Solita passerella di ministri e politici vari. Ovvia demagogia a go-go e la platea plaude. Ma l’hanno sempre fatto da
Berlusconi a Formigoni. Gentiloni si vergogna, Delrio chiede regole nuove,
Fedeli vuole allungare l’obbligo scolastico diminuendo gli anni delle
superiori, Poletti promette bonus. Poi ci sono gli sketch di Brugnaro e Nardella:
penosi.
Ballità: neologismo
dannunziano che sta per balle sparate a raffica. E questo sta succedendo alla
trentottesima edizione della manifestazione organizzata da Comunione e
Liberazione, nota presso i maligni come comunione e fatturazione, dati i
trascorsi affaristici.. Fatto non nuovo È sempre andata così.
Questa volta
sono di turno i ministri e le ministre del governo Gentiloni. Ed è stato
proprio il presidente Gentiloni, da alcuni definito il bradipo o lento pede, a tenere la prolusione di
inaugurazione. Discorsetto accademico in cui spuntano frasette demagogicheggianti
ad uso e consumo della cattoplatea: «Mi vergogno di un pianeta – ha detto il
Gentiloni - in cui un banchiere può guadagnare in un anno 185 milioni di
dollari.» Non spari così alto signor Gentiloni – verrebbe da dire – provi, con
sforzo, a vergognarsi di meno e a fare qualcosa di più. Magari potrebbe
cominciare a vergognarsi dei suoi due stipendi (114.796,68€
annui/lordi che incassa come presidente del
consiglio da sommarsi alle sue non piccole indennità come deputato) o delle
lentezze parlamentari sulle pensioni-vitalizzi e magari anche degli sgamuffi
sul gioco d’azzardo. L’ultimo tentato proprio il giorno di chiusura del
Parlamento. I ciellini comunque l’hanno applaudito.
Il ministro
Delrio ha seguito la strada tracciata dal Gentiloni, mettendoci un carico da 90.
Con l’aria del democristiano sfatto, sembra sempre reduce da una notte insonne,
ha dichiarato, parlando degli abusi edilizi, che vi è la necessità di creare
nuove regole e di procedere alla demolizione degli immobili costruiti illegalmente.
Complimenti. Forse qualcuno dovrebbe spiegare al signor ministro Delrio che lui
è lì proprio per far questo: creare nuove regole e procedere con azioni per
metterle in pratica. Ma forse lui non lo sa e neppure se ne è accorto. Lo hanno
applaudito.
In ogni kermesse
che si rispetti c’è anche l’angolino dei debuttanti: è stata la volta dei
sindaci di Venezia e Firenze. Il primo, Luigi Brugnaro, ha dichiarato che: «Se
uno si mettere a correre in piazza San Marco urlando Allah Akbar noi lo
abbattiamo … dopo tre passi.» Che sia un’idiozia è evidente, definirla
provocazione è nobilitarla, eppure qualcuno in platea ha
applaudito. Spirito cristiano. Poi il sindaco ha aggiunto: «A Venezia abbiamo arrestato 4
terroristi.» magari qualcuno dovrebbe spiegare al signor sindaco che ad
arrestare sono le forze dell’ordine e non le forze politiche. Ma forse sarebbe
fiato sprecato. Comunque auguri a Venezia.
A far da
contraltare la performance di Dario Nardella, sindaco di Firenze, che si
è messo a correre nel corridoi gridando «Allah Akbar.» Non l’hanno abbattuto. Forse
l’ha salvato la legge Basaglia. Anche a Firenze, auguri.
Special guest è stata la ministra Valeria Fedeli, per
intenderci la senatrice eletta al posto del marito e nel medesimo collegio
senatoriale, si direbbe dinastico. È la stessa Fedeli che ad una trasmissione
radiofonica ha dichiarato di non potersi permettere una cena in un ristorante
stellato e che poi è risultata la più ricca del Senato. Cose che capitano. Come
ministra del Miur (ex pubblica istruzione) la Fedeli si è dichiarata a favore
della riduzione da cinque a quattro anni della scuola superiore e al meeting ha
aggiunto che è per l’obbligo scolastico fino a 18 anni. Che le due affermazioni
non stiano insieme è evidente. Se si deve stare a scuola fino alla maggiore età
e si vuol ridurre la durata delle superiori non resta che aumentare le
bocciature o gli anni delle medie o delle elementari. Salvo il fatto
che non si vogliano tenere i bimbi per un anno in più alle materne. I pargoli
ne sarebbero felici. Auguri agli studenti.
Dopo la Fedeli non poteva mancare il ministro Poletti, second special guest. Per intenderci quello che ha suggerito
ai giovani di non spedire il curriculum ma di andare a giocare a calcetto o che
si felicitava per i giovani rompiscatole che abbandonano il Paese. Lui. Questa
volta è arrivato con la proposta di un bonus
assunzione che dovrebbe generare 300.000 nuovi posti di lavoro. Ancora non ha afferrato,
il Poletti ed il governo tutto con lui, che i posti di lavoro non si creano con i bonus. Se non lo capisce è inutile
spiegarglielo. Ha aggiunto il Poletti che:«Dobbiamo
assolutamente evitare ci siano comportamenti furbeschi che cerchino di utilizzare
in qualche modo le norme.» Il fatto che si sia accorto delle furbate di alcuni imprenditori depone a
suo favore. Anche se una rondine non fa primavera.
Nei prossimi giorni sarà la volta di Angelino
Alfano, Andrea Orlando e Fausto Bertinotti. Il divertimento continua.
-----------------------------
Il meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione è la
passerella che segna il gradimento del mondo cattolico (quello più integralista
e numeroso) verso il governo di turno ed i suoi partiti. Che, però, gli son sempre
piaciuti, a prescindere. Come dimenticare le ovazioni per Berlusconi Silvio mentre si
faceva le leggi a suo uso e consumo, poi condannato a quattro anni per frode fiscale, e
quelle per il Roberto Formigoni, condannato a sei anni, nei bei tempi in cui
veleggiava con il suo coinquilino Perego, che mai s’accorse che il “celeste”
era anche fidanzato. Come si conviene a chiunque faccia voto di castità.