Il prologo sarà:”Fare sta vita per far eleggere sta gente, anche no”. Dovrà scegliere il taglio: eroico, da underdog, retorico, oppure ..
La Meloni Giorgia l’ha ripetuto
diverse volte: vuole scrivere la storia. In verità le piacerebbe ri-scrivere la
storia, ma le viene difficile dopo la tombale frase del Mussolini Benito:«[i
nazisti/tedeschi] Ci hanno sempre trattato come servi e alla fine ci
hanno anche tradito». S’è fatto trattare da servo e non s’è accorto che lo
stavano tradendo: un genio. Per cui chiuso il capitolo del passato, le
conviene, resta il presente e forse, magari anche no, il futuro. Certo, dovrà decidere,
la Meloni Giorgia, quale taglio vorrà dare alla “sua” storia. Quello un po’
piagnone da underdog oggettivamente non è bello, le vittime piacciono solo
quando cadono eroicamente e di solito non scrivono: altri lo fanno a loro uso e
consumo. Quello eroico potrebbe anche andare se non fosse palesemente non
credibile. C’è poi la possibilità del taglio retorico, ma a guardare i compagni
di viaggio viene già da ridere. Ecco, il comico è probabilmente il taglio
giusto per questi due anni di storia. Se si vuol pensare a qualcosa di
rilevante fatto da questo governo alla memoria viene niente, mentre per il
ridere ce n’è a iosa. E qui i compagni di giro hanno dato una mano decisamente
importante. Comunque la prima a far ridere è stata proprio la Meloni Giorgia
quando ha esordito facendo le vocine: «oddio arriva la Meloni ... I mercati
cadranno ... L’Europa non ci vorrà più parlare», e nel dire buttava gli occhi
al cielo e li strabuzzava e faceva
diventare di gomma il grazioso visino. Sembrava di assistere ad una scenetta di
Totò quando faceva ballare il cappello sulla testa muovendo solo la fronte, se
non fosse che lui era chiamato per far ridere mentre lei, in teoria, dovrebbe dare risposte alle domande
del Paese. Quindi su questa onda s’è subito lanciato il La Russa Ignazio quando
definì il reparto di SS di via Rasella «una banda musicale di semi pensionati». Poi ci
si è messo il Piantedosi Matteo, dopo il disastro di Cutro disse: «Colpa di
genitori irresponsabili». Ineguagliabile il Lollobrigida Francesco, di gag ne
ha sparate a raffica da i poveri mangiano meglio dei ricchi, a quel che si
trova in Puglia altrove non si trova, alla sostituzione etnica, al cibo
sintetico che avrà un impatto dirompente sulla salute, a nessuno mangerà
insetti a sua insaputa … e ce ne sarebbero ancora tante. E poi il mitico
Sangiuliano: componente della giuria dello Strega riferendosi ai libri finalisti
se ne uscì, dopo averli votati, con un «proverò a leggerli» . E per chiudere
tre perle della leader maxima: definire “infami” i compagni di partito, non è
da tutti, quindi la sceneggiata dei centri in Albania con sedici disperati
sballottati da una sponda dell’Adriatico all’altra, e infine la rozza manipolazione
della mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello. Neanche
il servizio segreto russo, pure con l’alleanza di Ernst Stavo Blofeld, sarebbe
riuscito a fare un simile pateracchio. Terzioli e Vaimer ci avrebbero messo la
firma per avere un simile canovaccio per i loro libri umoristici. E allora
anche noi, parafrasandola, tutti in coro: fare sta vita per eleggere sta gente
anche no.
Buona fortuna e buona settimana