Tre fatterelli che tanto dicono del Paese. Il record non è un record: il 74% degli italiani se ne frega di Sanremo. Con Marinella si è capito che se non ci vai non ti notano. E così è risolto il dilemma di Ecce bombo. Di Roma non si parla più: tutto è stato risolto. Se non ne parli nulla esiste: come per i cinghiali.
Per quattro
giorni tutti i media hanno dedicato le aperture agli ascolti del festival di
Sanremo. L’elezione del Presidente della Repubblica se l’è cavata per un pelo,
se la bagarre elettorale fosse andata avanti ancora un po’ sarebbe
stata cannibalizzata dall’evento canoro che tutto si pappa. Però c’è un però:
il tanto strombazzato record di 15.660.000 spettatori ha dimostrato che gli
italici, nella misura del 74%, se ne fregano di Sanremo e dei suoi ammennicoli.
Ben 44milioni e briscola hanno avuto altro e di meglio da fare in quelle serate
piuttosto che seguire l’Amadeus e la sua banda. I numeri, chiosava Pirandello,
sono sacchi vuoti, se non sono riempiti di senso e di ragione non stanno in piedi.
Per l’appunto.
Quella di
Marinella è una storia vera, va in scena in quel di Como, ma potrebbe benissimo
essere stata rappresentata in una qualsiasi altra città. Marinella non scivolò
in un fiume a primavera. Più prosaicamente si è addormentata in cucina, seduta
al tavolo e lì è rimasta per due anni. Immobile. Nessuno, nei due anni, si è
accorto della sua assenza, non i parenti, non i vicini di casa, non i
negozianti, non il portinaio. In un colpo ha sciolto l’amletico dilemma: non la
si è notata di più se non è uscita di casa. Non la si è notata proprio. I
giornali e le televisioni, come ti sbagli, hanno fatto i soliti titoli sulla
società egoista e non attenta al prossimo, come d’uso un po’ di ipocrisia sparpagliata
qua e là. E infatti due giorni dopo la notizia è scomparsa. Tuttavia s’era
fatto in tempo a trovare una modesta excusatio
nella prima chiusura causa Covid. Che
però è durata solo pochi mesi. Il Sindaco di Como ha detto che salderà il conto del
funerale e auspica che, compatibilmente con le regole Covid, molti partecipino
alla funzione. Si spera senza il solito nauseabondo applauso. Che poi nessuno ha
mai spiegato che cosa significhi applaudire una bara: l’omaggiato di
quell’insulso sbattachiar di mani neanche lo sente e tanto meno si disporrà ad
un inchino di ringraziamento.
Anche Roma, la caput mundi è plasticamente scomparsa da
giornali, televisioni e radio. Dato che non
c’è più l’ossessione per la Sindaca Virginia Raggi. Al dunque si deve intendere
che tutto quel che prima non funzionava sia stato risolto e non se ne parli
solo per la modestia che contraddistingue il neo Sindaco, Gualtieri Roberto.
Quindi si immagina che non ci siano più buche, che gli autobus non prendano più
fuoco ed anzi arrivino puntuali ad ogni fermata e ce ne siano così tanti e
nuovi da non essere assolutamente affollati e che la viabilità sia scorrevole
come l’olio. Si sono evaporati anche i cinghiali, erano a Roma solo come vacanzieri
e finite le ferie se ne sono tornati nei boschi. Questo anche perché i loro
selfservice preferiti: i cassoni traboccanti immondizia hanno chiuso i battenti e sono
lindi e asettici come sale operatorie. Avessero detto alla Raggi Virginia che
bastava così poco, come mettere il Gualtieri sullo scranno alto del
Campidoglio, per risolvere tutti i problemi della Capitale avrebbe ceduto il
posto un minuto dopo essere stata eletta.. L’unico neo in tanto nitore l’hanno
regalato i pargoli del Ruberti Albino, Capo di Gabinetto del Gualtieri, che
alla richiesta da parte di carabinieri di mostrare i documenti si sono vantati
dei genitoriali lombi e, non contenti hanno fatto seguire la minaccia di farli
trasferire. Buon sangue non mente, anche l’Albino era stato beccato, lui da
poliziotti, a partecipare ad una grigliata in quel del Pigneto. Ah, si era in
pieno lockdown. Evvabbé.
Buona settimana
e buona fortuna
Evvabbé.
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