Dopo il porcellum i bamboccioni di Camera e Senato
vorrebbero far digerire il pesto con i crauti. Per il professor Pasquino un
sistema funziona se rimane invariato se lo si manipola perde di efficacia. La bozza
della nuova legge elettorale regala ancora novecento e briscola nominati. Ampie
aree di incostituzionalità.
Grillo Salvini Renzi Berlusconi: pesto con i crauti |
Gli italici, si
sa, sono fantasiosi e creativi e quindi capaci di inventare qualsiasi oggetto o
situazione. Basta dargli uno spunto e subito le rotelline si mettono in
movimento, anche se talvolta l’ingranaggio è poco oliato e un tantinello
arrugginito. Dopo aver ideato la “costituzione più bella del mondo” si sono
dati alle leggi elettorali che per contrappasso hanno, a detta dell’ideatore,
nominato “la porcata”, che la traduzione maccheronica in porcellum poco nobilita.
Adesso si è
ancora alle prese con la definizione di
una nuova legge elettorale che si auspica quantomeno decente, poiché quella che
aveva a che fare coi suini (massimo rispetto per gli animali che regalano il
prosciutto, la coppa e altre leccornie) dopo ben otto anni s’è capito che era
incostituzionale. Ci voleva poco. Incapaci di elaborazione propria ed
originale, ma d’altra parte perché reinventare l’ombrello, i partiti si sono guardati
attorno ed hanno scoperto il sistema tedesco. Applicarlo però non è come dirlo,
anche se dovrebbe essere un gioco da ragazzi. Chiosa il professor Gianfranco Pasquino
che un sistema perché funzioni va preso così com’è altrimenti diventa altro da
quel che è. E di norma non funziona. Logica cristallina.
Un po’ come se
si decidesse di fare il pesto mettendo i crauti al posto del basilico. Nel pesto va il basilico e i crauti si sposano bene con i wurstel il mix sarebbe una bella porcata. Per giunta indigesta. Tuttavia i novecento e
briscola bamboccioni che scaldano scranni tra Camera e Senato non sono
particolarmente interessati alla logica. Come ampiamente dimostrato dalla legge
sulla legittima difesa: al ladro si può sparare solo da una certa ora in avanti
se in preda a turbamento psicologico. Che
fa il paio con quanto si è scritto sulla galera che non va scontata quando si è
depressi. Regoletta sacrosanta, la carcerazione deve redimere e non reprimere, ma con un piccolo dettaglio: la galera deprime
sempre. Anche se, pare, poco i poveracci e molto gli abbienti che più spesso la
scavallano. Detto per precisione il testo sulla legittima difesa sonnecchia in
Senato mentre è stata una lepre l’approvazione della legge sulle pensioni dei deputati
che non hanno svolto l’intera legislatura. Loro l’avranno con solo 4 anni di contributi
versati e a 60 anni. Con un anticipo di 7 anni sui comuni mortali. La solita
solfa.
Il fatto poi che
alla nuova legge elettorale stiano mettendo mano gli epigoni della democrazia
cristiana, legulei d’accatto, certo non aiuta. Già a occhio si intravvedono
elementi di incostituzionalità e comunque si avrà un parlamento di nominati che
risponderà ai capobastone. Nulla di nuovo sotto il sole.
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