Ciò che possiamo licenziare

domenica 15 dicembre 2024

Chissà se la Meloni Giorgia potrà.

 Siamo proprio sicuri che la Meloni Giorgia possa tutto? Magari qualcosa le scappa.


Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai guardare Elon Musk con uno sguardo men che adorante.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai provare un po’ di empatia per la piccolaYasmine, 11 anni, unica sopravissuta al naufragio (l’ultimo?) di quarantasette (o più o meno) salvata grazie alle sue grida lanciate nel buio della notte.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai chiedersi, come dopo la strage di Cutro, se c’è chi  pensi che qualcuno del governo o il governo tutto intero o lei stessa sia responsabile della carneficina di migranti che sta accadendo nel Mediterraneo e non solo.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai spiegare perché ci siano tanti infami, parole sue, nel partito che presiede.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai chiedersi come Javier Milei abbia ottenuto la cittadinanza italiana in un fiat mentre chi nasce e studia e vive in Italia ci mette anni.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai spiegare come salga l’occupazione e cali il PIL.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai spiegare come la nostra economia cresca mentre la produzione industriale è in calo.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai provare un po’ di vergogna per aver lasciato proporre un aumento di oltre settemila euro al mese a chi già ha uno stipendio di più di novemila.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai provare un po’ di vergona nel proporre l’aumento di un euro e briscola al mese per le pensioni minime. Meno di una pizza all’anno.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà mai credere veramente che questa bazza della donna-ponte tra Usa e Europa, durerà ancora a lungo.

Chissà se la Meloni Giorgia potrà…

Buona settimana e buona fortuna.

domenica 1 dicembre 2024

Il silenzio è calato sullo Sinner Jannik.

Adesso un po’ di tranquillità per Sinner e per tutti noi. La speranza questa tregua duri per molti è tangibile. Oltre a quelli sportivi vi sono altri valori: trasparenza, sincerità ed etica, ad esempio. Il significato di sinner in tedesco.


Da quando l’insalatiera del tennis è atterrata in Italia gli articoli su Jannik Sinner sono andati scemando giorno dopo giorno fino a quasi del tutto scomparire. Tra gli ultimi articoli pare ce ne sia uno in cui si racconta di quanto scarso sia il suo
feeling con la mazza da golf.  Era ora, almeno un piccolo difettuccio, ancorché relegato al golf. Giusto per farlo sembrare quasi umano. La retorica sul tennista di San Candido è stata debordante, ad essere riduttivi. Per mesi i media tutti, senza alcun fallo, quotidiani, riviste, radio, televisione e social media non hanno fatto altro: raccontarci di quanto sia eccezionale l’ultimo pel di carota nazionale, la prima nell’era dei media imperanti era stata la Pavone Rita, cantante. Eccezionale in tutto, ovviamente: per meriti sportivi, per simpatia, per diplomazia, per autocontrollo, per modestia, per trasparenza, per capacità di collezionare sponsorizzazioni di tutti i tipi e dei brand più disparati, e naturalmente per tutto quello che il pensiero umano può elaborare, per sincerità e addirittura per etica. Magari su trasparenza, sincerità ed etica va fatta qualche piccola chiosa. Naturalmente l’oggetto è sempre il solito: i soldi. Non tanto quelli guadagnati con le imprese sportive o quelli incassati grazie alle sponsorizzazioni, ma per quelli non versati nelle casse dell’italico erario. In verità sulla questione c’era stato un fuoco, ma di paglia, all’inizio della vittoriosa cavalcata. Per qualche giorno si è parlato della residenza dello Sinner Jannik in quel di Montecarlo. In prima battuta ci si è buttati sull’aspetto legale e qui s’è scoperta trattarsi di questione estremamente complessa e delicata dove disposizioni per nulla chiare lasciano la possibilità a legulei di ogni risma di giustificare il mancato versamento dell’IRPEF. Poi è intervenuto lo stesso Sinner, tutto anima e core, per dire che ha preso la residenza nel Principato solo perché lì vi sono campi da tennis, in Italia evidentemente no, bisogna dirlo ai tennisti residenti a casa nostra, e poi sono suoi vicini di casa i campioni di tutto il mondo con i quali lui si allena regolarmente. In altre parole non si può pensare di diventare un campione se non ti alleni con i campioni e in località tasse free. Già, perché a Montecarlo, a parte pare per i francesi, le microscopiche tasse pagate lì esenta dal versamento nel proprio Paese. I giornalisti, nella stragrande maggioranza, hanno trangugiato la storiella degli allenamenti senza battere ciglio. Nessuno ha sollevato la semplicità della questione: se lo Jannik vuole stare a Montecarlo per giocare con i suoi amici del circus, benissimo lo faccia. Tuttavia è da sottolineare un banale fatto: non l’ha ordinato il medico allo Sinner di trasferire colà anche la residenza fiscale. In altre parole lo Sinner Jannik, senza scomodare paroloni come elusione o evasione, è uno che non paga le tasse in Italia. Pure se quando va a San Candido fruisce di tutte le infrastrutture pagate con le tasse degli italiani. Quelli che le pagano. Evvabbé. Un po’ più di trasparenza e sincerità sul tema aiuterebbe la crescita dell’etica. By the way sinner in tedesco significa peccatore. Sarà il solito scherzo del destino; uno solo ci guadagna e gli altri applaudono. Beotamente.

Buona settimana e buona fortuna.