Retorica e magniloquenza vanno a nozze. Tutti a scrivere necrologi super ultra commoventi. L’ultimo regalo di Bergoglio: farci ridere di gusto.
Buona settimana e Buona fortuna.
Retorica e magniloquenza vanno a nozze. Tutti a scrivere necrologi super ultra commoventi. L’ultimo regalo di Bergoglio: farci ridere di gusto.
Buona settimana e Buona fortuna.
Il viaggio della Meloni Giorgia a Washington a due giorni dai dazi europei e aver sentito quel che il Trump Donald J.D. si aspetta dagli alleati non butta bene.
Al dunque dopo un po’
di palleggi, va-non-va-va-no-non-va-si-va, finalmente la Meloni Giorgia ha
avuto il placet del suo mentore
ammerigano e in conclusione luce verde. Veramente una sfortuna andare nella
tana del grizzly bear giusto a due giorni dal via libera ai dazi europei contro gli Usa. E non solo, dopo la
chiara dichiarazione del Trump Donald J. sul cosa si aspetta dai suoi alleati:
quelli in fila per entrare alla Casa Bianca. E barcamenati oggi e barcamenati
domani alla fine non si sa più dove si è: La
Giorgia sta andando a Washington, ma cosa va a fare non sa, vola molto in alto,
non vede niente, non si vede un accidente da lì. Lucio Dalla docet. Certo
ci vorrebbe un pensiero strategico in testa, ma se alle spalle l’imperativo
categorico è solo vincere! si va poco
lontano. E la nemesi storica è lì a
raccontarcelo. L’idea di partecipare, solo per sedersi al tavolo dei vincitori
e senza pensiero strategico, era stata stentoreamente declamata ottantacinque
anni fa e si sa come è andata a finire.
Ma c’è anche un altro episodio che la Meloni Giorgia dovrebbe aver ben presente
e se non lo ricorda dovrebbe ben studiarselo: quando l’italico duce incontrò il
teutonico führer per chiedergli il permesso di sganciarsi, ma non ebbe il
coraggio di presentare la richiesta perché il tedesco, ancor prima di qualsiasi
parola dell’alleato, cominciò a sbraitare e parlò ininterrottamente per ore. Al
piccolo italiano rimasto in silenzio rimase solo dichiararsi d’accordo. Senza
sapere sul cosa. A Washington potrebbe accadere lo stesso. Allo yankee non
manca la fantasia e il carattere. Un piccolo suggerimento: Ogni piccolo movimento, spara. Prima che l'altro faccia
lo stesso con te
Ogni piccolo movimento, spara. A questo punto cosa si
potrà dire al ritorno della Meloni Giorgia? Forse come disse Cicerone: "Scimus quod ille tibi dedit, et quod tu illi dedisti" .
Buona settimana e buona fortuna.
Al momento neppure una Cartabia. I francesi hanno tagliato la testa al loro re e sono cartesiani. La Le Pen si è dichiarata colpevole, ma pretende l’assoluzione in quanto eletta. Quante somiglianze con l’Italia e quante differenze.
La
premessa di base è che il popolo francese non ha mai avuto complessi di inferiorità
nei confronti di chi lo governa. I francesi sono stati i primi a tagliare la
testa del loro re e l’hanno fatto a furor di popolo, e con una certa
disinvoltura, non per congiura di palazzo e non per decisione di partito. E su
quella testa mozzata hanno costruito i diritti
dell’uomo. Pertanto non fa sorpresa e tanto meno mena scandalo che la Le
Pen Marine sia stata condannata per appropriazione indebita di fondi europei. Dovevano
servire per fare politica e invece la Le Pen Marine li ha utilizzati per pagare
il cameriere del babbo, vecchio arnese del fascismo d’oltr’alpe, tanto impresentabile
che la figlia l’ha espulso dal partito. Niente male. In Francia, almeno al
momento non c’è un Nordio Carlo come ministro della giustizia e neppure hanno
avuto una Cartabia Marta, quindi la parola giustizia corre il suo senso
classico: punire i malfattori. La pena inflitta: quattro anni, di cui due
abbuonati, centomila euro di multa e cinque anni di ineleggibilità rientra
nelle stato delle cose. Così dice la legge. Il passaggio sulla ineleggibilità
assomiglia a quanto avevano elaborato due dei migliori ministri della seconda
repubblica: prima la ministra Paola Severino e successivamente il ministro
Alfonso Bonafede. La legge di quest’ultimo,
entrata in vigore il 31 gennaio 2019, era detta spazzacorrotti. Giusto per capirsi.
Un nome una garanzia. E queste sono le differenze, tante,e le somiglianze,
poche, con lo Stivale. Dopo di che c’è un punto della comedie francaise somigliante, anche troppo, povera Francia, a
quanto avvenuto e avviene nel Belpaese: la protagonista. La Le Pen Marine ieri
sera ha utilizzato lo spazio del telegiornale per piagnucolare, per attaccare
la giudice, per rivendicare una sorta di impunibilità: sono stata eletta dal popolo quindi non posso essere condannata.
Nulla di nuovo per le italiche orecchie: il condannato in via definitiva e
tante volte prescritto Berlusconi Silvio usava lo stesso metodo non ancora
portato a legge come il Nordio Carlo e prima di lui la Cartabia Marta, sta
cercando di fare. Ora la domanda che i cartesiani si pongono è semplice: Le Pen Marine i soldi avuti per fare
politica li ha usati nel giusto modo o li ha distratti per altro? La
risposta imbarazzante, dicono le prove e ammissione stessa della Le Pen Marine,
è la seconda, indi per cui la condanna con annessi e connessi. Alti e stantii lai
si stanno alzando dalle destre del globo terracqueo, ma in Francia la legge è
legge. Ahiloro! Alla destra, anche fascista, toccherà aspettare un Nordio o una
Cartabbia. Noi che li abbiamo potremmo anche regalarglieli.
Ps.
La Meloni Giorgia chiama suo mentore: il giudice Paolo Borsellino. La Le Pen
Marine ha utilizzato come slogan: abbiamo le mani pulite. Il mondo va alla
rovescia.
Buona
settimana e buona fortuna