Ciò che possiamo licenziare

venerdì 11 settembre 2020

"Chiedi alla violenza ..."

Tre episodi di violenza in una sola settimana sono tanti. La violenza non ha gradi: è violenza e basta. I fratelli Bianchi, la donna che ha aggredito Salvini, e l'assessora di Como Angela Corengia sono la stessa faccia della medaglia, si differenziano nei risultati, La banalità del premier Giuseppe Conte.

 


E così anche noi abbiamo avuto la nostra brava settimana di violenza.  Non che nelle precedenti tutto sia filato liscio, anzi, ma averne in pochi giorni tre episodi non è usuale. Certo non uguali nelle conseguenze, ma in qualche modo simili nelle dinamiche. Perché la violenza è violenza. Ché pensare alla violenza declinata per gradi non mi è mai piaciuto. L’agitazione interiore che mette addosso un atto violento a chi lo patisce, foss’anche quando ti strappano di mano un foglio o ti spingono via dalla fila per salire sulla metropolitana non ha gradi. Non foss’altro che per quel fuggevole momento in cui s’immagina cosa potrà accadere dopo. Le conseguenze dell’atto violento, quelle sì, si suddividono per importanza e a questo pensa il codice penale.

A Colleferro è stato ucciso un ragazzo che voleva fare da paciere in una lite. Pare che pesasse cinquanta chili o giù di lì e per ucciderlo, a quanto sembra dalle prime indagini, ci si sono messi in quattro. Che a picchiare uno piccoletto in quattro, ben allenati e con la tartaruga sull’addome, ci vuole coraggio, tanto coraggio e di solito quelli che si mettono in tanti contro uno di coraggio non ne hanno un grammo. Sono dei vigliacchetti. L’imputazione ad oggi è di omicidio preterintenzionale: il risultato è andato al di là delle intenzioni. Va tuttavia riflettuto sul fatto che le mani e i piedi di quei quattro non sono mani e piedi comuni: sono armi. Ancorché improprie. E se sei un pugile e un lottatore MMA dovresti stare alla larga da risse e litigi vari. E invece i quattro ci si sono fiondati. Vederli nei panni dei samaritani che vanno a sedare risse, considerando anche i precedenti, viene difficile. Come chicca: i fratelli Bianchi hanno dichiarato di essere stati chiamati mentre, magari sul più bello, si davano al sesso con delle sconosciute in un cimitero Sai che allegria. Sarà contenta la compagna del Bianchi Gabriele, che è in attesa di un bimbo. Alleluja. A Pontassieve il secondo atto vede coinvolto il Salvini Matteo. Una donna lo ha aggredito urlandogli in faccia «io ti odio, io ti odio», gli ha lacerato la camicia e, già che c’era, strappato il rosario che il capo della Lega porta con disinvoltura al collo. È un devoto, anche se sui generis. Facile immaginare lo spavento nel vedersi aggredito in quel modo selvaggio. Pensatevi al posto di Salvini. E soprattutto l’ansia successiva, se neanche la scorta ha potuto evitare l’aggressione. Ansia che non sparirà con un selfie ma rimarrà lì, magari un po’ nascosta, per molto tempo. Perché questo è la violenza. Questa volta è andata bene, ma la prossima? E lo stesso spavento avrà patito il senzatetto di Como, che si è visto strappare nel cuor della notte la coperta sotto la quale dormiva. E la stessa ansia di Salvini il senzatetto patirà in seguito. Questo li accomuna, capo della Lega e senzatetto. Da un momento all’altro chiunque ti può aggredire. L’eroina, si fa per dire, in questo caso è una rappresentante delle istituzioni: l’assessora alle politiche sociali del Comune. La teoria del contrappasso messa in pratica. Angela Corengia, nessuna ironia sul suo cognome, deputata ai Servizi Sociali, cioè  a dare una mano ai meno fortunati, ha usato le sue mani per umiliarli e usare loro violenza. Miseria vera. Il presidente Conte si è domandato se deve suggerire a suo figlio di fare da paciere nel caso si trovasse ad assistere a una rissa. Domanda retorica e stupida oltremodo. Fin da piccoli a tutti viene insegnato di stare lontano dai guai che tradotto significa fregatene e gira la testa dall’altra parte. Perché così è la vita. Buona settimana e buona fortuna.

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