Ciò che possiamo licenziare

domenica 21 febbraio 2016

Monica Cirinnà: «Tutta colpa dei grillini, anzi no dei renziani delusi.» Ma magari anche di qualcun altro.

La legge sulle unioni civili dimostra ancora una volta la farraginosità del Pd. Distribuire colpe a destra e a manca è solo puerile. La componente renziana assomiglia più alla porta girevole di un albergo che ad un monolite. La gran parte degli emendamenti sembrano scritti da clown rintronati.

Che ci sia confusione sotto il cielo del Pd non è da oggi e la legge sulle unioni civili ne patisce le conseguenze.  La senatrice Cirinnà, ex verde ora Pd, vent’anni al Consiglio comunale di Roma nonché moglie di Esterino Montino, ex senatore Pd e attuale sindaco di Fiumicino con avviso di garanzia annesso,. perde le staffe e accusa tutti. Prima il M5S e poi allarga il tiro e parla di renziani della prima ora che adesso si aspettavano chissà quali prebende o strapuntini di potere e che intendono ricordare al loro segretario i servigi resi e il loro peso. Infine minaccia di ritirare la firma e di andarsene e smettere con la politica. Poi ci ripensa. Stare in Senato è bello, meglio che lavorare, verrebbe da dire. A essere maliziosi.

La storia dice che dopo un primo momento di euforia sulla legge emergono difficoltà inaspettate e quello che doveva filare liscio come l’olio non gira più. L’ingranaggio si inceppa. Spuntano emendamenti come margherite a primavera e per bloccarle e rimettere la macchina a regime viene messo in campo il solito canguro. Si tratta della votazione delle parti comuni degli emendamenti con conseguente effetto preclusivo su quelli successivi in caso di rigetto, cioè quando si vota un emendamento si "saltano" automaticamente tutti quelli che riguardano lo stesso argomento. Come dire che il tacon s’è pezo del buso. Dato che quella sulle unioni civili è una legge progressista, la maggioranza del Pd avrà congetturato (si fa per dire) di ottenere il sostegno trasversale e disinteressato delle componenti laiche di tutti i partiti.  Quando mai! Come se questa legge (che non ha implicazioni economiche) stesse nell’empireo e non avesse correlazioni dirette con le bagatelle di tutti i giorni. 

La legge non è male, ovviamente progressista e innovativa, ma presentata alla carlona o per essere raffinati senza un briciolo di grano salis. Che di grani di sale ne bastavano soltanto tre. Il primo, considerare che il Pd al senato non ha la maggioranza,  e quindi non la può fare da padrone, il secondo che nel partito sarchiapone ideato da Michele Salvati c’è la componente cattodem,  tra i suoi esponenti Beppe Fioroni (un tempo c’era addirittura Paola Binetti) e terzo ma non ultimo che l’abborracciata componente renziana, più che un monolite tenuto insieme dalle idee, assomiglia alla porta girevole di un albergo. Il solito pressapochismo renziano. Solo pensare a questi tre fatti c’è da avere qualche tremore se poi ci si aggiunge che esiste anche l’opposizione, fitta di personaggi specializzati in pensiero laterale (pensiero sempre si fa per dire) alla Malan o alla Carderoli, il gioco è fatto. E i loro emendamenti infatti sembrano più il risultato delle ponzate di clown rintronati piuttosto che di rappresentanti del popolo. Come esempio, uno per tutti, quello presentato da Lucio Malan che vuole sostituire l’articolo2 «Presso lo stato civile di ogni comune italiano è istituito il registro delle unioni civili tra persone dello stesso sesso» con  «Presso lo stato civile di ogni comune italiano si fa sesso.» Una fesseria. Che il buon gusto ancor prima della ragione dovrebbe cassare. Come è una fesseria pensare di governare con un partito come il Pd in cui è confluito il peggio delle tradizioni comunista e democristiana. Da questa si è mutuata la voglia di camarille, capibastone, signori delle tessere, mentre da quella la miopia apparatinica, la voglia di imbarcare tutti, gatti e topi che tanto si è bravi nello strumentalizzarli e per finire la chimera della doppia linea che non ha mai portato da nessuna parte. È stato così che s’è generato questo strano soggetto che finge d’essere un partito dove correnti, sotto correnti,  marpionazzi, leaderini e furbetti d’ogni specie se la giocano alla grande. Poi di tanto in tanto ci va di mezzo qualche vaso di coccio: è il caso di Monica Cirinnà e della sua legge sulle unioni civili.

1 commento:

  1. come disse alberto sordi, in questa storia il più pulito c'ha la rogna. ma perchè non la diciamo tutta? per secoli e fino a ieri in italia una moltitudine ha considerato gli omosessuali dei pervertiti, malati di mente, portatori di malattie veneree e unici untori dell'aids e adesso, d'un colpo pensate che certe persone li considerino normali e quindi con gli stessi diritti degli eterosessuali? ma è ovvio che abbiano ancora riserve mentali. si vergognano a palesarle, si dichiarano aperti ma in realtà sono quelli che metterebbero i pantaloni alle zampe dei tavoli.

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