Ciò che possiamo licenziare

sabato 24 dicembre 2016

I pacchi sotto l’albero di Natale

Il bello del Natale è che sotto l'albero ci mettono sempre molti pacchi, piccoli, grandi medi. E anche sotto l'albero dell'Italia ce ne sono. Visto che non è ancora il momento un po' da birbe ne spacchettiamo solo quattro: emblematici. Anche se poi di così se ne sono già visti. L'augurio è che non se ne vedranno più. 

Quattro bei pacchi di Natale: Alessandra Moretti, Robero Formigoni, Virginia Raggi, la Salerno Reggio Calabria
Le tradizioni sono immarcescibili e così anche quest’anno per  la fanciullina Italia è stato allestito il solito bel albero di Natale e soprattutto sotto quelle belle fronde sono arrivati tanti, tanti pacchi. Come ogni anno. Oddio non che i pacchi alla fanciullina Italia vengano recapitati solo il 24 dicembre, gliene arrivano durante tutto l’hanno ma nel periodo natalizio un po’ di più. La maledizione della tradizione.
Tanta dovizia è imbarazzante e magari, pensando al resto del mondo si vorrebbe un po’ più di perequazione che, in fondo, non è bello fare la parte dell’egoista. Il fatto è che i pacchi la fanciulla Italia li attira come neanche il miele riesce con le api. Però sono tutti dei pacchi sfiziosi e originali.
Senza volere aprirli tutti in questa vigilia qualcuno lo si può pure spacchettare tanto entro breve ne arriveranno altri.

Un pacco che si auto-sballotta: Alessandra Moretti.
Una vita spericolata che la porta dall’associazione studentesca al centro-sinistra poi contro il centro-sinistra e di nuovo con il centro-sinistra: entra in comune, a Vicenza come vicesindaco.. Ma sa sballottarsi a dovere e quindi direzione nazionale Pd e portavoce di Bersani contro Renzi: entra in Parlamento. Qui nuova capriola: folgorata da Renzi, esce dal parlamento italico per sistemarsi in quello europeo. Ma anche qui sta poco il nuovo approdo è la Regione Veneto: capogruppo del Pd. E già questo è un bel pacco, ma non basta. Succede che il giorno della discussione del bilancio abbia un calo degli zuccheri e si ammali, c’è poco movimento in Regione, e allora per guarire, al posto della solita aspirina una bella terapia d’urto: un volo verso l’India dove la aspetta un matrimonio e la guarigione è dietro l’angolo. Anzi guarisce in volo: miracolo. Che se fosse sempre così Alitalia guarirebbe da sola. Comunque con sprezzo della banalità posta una foto su Instagram: si dimette da capogruppo per proteggere il gruppo, dice. Ma non è stato il gruppo a scavallare la seduta di bilancio.

Un pacco autolesionista: Virginia Raggi
Che sarebbe diventata sindaco di Roma lo si sapeva da mesi, come dire che c’era tutto il tempo di prepararsi, vagliare la squadra e scegliere, cum grano salis, assessori e collaboratori. E nella peggiore delle ipotesi c’era anche il tempo per il classico “mercato delle vacche”. Ma così sarebbe stato tutto facile e allora giù minchionate a “go-go”. A furia di voler essere diversi dagli altri si finisce che si è proprio come gli altri, quelli più tarlucchi. Un assessore in quella giunta non fa in tempo a sedersi che già se ne deve andare. E se rimane un po’ di più gli arriva un bel avviso di garanzia. A questo punto al sindaco Raggi (e anche al Movimento5Stelle)  non resta che pigiare il bottone dell’autoespulsione e lasciare il cerino in mano ad altri: meglio temprarsi a lungo con l’opposizione piuttosto che provare a gestire l’ingestibile. A meno di essersi preparati a dovere.

Un pacco vacanziero: Roberto Formigoni
Il Formiga o il Celeste, come lo chiamavano ai tempi del massimo fulgore, non è mai stato ballerino come la Moretti e neppure impreparato come la Raggi. Sempre fermo con Comunione e Liberazione. Forza Italia e Ncd per lui sono solo schermate. Il Formiga è ferratissimo in ogni scienza, specie quella sanitaria. Unico punto debole la memoria non sa mai dove lascia l’agenda e senza quella perde le tracce e non ricorda dove ha passato le vacanze e su quale yacht. Così come dimentica di possedere ville ed appartamenti e qualche soldarello qua e là. A queste lacune hanno cercato di porre rimedio i giudici del tribunale di Milano: l’hanno condannato a sei anni di reclusione e sei anni di interdizione dai pubblici uffici. La motivazione:  «Sottraeva soldi alla sanità pubblica, che sarebbero serviti a curare i cittadini milanesi, per fare la bella vita tra ville in Sardegna e vacanze in barca.» Per adesso è ancora a piede libero e continua a presiedere la Commissione Agricoltura del Senato. Anche qui ci deve essere un nesso esoterico tra sanità-barche-ville-in-Sardegna-e-agricoltura. Come non vederlo.

