L’aveva già scandito Artemio Altidori nel 1963. La Carini Angela, detta Tigre, l’ha scoperto nel 2014. Ancora in scena la pièce dal titolo "l’underdog piagnone", protagonista Meloni Giorgia.
«I cazzotti fanno male» ricorda Artemio Altidori, pugile suonato interpretato da Vittorio Gassman in La nobile arte, epico episodio de I Mostri in coppia con Ugo Tognazzi. E che i cazzotti facciano male doveva saperlo anche la Carini Angela, soprannominata Tigre, prima di salire sul ring delle Olimpiadi parigine. Doveva saperlo da tempo: i cazzotti fanno male soprattutto quelli stoppati con il naso e a scorrere le fotografie dei grandi pugili lo si vede con chiarezza. Fa male anche vedere una atleta ritirarsi dopo quarantacinque secondi e poi buttarsi sul tappeto in ginocchio e piangere. Suona un po’ come sceneggiata napoletana, proprio come se la immaginano a Parigi e nel resto del mondo quando pensano agli abitanti dello stivale. Anche i cronisti della tv nazionale sono rimasti basiti. L’episodio poteva finire lì: i soliti italiani. Ma è voluta intervenire la Meloni Giorgia, giornalista, in arte deputata e presidente del Consiglio dei ministri d’Italia, seguita dal presidente del Senato, da qualche ministro e alla fine dal governo tutto. E all’unisono si sono messi ad accusare l’avversaria della boxeur nostrana: la tunisina Imane Khelif di essere, detto con sineddoche, un uomo che picchia una donna. Ridicolo, visto il contesto. La colpa della magrebina è di avere un livello di testosterone, ormone maschile, ce l’hanno anche le donne, superiore a quello della Carini eppur tuttavia entro i limiti imposti dal CIO. Quindi tutto regolare? Certamente no: non è stato un incontro ad armi pari, ancora sineddoche, hanno tuonato alcuni giornalisti, cani (ammaestrati) da guardia del governo, i quali non si sono neppure peritati di dare un’occhiata al palmares di Imane Khelif: 51 incontri, vinti 42, per ko 6, persi 9, quindi tutt’altro che una rodomonte. E poteva finire anche qui, invece ancora no. La Meloni Giorgia insiste: chiede ed ottiene un incontro con Bach Thomas, presidente del CIO, per uno scambio di vedute sull’andamento dei giochi. C’è da immaginarsi il commento dell’incolpevole Thomas alla fine dell’incontro. Meglio non sapere. La piéce underdog piagnone sta replicando da ormai due anni e non ha mai fatto ridere. A postilla si può dire: underdog significa perdente e non piagnone e piagnone fa rima con fregnone che fa rima con …
Buona settimana e buona fortuna.
Non ho guardato neppure un minuto di questa sarabanda olimpica perché non mi interessa lo sport, anzi mi irrita, e non poco, e mi lascia un’irritazione difficile da debellare. Ma ahimè, a meno di vivere in una capanna isolata, qualcosa di sportivo ci tocca! Ed ecco che trovo proprio qui questo spaccato dei recenti giochi olimpici. Una follia! Intervento della banda governativa con la leader che dal basso del suo perenne presenzialismo deve dire la sua. Da cui traspare come al solito la sua perenne indole saccente tuttofare . Punto. Finito. Tolto un altro sassolino.
RispondiEliminaNon ho guardato neppure un minuto di questa sarabanda olimpica perché non mi interessa lo sport, anzi mi irrita, e non poco, e mi lascia un’irritazione difficile da debellare. Ma ahimè, a meno di vivere in una capanna isolata, qualcosa di sportivo ci tocca! Ed ecco che trovo proprio qui questo spaccato dei recenti giochi olimpici. Una follia! Intervento della banda governativa con la leader che dal basso del suo perenne presenzialismo deve dire la sua. Da cui traspare come al solito la sua perenne indole saccente tuttofare . Punto. Finito. Tolto un altro sassolino.
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