I bimbi per non fare una verifica si inventano di tutto lo fanno anche quelli che vogliono scavallare i processi. Però se si scavalla un processo per grave malattia viene difficile farsi vedere in giro dopo pochi giorni. Avere salute cagionevole non aiuta chi ha ambizioni presidenziali soprattutto se alle spalle c’è una lunga serie di prescrizioni e una condannuccia a quattro anni.
Si dice che con l’avanzare dell’età i vecchietti tendano ad assomigliare sempre più ai bimbi. Sembra una fola e invece spessissimo accadono fatti che danno spessore alla diceria. È quel che è accaduto negli ultimi giorni ad un vecchietto con inopinate aspirazioni presidenziali. Talvolta i bambini per evitare i compiti in classe, adesso si chiamano verifiche, si inventano malattie immaginarie, anzi più che immaginarie difficili da dimostrare. I bimbi dicono di non star bene di aver mal di testa, mal di pancia, m’è capitato anche di sentite un bel mal di piedi. Ed è ovvio che se hai mal di piedi non puoi far tutta quella strada per andare a scuola. E quindi addio compito in classe, addio verifica. Anche il vecchietto di cui si dice nelle ultime tre settimane aveva una piccola verifica. Solo che anziché averla a scuola questa verifica si sarebbe svolta nell’aula di un tribunale dove il vecchietto deve rispondere di bagatelle tipo falsa testimonianza e corruzione di atti giudiziari. Un non nulla. Verifica impegnativa da sostenere e allora, come talvolta fanno i bimbi, perché non darsi malato? Detto fatto scatta il ricovero ospedaliero, d’urgenza of course, con tanto di consulto specialistico che, guarda il caso, dura, giusto giusto, solo il giorno del compito in classe, Scavallato quello c’è la dimissione, neanche a dirlo, per l’indomani. Epperò le verifiche si devono recuperare anche se in là nel tempo. Pure se dopo tre mesi. Poi ci sono anche le verifiche che piacciono: quelle di recitazione, per esempio. Le verifiche a cui mai si vorrebbe mancare perché magari si ricopre una bella parte, anche se da comprimario, però c’è l’ego da soddisfare e all’ego, si sa, non si comanda. In più c’è il pubblico e tanti con le telecamere e tanti che vogliono fare domande. Epperò, e questo è il secondo epperò, ci vuole un minimo minimo di decenza e si capisce che non ci si può presentare a queste facili verifiche dopo che si sono scavallate quelle difficili e allora ecco che salta fuori un bel certificato medico che chiede riposo assoluto, si raccomanda assoluto, per un paio di settimane. Riposo fittizio, ça va sans dire, che non impedisce al vecchietto di passare qualche ora, nel bel mezzo della notte, quando i vecchietti dovrebbero dormire, al telefono con un vecchio amico a ricordare dei bei tempi andati e a impedirgli di commettere una qualche sciocchezza, come ad esempio giocare al salto della quaglia. Certo che con davanti un simile quadretto vien difficile immaginare, anche se questo è solo un auspicio, che le ambizioni presidenzialiste del vecchietto si possano avverare. Innanzitutto perché uno scavallatore di esami difficili non è proprio il massimo della presentabilità, soprattutto se alle spalle si trova una bella lista di prescrizioni e anche una condannuccia da ridere, a quattro anni. E certo gli amici di fuori non lo incontrerebbero molto volentieri e non sarebbe bello per l’immagine della casa. Poi, diciamolo con franchezza, non sarebbe caritatevole far gravare sulle spalle di un vecchietto con un così cagionevole stato di salute un impegno gravoso come una presidenza. C’è il rischio che a farne le veci sia costantemente un altro. E il discorso di fine anno mica possiamo farlo fare a un medico. Poi, da non dimenticare noi non abbiamo neanche un vicepresidente.
Buona settimana e buona fortuna.