Un pacco che ha cinquanta anni: la Salerno Reggio Calabria
E così Renzi Matteo è venuto, ha visto, ha promesso e ha sistemato. Ma non ha inaugurato. Ci ha pensato il suo vecchio amico Graziano Delrio. Da oggi l’autostrada è stata nomata A2 e come soprammercato si fregia pure del titolo di autostrada del Mediterraneo. Dopo oltre cinquant’anni dall’inizio l’infelice strada ha finalmente un punto di arrivo. E adesso tutti, o quasi, sono contenti. Il fatto è che tra l’inizio e la fine  stanno ben inquattate tutte le magagne: guardrail vecchi di cinquant’anni, buche nell’asfalto e rappezzi. Naturalmente non mancano i cambidi carreggiata mentre invece è assente la corsia di emergenza. Per non farsi mancar nulla c’è pure il trucco: tre lotti sono stati esclusi. Sono diventati ordinaria manutenzione. Se si tolgono pezzi il puzzle si termina prima ma ovviamente non è finito.

Sotto l’albero di natale ci sono ancora molti pacchi da spacchettare ed altri ne stanno arrivando e dunque non c’è da preoccuparsi è storia di sempre.

10 commenti:

  1. Marco Fernando Capodaglio27 dicembre 2016 alle ore 19:25

    Grazie Castruccio, questa non la sapevo " Tre lotti che erano in progettazione, infatti, non risultano più esserlo. Sono i 21 km da Morano Calabro a Firmo, i 26 km dallo svincolo di Cosenza Sud ad Altilia Grimaldi e gli 11 km da Pizzo Calabro a Sant’Onofrio. In tutto 58 km, derubricati da progetto di ammodernamento della carreggiata a manutenzione ordinaria…" http://www.tgcom24.mediaset.it/.../salerno-reggio...

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  2. Tra una che si ammala in India, uno al quale hanno bloccato conti milionari, un'autostrada che ci è costata fortune ed una sindaca che cerca di normalizzare una città che non vede normalità amministrativa da decenni spero che il pacchetto per me contenga l'ultima citata.

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  3. Marco Fernando Capodaglio27 dicembre 2016 alle ore 19:28

    Stefano, una sindaca che cerca di normalizzare una città che non vede normalità amministrativa da decenni e sa da mesi che c'è un altissima probabilita, per non dire certezza , di poter amministrare e si presenta totalmente impreparata per ciò che riguarda la sua squadra di governo sta sprecando una occasione forse irripetibile non solo per se ma per le centinaia di migliaia di persone che l' hanno votata, o no ?

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  4. Se non era preparata e se non c'era di meglio per Roma sarebbe stato meglio votare quel tale che paragona le facce degli altri ai culi con inaudita violenza ed aggressività? L'urgenza era fermare le Olimpiadi e Roma ci è riuscita. Se i Romani tornassero a preferire i vecchi e "preparati" sindaci che se li ripiglino, sanno già cosa li aspetta. Purtroppo un chirurgo esperto ed onesto non si trovava, i Romani hanno scelto, credo giustamente in chirurgo forse meno esperto ma onesto che ha curato il male più grosso del momento, le olimpiadi, e che sta prescrivendo esami e cerca di stabilizzare la situazione. Malattie ritenute croniche non sono facili da debellare.

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  5. Marco Fernando Capodaglio27 dicembre 2016 alle ore 19:33

    Stefano per cortesia non fare come i renziani che qualunque cosa si dica sul governo , guidato o eternerodiretto dal Matteo, rispondono pavlovianamente "si però D'Alema..." , prima di discutere di eventuali alternative vogliamo dare un giudizio su come il gruppo dirigente del M5S ha gestito la vicenda ?

