione, abbiamo scoperto che Marione nostro è molto più che umano: è un pericoloso trasgressivo. Altro che tradizionale e noioso borghese: un vero contestatore dell'attuale becerismo. Quasi un sessantottino.
Ovviamente non ce lo lo dice apertis verbis, che sarebbe da pataccaro arcorese, ma tra le righe, facendo sponda sul cinema e sui sogni. Che le metafore sono sempre più chiare delle più chiare esplicitazioni.
Eccolo quindi dire che tra i suoi film preferiti c'è Il laureato (1967),  che figurati se mancava il riferimento all'università, e Vacanze Romane, che quelle che sta facendo adesso a Roma proprio non lo sono.
Come non cogliere il parallelo tra l'attuale situazione italica e l'ultima scena de il laureato?  Certo che gli piacerebbe a Marione nostro fare come il giovane Dustin Hoffman: saltare d'un balzo dentro la Duetto Osso di Seppia e irrompere nella chiesa – il  parlamento - liberare Katharine Ross – l'Italia – menando fendenti con una croce usata come durlindana sui corrotti parenti – i nostrani bolsi e insulsi politici  - e lasciarli chiusi nel loro asfittico recinto.  Così come, novello Gregory Peck, gli piacerebbe caricare su una Vespa  l'Italia  e scorrazzarla per il mondo. Magari zigzagando come si faceva a quei tempi per far colpo sulle ragazze. Eh che lo faccia finalmente.
Già, ma per far tutto questo non bisogna  timido, come Marione confessa di essere e neppure  angosciato dal sogno ricorrente che lo vede arrivare tardi alle lezioni. Bloccato da uno sciopero dei ferrovieri. Ma figurarsi.
Chissà che ne direbbe di questa intervista l'analista di Woody Allen.
Il fatto certo è che Marione ci dice di poter far molto , in potenza, ma le potenzialità se non si esplicitano in atti sono niente. La potenza è nulla senza esecuzione.
E muoversi con i felpati passi dei vecchi democristiani non è il miglior modo per far succedere delle cose. Quindi Marione nostro la smetta di chiedersi:“che ci faccio io qui?”.  Che non è da contestatori e si dia una bella mossa.
Quindi zompi finalmente dentro la rossa Duetto e corra a liberare la povera fanciulla.
Che gliene sarà grata, anche se il viaggio di nozze comincerà in pullman.
Poi a cose fatte, con comodo, si faccia il suo gin tonic. Alla salute.



1 commento:

  1. Stavolta sono d'accordo...su tutto! L'intervista l'ho letta anch'io e devo dire che mi ha sorpreso...E' vero ha manifestato simpatie decisamente trasgressive...Allora faccia proprio come Dustin Hoffman...irrompa in Parlamento e liberi la nostra 'bella Italia....
    Forza Monti...se fai la lista ti assicuro il mio voto..

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