Adesso
un po’ di tranquillità per Sinner e per tutti noi. La speranza questa tregua duri
per molti è tangibile. Oltre a quelli sportivi vi sono altri valori: trasparenza, sincerità ed etica, ad esempio. Il significato di sinner in
tedesco.
Da quando l’insalatiera
del tennis è atterrata in Italia gli articoli su Jannik Sinner sono andati scemando
giorno dopo giorno fino a quasi del tutto scomparire. Tra gli ultimi articoli pare
ce ne sia uno in cui si racconta di quanto scarso sia il suo feeling con la mazza da golf. Era ora, almeno un piccolo difettuccio,
ancorché relegato al golf. Giusto per farlo sembrare quasi umano. La retorica
sul tennista di San Candido è stata debordante, ad essere riduttivi. Per mesi i
media tutti, senza alcun fallo, quotidiani, riviste, radio, televisione e
social media non hanno fatto altro: raccontarci di quanto sia eccezionale l’ultimo
pel di carota nazionale, la prima nell’era
dei media imperanti era stata la Pavone Rita, cantante. Eccezionale in tutto,
ovviamente: per meriti sportivi, per simpatia, per diplomazia, per
autocontrollo, per modestia, per trasparenza, per capacità di collezionare sponsorizzazioni
di tutti i tipi e dei brand più disparati, e naturalmente per tutto quello che
il pensiero umano può elaborare, per sincerità e addirittura per etica. Magari
su trasparenza, sincerità ed etica va fatta qualche piccola chiosa.
Naturalmente l’oggetto è sempre il solito: i soldi. Non tanto quelli guadagnati
con le imprese sportive o quelli incassati grazie alle sponsorizzazioni, ma per
quelli non versati nelle casse dell’italico erario. In verità sulla questione c’era
stato un fuoco, ma di paglia, all’inizio della vittoriosa cavalcata. Per
qualche giorno si è parlato della residenza dello Sinner Jannik in quel di
Montecarlo. In prima battuta ci si è buttati sull’aspetto legale e qui s’è
scoperta trattarsi di questione estremamente complessa e delicata dove
disposizioni per nulla chiare lasciano la possibilità a legulei di ogni risma
di giustificare il mancato versamento dell’IRPEF. Poi è intervenuto lo stesso
Sinner, tutto anima e core, per dire
che ha preso la residenza nel Principato solo perché lì vi sono campi da tennis,
in Italia evidentemente no, bisogna dirlo ai tennisti residenti a casa nostra,
e poi sono suoi vicini di casa i campioni di tutto il mondo con i quali lui si
allena regolarmente. In altre parole non si può pensare di diventare un
campione se non ti alleni con i campioni e in località tasse free. Già, perché a Montecarlo, a parte pare per i francesi,
le microscopiche tasse pagate lì esenta dal versamento nel proprio Paese. I
giornalisti, nella stragrande maggioranza, hanno trangugiato la storiella degli
allenamenti senza battere ciglio. Nessuno ha sollevato la semplicità della
questione: se lo Jannik vuole stare a Montecarlo per giocare con i suoi amici
del circus, benissimo lo faccia. Tuttavia
è da sottolineare un banale fatto: non l’ha ordinato il medico allo Sinner di
trasferire colà anche la residenza fiscale. In altre parole lo Sinner Jannik,
senza scomodare paroloni come elusione o evasione, è uno che non paga le tasse
in Italia. Pure se quando va a San Candido fruisce di tutte le infrastrutture
pagate con le tasse degli italiani. Quelli che le pagano. Evvabbé. Un po’ più di
trasparenza e sincerità sul tema aiuterebbe la crescita dell’etica. By the way
sinner in tedesco significa peccatore.
Sarà il solito scherzo del destino; uno solo ci guadagna e gli altri applaudono.
Beotamente.
Buona settimana e buona
fortuna.
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