C’era Nicola Porro, per intenderci quello che aveva scambiato Emma Marcegaglia per un’allodola e voleva lanciargli contro i suoi segugi.
C’era Luca Telese, per intenderci quello che non vede l’ora che la puntata finisca per poter piroettare sulla sedia girevole.
C’era Daniela Santanchè, per intenderci quella che non è né leonessa né tigre ma che , badaben-badaben, si autodefinisce “passionaria”. Probabilmente non sa che questa definizione (che viene data e non ci si auto-da) fu coniata per Dolores Ibarruri, comunista basca, durante la guerra di Spagna (1936-1939). E che poi, in un momento di sincerità sfrenata, si è detta* anche esperta di plastica. Nel senso del materiale. E c’è da crederle.
C’era Lorella Zanardo, per intenderci quella che non vuole essere né di destra né di sinistra, che per tutta la trasmissione si è detta abbastanza o parzialmente d’accordo con tutti (al confronto PG Battista è uomo di posizioni decisissime) e, già che c’era si è dichiarata ex manager di multinazionale dove era considerata “troppo autonoma”** e che fa diventare responsabile di tutto la triade scuola-famiglia-televisione. Definiti, così senza parere, “i tre grandi agenti di socializzazione”***. La famiglia come agente di socializzazione è una bella novità. Si pensava fosse altro.
Mettere sullo stesso piano la scuola, la famiglia e la televisione (nell’ordine), é un po’ come mettere insieme Gasparri e un dibattito educato o D’Alema e un progetto politico sensato o il cardinal Bagnasco e l’ici.
E così tout court e senza tante spiegazioni ecco che questi tre agenti di socializzazione diventano responsabili di aver creato Terry Di Nicolò. Che poi sarebbe Teresa De Nicolò.
Teresa-Terry De Nicolò, per intenderci è quella che vuole vendere la madre e guadagnare 20.000€ al mese, che si vuole presentare all’imperatore (si tratta di B.) con un vestito da 2/5000€, chissà poi perché così costoso visto che non è previsto rimanga a lungo al suo posto, e che dice, citando Sgarbi (Vittorio come Feltri, sarà un caso?) che la bellezza è un bene che si deve vendere. E le racchie stiano in casa.
La Zanardo sulla scorta di queste affermazioni si lancia, senza paracadute, in un ragionamento che si sviluppa , secondo questi parametri, nell’ordine: a) non condivide nulla: perché le mamme, che notoriamente invecchiano, non si vendono e i vicini non si devono calpestare, salvo poi affermare che b) se fosse una “grande (nota bene grande) manager una come la Terry l’assumerebbe”.
Per farne che?.
E qui i gli interrogativi diventano pesanti. Ma non grevi. Gioco troppo facile. Né d'altra parte il giustificazionismo, questo sì greve, alla Giuliano Ferrara ci ha mai appassionato.
E allora via con obiezioni di pura logica. Ma con quel trust di cervelli…
Come si fa ad assumere qualcuno di cui non si condivide l’impostazione? E poi perché portarsi a casa un mal di pancia? E la ex manager non sa che in team si lavora meglio? E che i team sono alla base del successo delle aziende? E che una come la Teresa-Terry il team tende a disfarlo. Meglio assumere qualcuno di positivo e collaborativo che agevoli il lavoro. O no. Lo si legge in tutti i manuali di management segnatamente al capitolo risorse umane. Ma forse Lorella Zanardo era troppo autonoma per leggere.
Per poi dire che Teresa-Terry De Nicolò è frutto di una cultura di cui lei (e tutta la sua generazione, ma gli altri che c’entrano?) si sente responsabile e quindi aggiungere che esistono migliaia di ragazze che dicono “io non sono così”. Ma come ne esistono ancora di ragazze così? E queste ultime da che cultura escono? Di queste non vuol sentirsi responsabile? E via chiacchierando.
Sempre in modo politicamente corretto. Sigh.
Domanda: e se finalmente ci si decidesse a dire verità titubanti piuttosto che castronerie decise….?
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* Corsera 2 ottobre 2011
**www.cafebabel.it/tag/6/18478/lorella-zanardo/
*** In Onda 25 settembre 2011
Quante Teresa De Nicolò ci sono in Italia, tra sommerse e manifeste? Questo è il punto da capire...altrimenti, come si dice: di che cosa stiamo parlando? A mio avviso, solo una sensazione, non supportata da statistiche, sia chiaro, sono tante. Da dove scaturisce questa affermazione? Dalla lettura dei media e da qualche zapping televisivo. Zanardo e De Nicolò, sono due testimonial del nulla che hanno centinaia di cloni. Sono 'ospiti' di TV e spesso occupano paginate presso tutti i quotidiani - e sia chiaro quando dico tutti, intendo tutti e i - che non rinunciano per nulla al mondo alle 'riflessioni' di queste protagoniste del nostro tempo.
RispondiEliminaPoi, ovviamente, giornali e TV, aprono altre paginate sulla caduta dei valori nel nostro paese. Un modo facile per purgarsi la coscienza. Ma, alle effimere testimonial non rinunciano. Solo un paese dalla doppia morale come il nostro può arrivare a queste vette di ipocrisia, ci manca la cultura protestante. Poi, qualcuno dice: il degrado civile è provocato dalla classe politica. Certo, un sistema che manda in Consiglio Regionale, o al Parlamento, prosperose e ammalianti fanciulle. Chiedo scusa, ripeto quanto ha detto Napolitano: ma, la politica non è lo specchio della società? La società chiede e la politica, per procurarsene i favori, aderisce.
In Italia, credo, ma non solo io, manchi, in questo momento, la consapevolezza del dramma che stiamo vivendo. Una volta si diceva che la Cina è vicina, ma io, ogni giorno, vedo il Partenone di Atene dalle mie finestre che ci sovrasta minacciosi. La Grecia, spero di non dare una notizia choc, è praticamente fallita. Si fa finta di apprestare salvataggi, ma il default è in atto. Dopo, la Grecia, nel mirino con i nostri 1900 miliardi di debito pubblico - si avete letto bene 1990 miliardi di euro di debito pubblico - ci siamo noi.
Le TV e i giornali, ovviamente, fanno come sul Titanic. Mentre affondava ancora in alcuni saloni si ballava e si suonava. I media, per non dire le cose come stanno, fanno bunga bunga con le Zanardo e le Terry....
saluti...