Il presidente di Confindustria parla come Maurizio Landini. Non è vero che è contro i sussidi: li vuole mirati, alle industrie. È favorevole alla riforma del fisco e vuole dare più soldi ai lavoratori. E vuole l’occupabilità di ogni lavoratore. Sta pensando a una nuova versione del reddito di cittadinanza?
Splendida performance del Bonomi Carlo, presidente di Confindustria, intervistato da Corrado Formigli durante la trasmissione Piazza Pulita: sembrava di sentire parlare Maurizio Landini, quasi. Sì quasi. Perché l’originale è meglio della copia. Entrando nello specifico: ha smentito la sua, apparentemente conclamata, contrarietà all’attuale governo: “fa parte della narrazione - ha chiosato - i nostri rapporti sono ottimi”, Alzi la mano chi se ne è accorto. Comunque questo è stato solo la partenza. Si inizia con un piccolo passaggio sul Sussidistan, il presidente di Confindustria puntualizza che intendeva stigmatizzare i sussidi dati a pioggia, non che sia contro i sussidi. D’altra parte il fatto è che il 48% dei suddetti sussidi erogati dallo Stato sono finiti nelle tasche delle aziende. Ops! Quando glielo fanno notare glissa e passa alla riforma del fisco. Conferma il Bonomi Carlo che gli industriali sono favorevoli ad una riforma organica del fisco, alleluja alleluja, il che, in qualche modo tradotto, significa che chi più ha più paga. Ma c’è sempre un ma che spunta e che il Bonomi Carlo cavalca: “ma l’accettazione della riforma organica passa dal metodo”. Il presidente di Confindustria chiede che prima dell’introduzione di una tassa, per esempio la plastic tax, sia necessario considerare l’impatto che questa comporterà sull’intera filiera. Dato che un impatto sulla filiera senz’altro ci sarà cosa farà Confindustra? Non è dato sapere. Un po’ di mistero e suspence ci sta sempre bene. Così come racconta con semplicità come si potrà rimediare alla drammatica perdita del 10% del famoso Pil, circa 180 miliardi: dovrà essere tamponata dagli investimenti. Geniale. Quali e da chi? Ma va da sé: investimenti pubblici molto forti e investimenti privati un po’ meno forti. Ça sans dire. Ma non è così che cresce il debito pubblico? Transeat, non si può stare a guardare il capello. Altra domanda: quando cadrà il blocco sui licenziamenti che succederà? Con qualche titubanza il Bonomi Carlo ammette che si espellerà (interessante la scelta semantica del verbo) chi non sarà funzionale ma si procederà all’assunzione di forze nuove. Alzi la mano chi ci crede. Poi, a parziale correzione, aggiunge: “bisogna garantire l’occupabilità delle persone perché il posto di lavoro non esiste più”. Bello, bellissimo, quasi socialista, in altre parole: tortuosamente detto, garantiamo a ogni lavoratore un posto di lavoro. Meraviglioso, il Landini Maurizio non avrebbe saputo dire meglio. A questo punto lanciato nella sua versione socialista o quasi comunista, il presidente di Confindustria cala il suo asso di denari: “bisogna dare più soldi ai lavoratori”. Accidenti, rivoluzione copernicana. Vuole forse il Bonomi Carlo lavorare all’upgrading del reddito di cittadinanza? Incredibile dictu. Poi ci scappa il solito ma: “considerando la sostenibilità aziendale”. Come dire che sì l’intenzione ci sarebbe, forse-magari-un-po’. ma se non c’è trippa per gatti, non c’è trippa neanche per i lavoratori. Beh fin lì ci può arrivare anche il Cipputi con il suo amico il Bundazzi. Magari il Bonomi Carlo, come alternativa a Confindustria potrebbe cimentarsi nei fumetti.
Buona settimana e buona fortuna.
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