Ciò che possiamo licenziare

mercoledì 19 febbraio 2020

Renzi Matteo: l’insuccesso gli ha dato alla testa.


Il palmares renziano è ricco di allegre sconfitte dal 2015 al 2018. L’Italia ha bisogno di politici e non di giocatori di pocker. Gli italici pare abbiano capito il trucco e, Pagnoncelli docet, per il 77% pensino che l’attivismo renziano abbia come solo scopo la visibilità. 

Matteo Renzi un palmares di sconfitte.
 
La battuta riportata nel titolo non è mia, purtroppo, e me ne rammarico, ma di Ennio Flaiano. Mi auguro che tanto giornalista non se ne abbia a male se la prendo in prestito e l’adatto ad un politico che in queste settimane occupa gran parte della cronaca a cui, immagino, la Storia, se proprio proprio, regalerà giusto un trafiletto. Ammesso e non concesso che la Storia abbia di questi pruriti. Ma tant’è. Attualmente non passa giorno che i media non registrino le bellicose dichiarazioni del Renzi Matteo con ciò dimostrando che da raccontare, oggi come oggi, ci sia quasi nulla se si esclude la questione mondiale dell’epidemia di coronavirus, l’europea riduzione della produzione industriale e l’italico chilometrico elenco delle situazioni di crisi. Un niente. Ovviamente una minaccia per essere tale deve potersi poggiare su qualcosa di concreto e per questo motivo il Renzi Matteo ha fondato un partito tutto suo: Italia Viva, che usa come una clave. Oddio, una clava, una clavetta dato che il partitino attualmente cuba in proiezione il 4,6% dei consensi e con la nuova legge elettorale detta Germanicum e il taglio del numero dei parlamentari, c’è pure la sensata opportunità che neanche entri nel prossimo Parlamento. O se ci entrerà sarà per via dei resti e avrà parlamentari numero 3. Una bella soddisfazione. Ma come recita l’adagio non dire gatto se non l’hai nel sacco. Pure se le premesse di una pronta scomparsa sono ben auguranti. Pare infatti che dei 46 parlamentari attualmente in forza, forza si fa per dire, già quattro stiano pensando di abbandonare la zattera intravvedendo l’ennesimo fallimento.. Eh già, perché il palmares renziano è denso di capitomboli e dire che si era presentato sulla scena nazionale con l’ambizione di rinnovare il Pd e più in generale l’Italia, La partenza non fu male, anche se aveva stretto un accordo con Franceschini che nella classifica dei rinnovatori non è certo tra i primi. Infatti alle elezioni europee del 2014 il Pd ottenne un risultato eccezionale: il 40,86% dei voti., Probabilmente fu un abbaglio o forse uno sbaglio. In ogni caso immediatamente rimediato. Infatti nel giro di pochi anni l’aspirante rottamatore che voleva essere rinnovatore ha scialacquato quel tesoretto e, come niente fosse, ha perso tutte le tornate elettorali successive. Nel  2015 si è giocato la regione Liguria, e Venezia e Matera, nel 2016 ha perso Torino, Roma, Trieste e Grosseto, per poi fare il gran botto con il referendum costituzionale dove fu stracciato in maniera rovinosa. Un vero tonfo. Scommettere una volta ogni tanto può anche starci , ma se si scommette sempre si rischia la ludopatia, e l’Italia ha bisogno di politici e non di giocatori di pocker. Comunque, in anticipo sul risultato, a riprova di quanto gli insuccessi gli avessero montato la testa, aveva dichiarato, insieme alla fedelissima Boschi Maria Elena, che in caso di sconfitta avrebbe smesso di fare politica. Questa promessa deve aver scatenato la golosità degli elettori. Entrambi non hanno mantenuto la promessa pure se gli italiani, nella speranza dell’evento, li avessero aiutati con entusiasmo. Ma d’altra parte Pinocchio era fiorentino. Adesso tra mezze minacce, mezzi ricatti e intere gradassate ci riprova. Ma non c’è pericolo, pare che gli italici anche questa volta l’abbiano capito in anticipo e si stiano preparando, infatti, secondo l’ultimo sondaggio di Pagnoncelli, il 77% degli intervistati crede che il Renzi Matteo faccia tutto questo bailamme al solo scopo di ottenere visibilità. A non cogliere il busillis sono rimasti unicamente i giornalisti e i commentatori politici. Per una volta il Paese reale è più avanti. Godiamoci questa ventata di buon senso. Buona settimana e buona fortuna.

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