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  6. Perché non l'ho fatto? Ah! Mai come i renziani o bersaniani o dalemani o veltroniani!!! M5* non ha un vero e proprio gruppo dirigente: i comitati di base scelgono ed il gruppo di garanzia si limita a consigliare ed a controllare l'aderenza alle regole del movimento da distante. La categoria di gruppo dirigente è quindi, parlando di 5*, semivuota. Il gruppo di garanzia si è limitato a sconsigliare i vecchi marpioni lasciando libera Raggi di operare le sue scelte. Io non ho detto però gli altri. Ho detto che se i Romani vogliono gli altri se li possono ripigliare. Ho detto che la cacciata dei lanzichenecchi olimpici è stata un successo strabiliante per Roma, che vale da sola il mandato a Raggi. Ho poi paragonato il lavoro della sindaca a quello del medico, che prova scientificamente a curare il male, ho concesso anche troppo usando l'aggettivo "meno esperto". Il metodo scientifico è sperimentale e rifugge dalle affermazioni assulute dei sedicenti stregoni esperti. Non ho nominato la malata indiana o le altre figure per mio conto, mi sono limitato a citare una riflessione precedente alle mie: non ho operato alcun confronto tra figure incommensurabili, la mia intenzione era sostenere che non ci sono paragoni simili a quelli che potrebbero darsi tra D'Alema e Renzi. La discussione sulle alternative, secondo me l'accostamento non si regge, è infatti di Castruccio.
    L'unico confronto è con la magia: forse un mago avrebbe fatto meglio della trentina e passa di delibere importanti, forse un mago avrebbe trovato collaboratori decisi e senza paura di minacce e forse avrebbe saputo far scomparire debiti e spazzatura trasformandoli il roseti in fiore. Qualcun altro avrebbe operato scelte diverse da Raggi, ma il mago non c'era e non mi sembra che, al netto di un'ostile pressione mediatica, la sindaca stia facendo male, proprio per niente.

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  7. Marco Fernando Capodaglio27 dicembre 2016 alle ore 19:38

    cioè solo un mago avrebbe evitato questi problemi ? http://www.agi.it/.../arrestato_marra_tutte_le_grane_in.../

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  8. Questi non sono problemi della città, con buona pace di chi li vuol far passare per tali. Come giustamente Grillo sosteneva sarebbe stato meglio nominare persone nuove. D'altra parte alcuni sostengono che le capacita' amministrative non si creano dal nulla e si affida a qualcuno dell'ambiente. I migliori amici di m5s a Roma sono proprio i magistrati che fanno le pulci ad ognuno dei collaboratori di Raggi: quelli che rimangono saranno degni del movimento. Ma, torno a dire, i cambi di collaboratori non sono problemi per la città. I problemi sono i debiti ed i servizi. Il no alle Olimpiadi ha frenato i debiti e Raggi sta lavorando sui servizi. Giunte molto stabili, e poco vigilate secondo me, a Venezia ne hanno fatte di tutti i colori: forse la loro bandiera può essere l'ovovia del ponte di Calatrava. Quelli sono problemi per la città. Il lungo elenco di collaboratori che hanno ceduto dimostra solo che si sta facendo sul serio per dare il meglio alla città: Edison prova una lampadina dopo l'altra e non sa quando arriverà quella buona per Roma, una città condannata al buio da decenni. Oggi la luce, forse, non è sufficiente, ma qualcuno sta finalmente lavorando con fervore per cercare di alimentarla. Per quanto mi riguarda distinguerei tra presunte grane agitate dalla propaganda e azioni concrete, prima tra tutte l'arresto insperato della marcia dei lanzichenecchi, compiute a favore della città. Nel merito dei nomi scelti da Raggi, certo, Grillo e pochi altri li avevano sconsigliati, alla maggior parte degli addetti ai lavori, prima della scomunica, sembravano validissimi ed esperti operatori del settore. Solo i principi generali di Grillo potevano guidare Raggi al meglio, ma m5s è una libera associazione di cittadini dove ognuno conta uno. Il futuro di Roma non poteva, al momento, trovare di meglio per svilupparsi con speranza.

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    1. Marco Fernando Capodaglio27 dicembre 2016 alle ore 19:43

      Se i fatti di cui sopra ti sembrano normali, null' altro da dire

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  9. Sicuramente i tentativi di trovare una squadra nuova a Roma per migliorarne la qualità della vita e lo stato debitorio non sono normali per quella città. Per cambiare bisogna tentarle tutte, come Edison. No, è ardito e ambizioso, è utile a tutti e faticoso ma no, non è normale. Sembra invece interessante che nella Roma dei dossier molti rifiutino certi incarichi ed altri siano beccati subito dopo averli accettati. Troppo coincidenze costituiscono elemento indiziario o no?

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