Salvini Matteo: da aspirante martire a banale innocente. La magistratura giudicante ha sconfessato quella inquirente. La fine delle toghe rosse?
Non ci si può più fidare di nessuno: neanche delle toghe rosse. Neppure gli agenti della Spectre sono mai stati così imbranati. Non riuscire, in oltre tre anni, a mettere insieme un capo di imputazione banalmente solido, così come dovrebbe essere, fa cadere le braccia. Vengono a cadere alcuni dei principi politico.filosofici del comunismo. Pretese toghe rosse ed affini dovrebbero essere immediatamente impachettate e spedite per una full immersion nella Repubblica Popolare della Corea del Nord. Là sì, i pubblici ministeri sanno come preparare i capi di imputazione e i giudici,di conseguenza, d’altra parte lavorano insieme, come confezionare delle sentenze congrue, anche se talvolta un poco naif. O addirittura ai limiti della ragione: emettere giudizi irrealistici senza battere ciglio e soffrire il senso del ridicolo, pure se non stanno in piedi. D’altra parte hanno preso lezioni dalla Santa Madre Russia. Invece no, impegnarsi a dimostrare plasticamente che le posizioni di inquirenti e giudicanti sono indipendenti e quindi ognuno fa il suo lavoro vuol dire mettere in seria difficoltà la realtà politica-sociale-economica dello Stivale a cominciare da quel meraviglioso e arzigogolato, intrigante ed esoterico castello di carte che vuole la magistratura come antagonista della politica anziché potere terzo. E poi si pensi al buon ministro della giustizia il Nordio Carlo e a come gli viene spuntata la sua lancia principale: l’inciucismo (francesismo) fra pm e giudici. Senza contare il grave danno politico e di immagine arrecato al povero Salvini Matteo: da ieri ha perso l’aureola di vittima e martire e avrà una freccia in meno nella sua faretra politica, già scarsina. Non potrà più paventare la pena a sei anni di carcere, eventualmente l’avrebbe scontata a babbo morto, e neppure agire la parte del patriota che solo e unico porge il (pingue) petto agli attacchi degli immigrati. Una simil scandalosa situazione fa addirittura passare in penultimo piano l’assoluzione del Renzi Matteo e della sua allegra compagnia di amici e parenti da una marea di accuse a partire dal finanziamento illecito ecc, ecc. In Corea , ma anche in Arabia Saudita e in Russia nessuno dei due ce l’avrebbe fatta.
Buona settimana e buona fortuna.
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