Ciò che possiamo licenziare

lunedì 8 gennaio 2018

Elezioni 4 marzo: rodomonte Salvini se ne andrà a braccetto con Mastella.



Prima non voleva essere l’arca di Noè del centrodestra. Ha insultato tutto e tutti, ma poi le elezioni si vincono coi voti e chiunque porti voti è ben accetto, anche Lupi, anche Zanetti. Tutto fa brodo: anche Mastella.

Mastella all'opera sui banchi di un governo qualsiasi
Non è certo che tutti se lo ricordino, ma il segretario della Lega, Salvini Matteo, ha passato diversi mesi a dir male dell’ex alleato e ora acerrimo avversario, Angelimo Alfano. E con lui di tutta la sua truppa: Lupi, Formigoni, Barbara Saltamartini e Pietro Langella che però ha fatto una ulteriore capriola carpiata doppia per finire con Verdini. Cosa vuol dire quando si ha il fisico. Oltre a dirne male aggiungeva anche che mai si sarebbe accompagnato a simili personaggi. Si intende che non si parla di persone ma di politica. 
Quando a Berlusconi venne l’idea della cosiddetta quarta gamba, dopo Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia al Matteo scoppiò l’orticaria e subito schernì l’idea: «Un conto è la quarta gamba, ma qui l’alleanza sta diventando un millepiedi.» Anche se l’idea di lanciare bordate contro qualcun altro che non fosse il solito Renzi lo stimolava. Poteva fare il Savonarola anche in casa sua. Un po’ di verginità nuova non fa mai male. E quindi agli alfaniani ormai privi di Alfano disse che la coalizione di centrodestra «non era l’arca di Noè » A cui il Lupi rispose con due battute una peggio dell’altra. La prima:«a Salvini ricordo che Noè sull'arca accolse solo animali» Facile immaginare le sghignazzate private e semipubbliche. Che doppiò con un altrettanto infelice: «Stia tranquillo, non appartenendo alla categoria, anche se mi chiamo Lupi, noi sulla sua di arca non abbiamo nessuna intenzione di salire. Anche perché non c'è nessun diluvio e lui non è certamente Noè.» Mentre invece tutti sapevano (e sanno) che quello di salire, arca o non arca, per garantirsi almeno uno strapuntino in corridoio, era (ed è) l’ambizione massima di tutta quella schiera. 
Trattandosi non di gamba ma di millepiedi ecco saltar fuori tra altri allegri personaggi della prima repubblica, uno che a vederlo mette subito simpatia: Clemente Mastella, quello che si definì il Moggi del parlamento, forse per via di deputati comprati e venduti. Quello che dopo aver fatto cadere un governo di centrosinistra di cui faceva parte ed essersi fatto un po’ di purgatorio, è tornato in corsa riuscendo a farsi eleggere sindaco di Benevento con 7416 voti. E al disprezzo salviniano rispondeva:«sei un mezzo leader, Ma chi te vole, hai perso anche a Varese “ – e aggiungeva -  Mai con Salvini.»  Anche se mai è parola ardua da dire.
Comunque per mettere una pietra tombale sull’argomento il Salvini ha dichiarato: «non c'è un progetto di Italia condivisa. Lupi è una bravissima persona, così come Zanetti di Scelta Civica, ma sono portatori di idee diverse dalle nostra.» Vero e dunque? 
E dunque le questioni serie si discutono a tavola, con un menu leggero leggero studiato apposta per convalescenti (tortelli di zucca, brasato, tortino al cioccolato) e dopo il caffè e l’ammazzacaffè che succede? Che la quarta gamba, nel frattempo ha cambiato nome e si chiama quarto polo, viene accettata da tutti anche dal rodomonte Salvini. Con un pannicello sulle pudenda: i tre del pranzo decideranno sulle candidature del quarto polo. Bah. Il fatto al dunque si risolve con Salvini che si  troverà seduti accanto pezzi di prima repubblica, ex sostenitori del governo di centrosinistra e saltimbanchi vari. 
Eggià perché c’è forse qualcuno che vuole rinunciare ai settemila e briscola voti di Mastella a Benevento? E a quelli dei simpatici fanciullini di Comunione e Liberazione e magari anche a quei due o tre che sono rimasti impigliati con Scelta Civica? La risposta è semplice: no. Aggiungendo sottovoce: non è conveniente. E allora avanti come se nulla fosse perché la convenienza è importante: è il maggior plus dei supermercati.

5 commenti:

  1. salvini anche tu sei un venduto sei pegio degli altri

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  2. Salvini recita lo stesso copione a soggetto di quel ladro bugiardo Bossi di venti anni fa ,sbraitando contro fenomeni sociali e entità politiche diversi ma che " nel succo "rappresentano la giusta scontentezza di molti italiani.
    Prima c'era Roma ladrona con il suo statalismo, oggi c'è Bruxelles, prima c'era Fini mal digerito e oggi la quarta gamba di mastella, Lupi e tutta la loro banda.Solo una cosa è chiaramente come prima , i fessi che si fideranno di questo finto Masaniello con la bocca sporca di caviale Arcoriano e che voteranno Lega.

    Max Hurr

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  3. Alla faccia vostra che li avete e continue rete a votare!.

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  4. tra Salvini e Mastella è quest'ultimo ad essere caduto in basso.

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